Provinciae, Regionis Galliae, vera exactissimaq. descriptio…
Riferimento: | S33904 |
Autore | Jodocus HONDIUS |
Anno: | 1606 ca. |
Zona: | Provenza |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 515 x 360 mm |
Riferimento: | S33904 |
Autore | Jodocus HONDIUS |
Anno: | 1606 ca. |
Zona: | Provenza |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 515 x 360 mm |
Descrizione
Questa magnifica e decorative mappa della Provenza è basata sulla mappa di Pierre-Jean de Bompar’s del 1591. Intagliata per Jodocus Hondius dal noto incisore olandese Baptiste van Doetecum, che la decorò secondo il suo stile caratteristico, con accesi cartigli, un’elaborata rosa dei venti, velieri e mostri marini.
La mappa copre l’area da Avignone al delta del Rodano fino a Saluzzo e Sanremo.
La carta del Bompard è la “prima carta a stampa della Provenza, incisa da Giacomo Fornasieri per Pierre Jean de Bompar, giudice reale di Grasse, nel 1591. La carta viene realizzata per il duca di Savoia, Carlo Emanuele I (1562-1630), e doveva probabilmente avere un fine militare ed essere usata per l’invasione della Provenza. Questa mappa rappresenta infatti una preziosa fonte di informazioni, per la ricchezza e la novità dei toponimi riportati: alcuni villaggi e comuni compaiono per la prima volta su una mappa. Come sostiene Le Menn, il suo vero autore sarebbe però Jules-Raymond de Solier (circa 1530 - prima del 1595), un astronomo e naturalista provenzale poco noto, il primo scrittore della regione. La mappa firmata dal Bompar sarebbe quindi più antica del 1591; mostra, infatti, ancora il braccio medioevale di Passon sul fiume Rodano, che venne rimosso nel 1587 per dare inizio ai lavori del nuovo canale chiamato Vidange e che non appare su questa carta. Nell’opera non è indicato il luogo di stampa che, sulla base di altre incisioni del Fornasieri, potrebbe essere o Torino o Roma; la dedica al duca di Savoia lascia propendere per il capoluogo sabaudo, come già indicato in maniera dubitativa da Meurer. Tuttavia, non possiamo escludere che il LES TIGNES che introduce l’avviso ai lettori del Bompard sia il nome del piccolo villaggio sabaudo nelle alpi, nel quale in questo caso potrebbe essere stata pubblicata la stampa. La carta del Bompard fu la base della cartografia della regione per tutto il secolo successivo, replicata in tutti gli atlanti a partire dalla tavola inserita da Abraham Ortelius nel Theatrum Orbis Terrarum del 1594. Il solo esemplare noto dell’opera è quello conservato alla Bibliothèque Municipale di Grenoble” (cfr. Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, pp. 990-993, tav. 383).
Nel 1604, Jodocus Hondius (1563-1612) - probabilmente tramite Cornelis Claesz - acquistò le matrici in rame dell'Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi di Gerard Mercator all’asta. Aggiunse circa 40 mappe, comprese nuove mappe dei continenti e importanti mappe regionali delle Americhe, prima di pubblicare una nuova edizione dell’opera, nel 1606, in concorrenza con il Theatrum Orbis Terrarum di Ortelius. Poiché molte delle mappe erano più aggiornate, la raccolta di Mercator & Hondius sostituì effettivamente il Theatrum di Ortelius. L’atlante del 1606 include tutte le 107 mappe dell’edizione del 1595, oltre a 37 nuove mappe, abilmente incise dallo stesso Hondius.
La seconda edizione della raccolta seguì già nel 1607/08, mentre la prima edizione in un’altra lingua, il francese, fu messa sul mercato nel 1609. Apparentemente questa fu considerata come la terza edizione, perché nel 1611 apparve l'Editio Quarta, con un totale di 150 mappe. Dopo la morte di Jodocus Hondius (1612) la sua vedova e i suoi figli continuarono la stampa dell’atlante. Jodocus Junior ( o Jodocus II, 1594-1629) produsse diverse ristampe tra il 1613 e il 1619, sempre con le stesse 150 mappe; nel 1619 furono invece aggiunte sei nuove mappe. Dopo il 1620 la pubblicazione venne curata da Hendrick (Henricus) Hondius (1597-1651), il secondo figlio di Jodocus senior. Varie edizioni apparvero, nel 1623, 1628 e 1630. Hendrick fu il primo ad apportare dei veri cambiamenti: nell’edizione del 1628 firmò alcune mappe di Mercatore con il proprio nome. Nel 1630, quando probabilmente stava già collaborando con suo cognato Johannes Janssonius, aggiunse nove nuove carte.
Incisione su rame, finemente colorata a mano, testo latino al verso, in ottime condizioni.
Bibliografia
Koeman I, 4700:1A. Van der Krogt (Vol. I) #4700:1A; cfr. S. Bifolco/F. Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo (2018) pp. 990-993, tav. 383; Almagià (1953): pp. 222; Le Menn (1998): pp. 3-28; Meurer (1991): pp. 117.
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Jodocus HONDIUS (Amsterdam 1563 - 1612)
Jodocus Hondt (1563-1612) è meglio conosciuto con la versione latinizzata del suo cognome olandese, Jodocus Hondius; è stato un incisore, cartografo ed editore fiammingo. Nato a Wakken da Olivier de Hondt, e Petronella d’Havertuyn, crebbe a Gand, dove la famiglia si era trasferita, affermandosi inizialmente come incisore, liutaio e costruttore di globi terrestri e celesti. Per sfuggire alle guerre di religione che infiammavano le Fiandre, nel 1584 si trasferì a Londra, dove apprese l’arte della cartografia dagli inglesi Richard Hakluyt e Edward Wright. Era accompagnato dalla sorella Jacomina che in seguito sposò un altro olandese, Pieter van den Berghe. Jodocus sposò, invece, Coletta van den Keere, sorella del cartografo ed incisore Pieter van den Keere. Trasferitosi nel 1593 ad Amsterdam, vi rimase fino alla morte. Jodocus fu il fondatore dell’azienda familiare di editoria e cartografia avviata ad Amsterdam, nonché uno dei più importanti incisori del suo tempo. Nel 1604 acquistò dal nipote di Gerard Mercator le lastre dell’Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi e lo ristampò poi nel 1606 (in latino) con tavole aggiuntive nelle principali lingue. Seguì una versione tascabile dell’opera, l’Atlas Minor, con le carte oggi note come Mercator/Hondius. Tra il 1605 ed il 1610 incise le carte per The Theatre of the Empire of Great Britaine, di John Speed. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1612, il suo lavoro di editore ad Amsterdam fu continuato dalla vedova e dai due figli, Jodocus II e Henricus, in seguito in società con il cognato Jan Jansson.
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Bibliografia
Koeman I, 4700:1A. Van der Krogt (Vol. I) #4700:1A; cfr. S. Bifolco/F. Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo (2018) pp. 990-993, tav. 383; Almagià (1953): pp. 222; Le Menn (1998): pp. 3-28; Meurer (1991): pp. 117.
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Jodocus HONDIUS (Amsterdam 1563 - 1612)
Jodocus Hondt (1563-1612) è meglio conosciuto con la versione latinizzata del suo cognome olandese, Jodocus Hondius; è stato un incisore, cartografo ed editore fiammingo. Nato a Wakken da Olivier de Hondt, e Petronella d’Havertuyn, crebbe a Gand, dove la famiglia si era trasferita, affermandosi inizialmente come incisore, liutaio e costruttore di globi terrestri e celesti. Per sfuggire alle guerre di religione che infiammavano le Fiandre, nel 1584 si trasferì a Londra, dove apprese l’arte della cartografia dagli inglesi Richard Hakluyt e Edward Wright. Era accompagnato dalla sorella Jacomina che in seguito sposò un altro olandese, Pieter van den Berghe. Jodocus sposò, invece, Coletta van den Keere, sorella del cartografo ed incisore Pieter van den Keere. Trasferitosi nel 1593 ad Amsterdam, vi rimase fino alla morte. Jodocus fu il fondatore dell’azienda familiare di editoria e cartografia avviata ad Amsterdam, nonché uno dei più importanti incisori del suo tempo. Nel 1604 acquistò dal nipote di Gerard Mercator le lastre dell’Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi e lo ristampò poi nel 1606 (in latino) con tavole aggiuntive nelle principali lingue. Seguì una versione tascabile dell’opera, l’Atlas Minor, con le carte oggi note come Mercator/Hondius. Tra il 1605 ed il 1610 incise le carte per The Theatre of the Empire of Great Britaine, di John Speed. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1612, il suo lavoro di editore ad Amsterdam fu continuato dalla vedova e dai due figli, Jodocus II e Henricus, in seguito in società con il cognato Jan Jansson.
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