Veduta Del Giardino di Belvedere, ornato di edifizi e di fontane sotto il Pontificato di Pio IV. dall'Architetto Bramante, c
Riferimento: | S40568 |
Autore | Antonio CAPELLANI |
Anno: | 1765 |
Zona: | Belvedere Vaticano |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 690 x 470 mm |
Riferimento: | S40568 |
Autore | Antonio CAPELLANI |
Anno: | 1765 |
Zona: | Belvedere Vaticano |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 690 x 470 mm |
Descrizione
Veduta del Giardino del Belvedere Vaticano, incisa da Antonio Cappellani su disegno di Francesco Panini.
L'opera appartiene ad una serie di vedute di Roma stampate nella seconda metà del '700 per volere del Panini, che si avvalse della collaborazione dei migliori incisori dell’epoca: Vasi, Antonini, Barbazza, Cigni, Montagu, Polanzani e Volpato. Le tavole vengono stampate dalla Calcografia della Reverenda Camera Apostolica.
Francesco Panini o Pannini (Roma 1738 - 10 aprile 1800) si formò con il padre Giovanni Paolo (Piacenza, 1691 - Roma, 1765) e ne proseguì l'attività vedutistica dedicandosi in modo particolare a realizzare raffinate opere su carta. In effetti, la scarsa attenzione critica a lui dedicata, tradisce la reale portata storica del pittore, che è da considerare tra i migliori interpreti della grafica settecentesca. La sua produzione, infatti, pur perpetuando una precisa tradizione riesce a esprimere un vero e proprio rinnovamento in chiave neoclassica. Dimostrandosi un abile prospettico, Panini fu elogiato dal Mariette e gli autori del 'Vignola illustrato' Giambattista Spampani e Carlo Antonini lo annoverano tra i pochi illustri prospettici e quale esempio per gli studiosi di architettura. Ma la produzione dell'artista conta altresì diverse imprese a fresco come la decorazione di Villa Albani, del piano nobile del Palazzo Cesarini Sforza e in Palazzo Doria, per conto del Cardinale Antonio Maria dipinse nel 1794 degli eleganti pannelli a grottesche. A lui si devono, con tutta probabilità, molte delle opere di collezioni pubbliche e private considerate della ‘scuola di Panini’ o ‘cerchia di Panini’ se non dello stesso Panini, e ciò pone un problema non piccolo per il catalogo dell’artista anche negli anni della maturità.
Al contrario del padre Giovanni Paolo, uno dei più celebri e apprezzati pittori settecenteschi, Francesco Panini è stato oggetto di pochi studi. I dipinti e i disegni che oggi vengono riconosciuti alla sua mano mostrano vedute della Roma antica o di quella a lui contemporanea dove elaborate e grandiose architetture sono animate da piccole ed eleganti figure, proprio come nel foglio qui offerto. Una sua serie di acquarelli con Vedute di San Pietro è conservata presso il Dipartimento di Arti Grafiche del Louvre: tra queste è presente la stessa raffigurazione del prospetto principale della basilica vaticana se pur con un punto di vista più ravvicinato.
L’attività indipendente di Francesco, pur sempre nel solco del genitore, riguardò soprattutto disegni con vedute romane per importanti incisori dell’epoca: Vasi, Antonini, Barbazza, Cigni, Montagu, Polanzani e Volpato.
Acquaforte e bulino, stampata su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
L. Salerno, 'I pittori di vedute in Italia', Roma 1991, pp. 290-291; M. Celeste Cola, 'L'inventario di Francesco Pannini, dipinti, disegni e contorni nello studio di Palazzo Moroni', Pisa 2012, pp. 199-224.
Antonio CAPELLANI (Venezia, 1730 – ?, 1793 ?)
Antonio Capellani (o anche Capellan), nato nel 1730 circa, a Venezia apprese le tecniche dell'incisione e lavorò nella calcografia di Joseph Wagner (Thalendorf 1706–Venezia 1786), che allora era frequentata da acquafortisti veneti illustri, come Giovanni Volpato, Giovanni Battista Piranesi e Cristoforo Dall'Acqua.
Lavorò anche a Roma, dove incise numerose lastre. Secondo le richieste del mercato del tempo, si dedicò alla riproduzione mediante incisione di famosi dipinti.
Illustrò con ritratti di artisti una edizione delle Vite di Giorgio Vasari, pubblicata a Roma dall'editore Bottarini nel 1760.
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Antonio CAPELLANI (Venezia, 1730 – ?, 1793 ?)
Antonio Capellani (o anche Capellan), nato nel 1730 circa, a Venezia apprese le tecniche dell'incisione e lavorò nella calcografia di Joseph Wagner (Thalendorf 1706–Venezia 1786), che allora era frequentata da acquafortisti veneti illustri, come Giovanni Volpato, Giovanni Battista Piranesi e Cristoforo Dall'Acqua.
Lavorò anche a Roma, dove incise numerose lastre. Secondo le richieste del mercato del tempo, si dedicò alla riproduzione mediante incisione di famosi dipinti.
Illustrò con ritratti di artisti una edizione delle Vite di Giorgio Vasari, pubblicata a Roma dall'editore Bottarini nel 1760.
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