Corsica
Riferimento: | s22225 |
Autore | Mattheus QUAD |
Anno: | 1608 ca. |
Zona: | Corsica |
Luogo di Stampa: | Colonia |
Misure: | 310 x 230 mm |
Riferimento: | s22225 |
Autore | Mattheus QUAD |
Anno: | 1608 ca. |
Zona: | Corsica |
Luogo di Stampa: | Colonia |
Misure: | 310 x 230 mm |
Descrizione
Bella e rara carta, tratta dall'opera di M. Quad Fasciculus Geographicus Complectens Praeciparum Totius orbis Regionum tabulas circiter centum. una cum earundum Enarrationibus edito a Colonia da J. Bussemacher, nel 1608.
Matthaus Quad era un cartografo tedesco con sede a Colonia. La carta fu incisa da Johannes Bussemacher e apparve in diverse opere geografiche pubblicate da Quad e Bussemacher alla fine del XVI e all'inizio del XVII secolo.
Matthias Quad (1557-1613), editore di carte geografiche con sede a Colonia, fu formato nei Paesi Bassi da Johannes van Doetecum, che lavorava anche con i De Jode. Quad utilizzò molte mappe di De Jode come base a cui aggiunse informazioni e decorazioni. Nel 1592 Quad pubblicò un atlante dell'Europa con 38 mappe. Nel 1594 lo ampliò a 50 mappe. Nel 1600 ampliò ulteriormente la collezione di mappe, questa volta fino a 82, e chiamò l'atlante Geographisch Handtbuch. Tutti e tre gli atlanti erano di piccole dimensioni, il che consentiva loro di competere come alternative più economiche ai grandi atlanti di Ortelius, Mercatore e De Jode. Quad pubblicò un altro atlante, nel 1608, con 86 mappe, il Fascilus Geographicus.
Acquaforte, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione. Testo latino al verso.
Bibliografia
F. Cervoni, "Image de la Corse", 16
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Mattheus QUAD (Deventer 1557 - Colonia 1613)
Per sfuggire alle persecuzioni cattoliche contro i protestanti Matthias Quad, come spesso succedeva all'epoca, usò per la sua attività diversi pseudonimi, tra cui quelli noti di C. Eichovius, M. Quadus, M. Quad von Kinckelbach e quello di Konrad Loew. Fuggito dall'Olanda in Germania nel 1587, studiò ad Heidelberg e divenne poi uno dei più prolifici esponenti della cosiddetta Scuola Cartografica di Colonia, durata per circa mezzo secolo (1570-1620 ca.) e formata principalmente da rifugiati fiamminghi ed olandesi tra i quali spiccano lo stesso Quad e Frans Hogenberg che ne fu il fondatore. Nel 1594 Quad pubblica a Colonia "Europae, totius terrarum orbis partis praestantissimae descriptio". Nel 1596 ca., sempre a Colonia pubblica " Typus Orbis Terrarum, ad Imitationem Universalis Gerhardi Mercatoris", un planisfero sulla base dell'opera mercatoriana e nel 1600 pubblica individualmente il suo primo atlante mondiale: "Geographisch Handtbuch", che è anche il primo edito in lingua tedesca. Nel 1608 ne uscì un'edizione in latino "Fasciculus Geographicus" con 4 mappe inedite incise da Johann Bussemacher, suo assiduo collaboratore. A causa dei suoi numerosi pseudonimi la sua vasta produzione editoriale rimane ancora da identificare completamente.
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Bibliografia
F. Cervoni, "Image de la Corse", 16
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Mattheus QUAD (Deventer 1557 - Colonia 1613)
Per sfuggire alle persecuzioni cattoliche contro i protestanti Matthias Quad, come spesso succedeva all'epoca, usò per la sua attività diversi pseudonimi, tra cui quelli noti di C. Eichovius, M. Quadus, M. Quad von Kinckelbach e quello di Konrad Loew. Fuggito dall'Olanda in Germania nel 1587, studiò ad Heidelberg e divenne poi uno dei più prolifici esponenti della cosiddetta Scuola Cartografica di Colonia, durata per circa mezzo secolo (1570-1620 ca.) e formata principalmente da rifugiati fiamminghi ed olandesi tra i quali spiccano lo stesso Quad e Frans Hogenberg che ne fu il fondatore. Nel 1594 Quad pubblica a Colonia "Europae, totius terrarum orbis partis praestantissimae descriptio". Nel 1596 ca., sempre a Colonia pubblica " Typus Orbis Terrarum, ad Imitationem Universalis Gerhardi Mercatoris", un planisfero sulla base dell'opera mercatoriana e nel 1600 pubblica individualmente il suo primo atlante mondiale: "Geographisch Handtbuch", che è anche il primo edito in lingua tedesca. Nel 1608 ne uscì un'edizione in latino "Fasciculus Geographicus" con 4 mappe inedite incise da Johann Bussemacher, suo assiduo collaboratore. A causa dei suoi numerosi pseudonimi la sua vasta produzione editoriale rimane ancora da identificare completamente.
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