Patria del Friuli olim Forum Iulii
Riferimento: | MS3686 |
Autore | Hendrick HONDIUS |
Anno: | 1636 ca. |
Zona: | Friuli |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 485 x 380 mm |
Riferimento: | MS3686 |
Autore | Hendrick HONDIUS |
Anno: | 1636 ca. |
Zona: | Friuli |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 485 x 380 mm |
Descrizione
Carta tratta dell'Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi curato da Hendrick Hondius. Basata sulla carta di Giovanni Antonio Magini pubblicata nel 1620 a Bologna.
Nel 1604, Jodocus Hondius (1563-1612) - probabilmente tramite Cornelis Claesz - acquistò le matrici in rame dell'Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi di Gerard Mercator all’asta. Aggiunse circa 40 mappe, comprese nuove mappe dei continenti e importanti mappe regionali delle Americhe, prima di pubblicare una nuova edizione dell’opera, nel 1606, in concorrenza con il Theatrum Orbis Terrarum di Ortelius. Poiché molte delle mappe erano più aggiornate, la raccolta di Mercator & Hondius sostituì effettivamente il Theatrum di Ortelius. L’atlante del 1606 include tutte le 107 mappe dell’edizione del 1595, oltre a 37 nuove mappe, abilmente incise dallo stesso Hondius.
La seconda edizione della raccolta seguì già nel 1607/08, mentre la prima edizione in un’altra lingua, il francese, fu messa sul mercato nel 1609. Apparentemente questa fu considerata come la terza edizione, perché nel 1611 apparve l'Editio Quarta, con un totale di 150 mappe. Dopo la morte di Jodocus Hondius (1612) la sua vedova e i suoi figli continuarono la stampa dell’atlante. Jodocus Junior ( o Jodocus II, 1594-1629) produsse diverse ristampe tra il 1613 e il 1619, sempre con le stesse 150 mappe; nel 1619 furono invece aggiunte sei nuove mappe. Dopo il 1620 la pubblicazione venne curata da Hendrick (Henricus) Hondius (1597-1651), il secondo figlio di Jodocus senior. Varie edizioni apparvero, nel 1623, 1628 e 1630. Hendrick fu il primo ad apportare dei veri cambiamenti: nell’edizione del 1628 firmò alcune mappe di Mercatore con il proprio nome. Nel 1630, quando probabilmente stava già collaborando con suo cognato Johannes Janssonius, aggiunse nove nuove carte.
Le carte dell'Italia, di derivazione maginiana, vengono stampate per la prima volta nel Theatrum Italiae in quo Eius Regna, Domina, Ducatus, Et Speciatim Illorum Provinciae, Tabulis Accuratissimis, Iam, De Novo in Lucem Editio, Describunter, Quorum Sequens Pagina Indicabit, stampato ad Amsterdam da Hendrick Hondius nel 1636. Sebbene con l'imprint di Hondius, la raccolta contiene anche carte firmate da Johannes Janssonius (cfr. Koeman, Atlas Neerlandici, vol. II pp. 379-380, Me 43).
“Essa è una derivazione diretta dalla carta particolare del Friuli, con titolo uguale, contenuta nell'Atlante maginiano, rispetto alla quale presenta solo diversità di carattere stilistico, che ne fanno un prodotto innegabilmente migliore nella forma. Sono state mantenute le stesse posizioni del cartiglio e della scala, la quale, però, è stata modificata nel rapporto. I limiti della regione rappresentata coincidono con quelli del
Magini, salvo l'unica eccezione riguardante una sotti- le striscia del lato orientale. Non corrispondono, però, i valori di longitudine riportati sulle fasce marginali. Del tutto identico è il disegno delle coste e del reticolo idrografico, al punto che il corso del Motegano f., cioè del fiume Monticano, non è stato completato come, invece, la sostituzione della dedica con la figura del putto che regge le cornucopie avrebbe permesso; vi sono riportate, con estrema cura, le stesse sedi umane e sono ripetuti tutti gli errori. Si notano soltanto alcune omissioni, (come quelle di S. Serno per S. Servolo vicino a Trieste o di Antignano, Villa de Cani e S. Antonio nella penisola istriana dovute, forse, al predetto spostamento dell'inquadra- tura), qualche insignificante differenza di grafia nella . nomenclatura (come Cra M. al posto del maginiano cra M., risultato da una omissione da parte dell'incisore per indicare gli Ocra M., nell'alto corso dell'Isonzo, o Punta Distrugnan per Punta distrugnan); oppure qualche lieve storpiatura come Basaldello per Basaldella.
Ben poca cosa, come si vede, che però diventerà significativa se di queste piccole diversità ci serviremo in seguito, a modo di fossili guida, per riconosce- re, attraverso le ripetizioni più tarde apparse in altri atlanti nordici, magari stampati anche in Italia, una derivazione da questo rifacimento e non una copia diretta della matrice maginiana. Ciò è avvenuto, evidentemente, per la carta riprodotta di seguito intitolata, in francese, "LE FRIOUL", con aggiunte le indicazioni Par M[essieu]r Blaeu./ se vend A Amsterdam chez P. Mortier./ Avec Privil[ege], facili da spie- gare. Pierre Mortier, editore di Amsterdam, pubblicò nel 1704 il Nouveau Theatre d'Italie, ou description exacte de ses Villes, Palais, Eglises..., opera in quattro tomi in folio, che contiene carte geografiche, vedute, piante di città, ecc. (¹). Per questo lavoro egli utilizzò in gran parte i prodotti blaviani, aggiungendovi nuove tavole, tratte da altri editori. L'opera del Mortier ebbe un buon successo e, in meno di due anni, tra il 1704 e il 1705, fu pubblicata in alcune edizioni di varia composizione ed anche con titoli mutati, a seconda dei mercati a cui era destinata. Nel 1724, infine, il Nouveau Theatre d'Italie venne ristampato all'Aia dall'editore R.C. Alberts, con edizioni in lati- no, fiammingo e francese (5). La carta di cui ci occupiamo è del tutto uguale a quella del Blaeu, tranne il contenuto del cartiglio e l'aggiunta del reticolato astronomico-geografico. Quest'ultimo ha anche la funzione di suddividere la rappresentazione in tanti piccoli rettangoli che possono essere individuati co-
me quadranti, utilizzando le lettere poste nella fascia marginale.
Il terzo documento, invece, ci parla dell'attività editoriale della Ditta Hondius-Jansson che era proprietaria, come già abbiamo detto, dell'Atlante di G. Mercatore, divenuto poi Atlante di G. Jansson. Si tratta di una stampa da incisione in rame, acquerellata a colori, che misura mm 360x460. A sinistra in alto si legge: "PATRIA DEL /FRIVLI/olim/FORVM IVLII.". Nell'angolo opposto, in basso, sotto l'indicazione dell'editore stampatore Amstelodami / Sumptibus / Ioannis lanssonii, sono riportate due scale grafiche in 18 Milliaria Italica communia (=mm 80) e in 4 Milliaria Germanica communia, che dovrebbero corrispondere all'incirca, ad un rapporto di 1:416.000 (6). Ai margini c'è la graduazione di 1' in 1' limitata ai lati corti. La regione rappresentata è compresa tra il 45°29′ N e il 46°38′ N. Ad ovest i punti estremi sono Bardies sul Piave e Hospitale sul Maè, ad est Villa de Cani lungo il Risano e Reca sull'Idria. L'orientazione non è indicata, ma è quella consueta. L'esemplare che presentiamo è sciolto ed appartiene alla collezione della famiglia del prof. Antonio Ma- russi di Trieste: è noto, però, che si tratta di una delle tavole tratte o dall'opera Gerardi Mercatoris Atlantis Novi Pars tertia, Italiam, Greciam et maximas insulas.“ (Lago, Rossit "Theatrum Fori Iulii" vol. 2, p.40)
Acquaforte, bella coloritura coeva, in buono stato di conservazione.
Bibliografia:
Lago, Rossit "Theatrum Fori Iulii" vol. 2, pp. 38-43, Tav. CII; Koeman, Atlas Neerlandici, vol. II pp. 379-380, Me 43.
Hendrick HONDIUS (Amsterdam 1597 - 1651)
Figlio di Jodocus Hondius (1563-1612) – incisore, cartografo, stampatore ed edito - nel 1627 inizia a lavorare nell’azienda editoriale di famiglia, gestita, dopo la morte del padre, dalla madre e dallo stampatore Johannes Janssonius, che nel 1612 aveva sposato la sorella di Hendrick (lat. Henricus), Elisabeth. Nel 1604 Jodocus Hondius aveva acquistato le lastre dell’ Atlas sive Cosmographicae meditationes de fabrica Mundi et fabricati figura del Mercator, e pubblicato nel 1606 la sua prima edizione aggiornata con nuove mappe, intitolata Atlas Maior e nota come Atlas Mecator-Hondius,. Nel 1607 pubblicò un’edizione in formato ridotto dell’opera, che prese il nome di Atlas Minor. L’edizione dell’Atlas Mercator-Hondius ottenne così grande successo da essere pubblicata in ben 6 edizioni fino al 1612, anno della morte di Jodocus. Il figlio Hendrick continuò a pubblicare l'atlante sotto il nome editoriale di Mercator-Hondius, e tra il 1606 e il 1637 furono furono pubblicate 41 edizioni con testi descrittivi in diverse lingue europee. Dal 1633, accanto ai nomi di Mercator e Hondius, fu aggiunto anche quello di Janssonius: si tratta del cosiddetto Atlas Mercator/Hondius/Janssonius.
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Hendrick HONDIUS (Amsterdam 1597 - 1651)
Figlio di Jodocus Hondius (1563-1612) – incisore, cartografo, stampatore ed edito - nel 1627 inizia a lavorare nell’azienda editoriale di famiglia, gestita, dopo la morte del padre, dalla madre e dallo stampatore Johannes Janssonius, che nel 1612 aveva sposato la sorella di Hendrick (lat. Henricus), Elisabeth. Nel 1604 Jodocus Hondius aveva acquistato le lastre dell’ Atlas sive Cosmographicae meditationes de fabrica Mundi et fabricati figura del Mercator, e pubblicato nel 1606 la sua prima edizione aggiornata con nuove mappe, intitolata Atlas Maior e nota come Atlas Mecator-Hondius,. Nel 1607 pubblicò un’edizione in formato ridotto dell’opera, che prese il nome di Atlas Minor. L’edizione dell’Atlas Mercator-Hondius ottenne così grande successo da essere pubblicata in ben 6 edizioni fino al 1612, anno della morte di Jodocus. Il figlio Hendrick continuò a pubblicare l'atlante sotto il nome editoriale di Mercator-Hondius, e tra il 1606 e il 1637 furono furono pubblicate 41 edizioni con testi descrittivi in diverse lingue europee. Dal 1633, accanto ai nomi di Mercator e Hondius, fu aggiunto anche quello di Janssonius: si tratta del cosiddetto Atlas Mercator/Hondius/Janssonius.
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