Gallia Vetus
Riferimento: | S46087 |
Autore | Abraham ORTELIUS |
Anno: | 1590 ca. |
Zona: | Francia |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 470 x 365 mm |
Riferimento: | S46087 |
Autore | Abraham ORTELIUS |
Anno: | 1590 ca. |
Zona: | Francia |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 470 x 365 mm |
Descrizione
Splendida carta storico-geografica dell’antica Gallia, pubblicata nel Parergon di Abraham Ortelius.
Esemplare dalla rara edizione italiana del Theatrum Orbis Terrarum stampata ad Anversa da Jean Baptiste Vrients nel 1608 e quindi nel 1612. Un secondo stato (di tre) della lastra; nel 1595 furono aggiunti alcuni nomi topografici: vicino ai Pirenei: "Elu:|sates" e "Ausci", a sud di Parigi "Drui:|dum sedes" diventa "Druidum sedes". "Agendi:cum" è stato aggiunto a nord-est della voce precedente. È stato aggiunto "Cavillonum" vicino a Lussemburgo.
Titolo: GALLIA | VETVS, | "Ad Iulij Cæsaris commentaria. | ex | Conatibus geographicis | Abrah. Ortelij. | 1590". Cartiglio in alto a destra: "Cum Imp. Reg. et cancellariæ | Brabantiæ priuilegio decennali". Cartiglio in basso a sinistra: REVERENDIS:|SIMO IN CHRIS:|TO PATRI, DO:|MINO D. LAEVI:|NO TORRENTIO, | EPISCOPO ANT:|VERPIENSI, A:|PVD AMBIVA:|RITOS, | EIVS VIRTVTIS | CVLTOR ABRAH. | ORTELIVS REG. | MAIEST. GEOGRA:|PHVS DEVOTIS:|SIME DEDICAB. [Abraham Ortelius, geografo reale di Sua Maestà, dedica [questa carta] con devozione al signore e maestro, altamente lodato in Cristo, Lævinus Torrentius, vescovo di Anversa per il popolo Ambivirato, adorando le sue virtù]. Con un elenco delle tribù e dei popoli di quelle tribù citate per nome negli scritti di Cesare (bordo sinistro) e delle tribù (bordo destro) della Gallia, come descritte da Cesare.
Realizzata da Ortelius sulla base di antiche informazioni tratte dal De Bello Gallico di Cesare. Il testo si apre dicendo che questa carta si basa solo sui commenti di Cesare, il che è vero per la carta ma non per il suo testo; il testo promette inoltre di terminare la discussione sui Druidi per passare ad altri argomenti, ma in realtà si fa riferimento a un gran numero di altre fonti testuali accanto a Cesare.
Circa una decade dopo la pubblicazione del “moderno” Theatrum Orbis Terrarum, Ortelius rispose alle “preghiere di amici e studiosi di storia antica, sacra e profana” e compilò una serie di mappe di soggetto biblico e classico, quasi tutte disegnate da lui. Intitolò l’opera “Parergon theatri”, ovvero “aggiunta, appendice, del Theatrum”, ma al tempo stesso anche complementare al Theatrum: il Paregon theatri forniva per il mondo antico lo stesso materiale che Ortelius aveva fornito per il mondo moderno con il Theatrum: carte geografiche. Lo spirito del Parergon è tutto riassunto nel motto historiae oculus geographia riportato sul frontespizio: la geografia è l’occhio della storia. Le mappe del mondo antico avevano lo scopo di “rendere più chiari gli storici antichi e i poeti”. Le mappe del Paregon sono di tre tipologie: antiche regioni; carte letterarie e carte bibliche.
Come sottolinea Koeman “il Parergon deve essere considerato come lavoro personale di Ortelius. Per quest'opera, infatti, diversamente dal Theatrum, non copiò le mappe di altri cartografi, ma ne disegnò lui stesso di nuove ed originali. Riprese luoghi, regioni e territori delle civiltà classiche illustrandone e spiegandone la storia, una materia molto vicina al suo cuore. Le mappe e le lastre del Parergon devono essere valutate come le più importanti incisioni che rappresentano il diffuso interesse per la geografia classica nel XVI secolo”.
Esemplare con magnifica coloritura coeva, carta leggermente brunita, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Cfr. L. Bagrow, A. Ortelli Catalogus Cartographorum; cfr. C. Koeman, Atlantes Neerlandici; Peter H. Meurer, Fontes Cartographici Orteliani 18p; M. Van den Broecke, Ortelius Atlas Maps, n. 194 II/III; Van der Krogt, Koeman’s Atantes Neerlandici: 4000H:31A.
Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)
Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.
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Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)
Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.
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