El Vergognoso
Riferimento: | S41418 |
Autore | Francisco de GOYA Y Lucientes |
Anno: | 1799 |
Misure: | 150 x 215 mm |
Riferimento: | S41418 |
Autore | Francisco de GOYA Y Lucientes |
Anno: | 1799 |
Misure: | 150 x 215 mm |
Descrizione
Acquaforte, acquatinta brunita e bulino, 1799.
Dalla rara prima edizione di dodici della serie detta Los Caprichos, tavola 54.
Magnifica prova, particolarmente nitida, impressa su carta vergata coeva, con usuali ampli margini, in perfetto stato di conservazione.
La serie chiamata Los Caprichos, è composta da ottanta incisioni. Questa prima edizione del 1799, l’unica a non essere pubblicata postuma, è impressa su soffice carta vergata di gran qualità ed è stampata usando un delicato inchiostro seppia. Curata in fase d’edizione dallo stesso artista, la serie fu commercializzata e dopo poco tempo ritirata dal mercato. Infatti, a causa dei numerosi soggetti che ironizzavano sulla società spagnola di fine secolo, il Goya subì una censura. Per questo ne sono stimati solo circa 300 esemplari. L’interpretazione dei soggetti rappresentati su queste lastre, sempre enigmatiche, è spesso controversa
In questo soggetto Goya affronta il tema del mondo alla rovescia. Nella scena ci sono tre personaggi, il centro dell'attenzione è l'uomo che sta mangiando, e che cerca di evitare tutti gli sguardi, vergognandosi dei tratti osceni del suo viso. L'artista ha chiaramente indicato il suo pensiero disegnando la cintura di un paio di pantaloni sopra la testa del personaggio. I nasi sono una presenza notevole sul viso, e nel linguaggio popolare "nasi" è un chiaro eufemismo sessuale. Il modo in cui il viso è costruito, in modo che sopracciglia, occhi e naso evochino l'apparato genitale maschile, rafforzerebbe lo stesso senso. Altri commenti insinuano che la figura, nel piano superiore, con i suoi grandi pugni serrati, stia commettendo sodomia con la figura che tiene il vaso da cui mangia l'uomo vergognoso. L'anno 1799 è uno dei momenti chiave nella vita e nel lavoro di Francisco de Goya. Oltre ad essere nominato primo pittore da camera di Goya, a godere di un crescente prestigio come ritrattista e ad inaugurare la cappella di San Antonio de la Florida, che aveva decorato, il 6 febbraio il Diario de Madrid pubblicò un annuncio in cui venivano messe in vendita le ottanta stampe che compongono la serie dei Caprichos.
Bellissimo esemplare. Al verso timbro di collezione HENRI MARIE PETIET (Saint-Prix, Seine-et-Oise, 1894-1980), editore, libraio e mercante di stampe a Parigi (Lugt 5031).
Bibliografia
Harris 1964, 89.
|
Francisco de GOYA Y Lucientes (Fuente de Todos 1746 - Bordeaux 1828)
Pittore, disegnatore e stampatore spagnolo. Considerato il più importante artista spagnolo nel periodo compreso tra la fine del XVIII secolo gli inizi del XIX, lavorò a servizio di tre generazioni di Re spagnoli. Da un punto di vista stilistico, le sue opere spaziano dal tardo Rococò fino al Romanticismo e, alla fine, sprazzi di Impressionismo. Nelle sei decadi di attività, realizzò circa 700 dipinti, 900 disegni e circa 300 stampe, nei quali rivivono i rapidi cambiamenti della sua epoca: la Spagna Borbonica di Carlo III e il regno di Carlo IV, l’Illuminismo, l’occupazione francese, il tumulto della guerra peninsulare, il regno dispotico di Ferdinando VII (e dell’Inquisizione) e i pochi anni del Governo Costituzionale. Apprezzamento per le sue opere venne espresso anche dai coevi non-spagnoli, guadagnandogli fama all’estero. Nel 1801 era conosciuto come ‘Apelles di Spagna’, considerato sin da allora maestro di statura internazionale e primo vero artista moderno.
|
Bibliografia
Harris 1964, 89.
|
Francisco de GOYA Y Lucientes (Fuente de Todos 1746 - Bordeaux 1828)
Pittore, disegnatore e stampatore spagnolo. Considerato il più importante artista spagnolo nel periodo compreso tra la fine del XVIII secolo gli inizi del XIX, lavorò a servizio di tre generazioni di Re spagnoli. Da un punto di vista stilistico, le sue opere spaziano dal tardo Rococò fino al Romanticismo e, alla fine, sprazzi di Impressionismo. Nelle sei decadi di attività, realizzò circa 700 dipinti, 900 disegni e circa 300 stampe, nei quali rivivono i rapidi cambiamenti della sua epoca: la Spagna Borbonica di Carlo III e il regno di Carlo IV, l’Illuminismo, l’occupazione francese, il tumulto della guerra peninsulare, il regno dispotico di Ferdinando VII (e dell’Inquisizione) e i pochi anni del Governo Costituzionale. Apprezzamento per le sue opere venne espresso anche dai coevi non-spagnoli, guadagnandogli fama all’estero. Nel 1801 era conosciuto come ‘Apelles di Spagna’, considerato sin da allora maestro di statura internazionale e primo vero artista moderno.
|