

Riferimento: | S50592 |
Autore | Barent LANGENES |
Anno: | 1609 |
Zona: | Friuli |
Luogo di Stampa: | Francoforte |
Misure: | 125 x 85 mm |
Riferimento: | S50592 |
Autore | Barent LANGENES |
Anno: | 1609 |
Zona: | Friuli |
Luogo di Stampa: | Francoforte |
Misure: | 125 x 85 mm |
Carta geografica in miniatura per la prima volta pubblicata nel "Caert-thresoor" di Barent Langenes edito ad Amsterdam da Cornelis Claesz nel 1598. Esemplare dalla successiva ristampa - con testo francese - del 1609, denominata "Thrésor de Chartes contenant les Tableux de tout les pays du monde, enrichi de belles descriptions, revue & augmenté" stampato a Francoforte da Matthias Becker per conto dell’editore Henry Laurent.
Barent Langenes era un editore di Middelburg di cui non si sa molto, se non che produsse la prima edizione di un atlante in miniatura molto noto, il “Caert-Thresoor”. L'atlante venne pubblicato da Cornelis Claesz di Amsterdam, il principale editore dell'epoca.
Il Caert-Thresoor, un piccolo atlante del mondo in formato oblungo, apparve nel 1598; i suoi editori scrissero così una nuova pagina nella storia della cartografia. I preparativi per questo prototipo della nuova generazione di atlanti tascabili olandesi iniziarono intorno al 1595. A quel tempo, Cornelis Claesz commissionò le mappe agli abili incisori Jodocus Hondius e Pieter van den Keere. A scrivere il testo di accompagnamento fu chiamato un giovane scrittore e poeta non nominato, Cornelis Taemsz di Hoorn. Claesz voleva che il suo Caert-Thresoor superasse gli analoghi piccoli atlanti del mondo prodotti fino ad allora ad Anversa da Abraham Ortelius In questo modo, egli si proponeva di suscitare l'interesse e la conoscenza della geografia presso il grande pubblico dei Paesi Bassi settentrionali.
Il Caert-Thresoor godette di un ampio interesse e dal punto di vista commerciale. Sotto la direzione di Claesz, apparvero edizioni in olandese (1598, 1599 e 1609), in francese (1600 e 1602 circa) e in latino (1600, 1602/03 e 1606). Ma anche dopo la sua morte, l'opera continuò a subire una serie di edizioni presso diverse case editrici. A partire dall'edizione olandese del 1599, influenzata dalle critiche di Paulus Merula, la maggior parte delle mappe fu dotata di una scala di latitudine. Claesz si rivolse ad Aelbert Hendricksz dell'Aia per stampare l'edizione francese sulla base di una traduzione di I. de la Haye, che era rettore ed ecclesiastico a Kampen. Per l'edizione latina, invece, la produzione avvenne nuovamente ad Amsterdam, ma questa volta in collaborazione con un editore di Arnhem, Jan Jansz. Per questa edizione, lo studioso Petrus Bertius (1565-1629) realizzò una descrizione geografica completamente nuova del mondo intero. Inoltre, le mappe fungevano da illustrazioni, a differenza delle edizioni precedenti in cui il testo era destinato a spiegare le mappe. Nel 1609, il Caert-Thresoor apparve in una nuova versione olandese, preparata dall'autore e poeta Jacobus Viverius (1571/72-c.1636).
Acquaforte, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
King, Miniature Antique Maps, pp. 80-82.
Barent LANGENES (Attivo nella seconda metà del XVI sec.)
Editore ed incisore olandese di Middelburg, è famoso per essere stato il primo a pubblicare atlanti "tascabili" che costituirono il modello per i successivi atlanti di piccolo formato. La sua opera più famosa è edita a Middelburg nel 1598, il "Caert Thresoor". Le carte sono incise da Pieter van den Keere e Jodocus Hondius e furono usate per le varie traduzioni e per il Tabularum Geographicarum di Petrus Bertius. Bibliografia: Tooley p. 83; Koeman, vol. II pp. 252-260.
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Barent LANGENES (Attivo nella seconda metà del XVI sec.)
Editore ed incisore olandese di Middelburg, è famoso per essere stato il primo a pubblicare atlanti "tascabili" che costituirono il modello per i successivi atlanti di piccolo formato. La sua opera più famosa è edita a Middelburg nel 1598, il "Caert Thresoor". Le carte sono incise da Pieter van den Keere e Jodocus Hondius e furono usate per le varie traduzioni e per il Tabularum Geographicarum di Petrus Bertius. Bibliografia: Tooley p. 83; Koeman, vol. II pp. 252-260.
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