Fori Iulii vulgo Friuli Typus
Riferimento: | S22032 |
Autore | Domenico LOVISA |
Anno: | 1697 ca. |
Zona: | Friuli |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 105 x 75 mm |
Riferimento: | S22032 |
Autore | Domenico LOVISA |
Anno: | 1697 ca. |
Zona: | Friuli |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 105 x 75 mm |
Descrizione
Dopo circa 100 anni dalla prima edizione italiana, contraffatta, dell'atlante tascabile di Ortelius (Pietro Marchetti Brescia 1598), una nuova versione dello stesso atlante viene stampata da Domico Lovisa, con il titolo di "Teatro del Mondo".
Le lastre sono nuovamente incise e vengono stampate nel 1697 e successivamente nel 1724.
Incisione in rame, in perfette condizioni. Esemplare dell'edizione 1724. Molto rara.
Domenico LOVISA (Venezia 1690 circa – 1750 circa)
Editore veneziano, la cui stamperia aveva sede "sotto gli archi di Rialto". Egli è conosciuto quasi esclusivamente per la pubblicazione di una serie di stampe di grandi dimensioni, dal titolo "Il Gran Teatro di Venezia Ovvero descrizione esatta di Cento delle più insigni Prospettive e di altretante Celebri pitture della medesima città". La prima edizione è senza data, ma probabilmente risale al 1717 ca. Come previsto in origine, la serie doveva comprendere 200 stampe, ma questo progetto non è stato realizzato, e anche la seconda edizione (1720, 2 voll.) ha solo 120 stampe. Le circa 57 lastre contenute nel primo volume riproducono dipinti appesi in edifici pubblici veneziani, tra cui opere di Veronese, Tiziano, Tintoretto, Palma il Giovane. Sono state incise da Andrea Zucchi, Domenico Rossetti, Giacomo Burri, Domenico Bonavera, Pietro Sante Bartoli, Agostino Dalla Via e altri. Il secondo volume contiene un numero variabile (fino a 66) di vedute di Venezia incise da Filippo Vasconi, Giuseppe Valeriani, Carlo e Andrea Zucchi, nonché un Monogrammista SF non identificato. Questa serie è stata ristampata più volte nel corso del XIX secolo.
|
Domenico LOVISA (Venezia 1690 circa – 1750 circa)
Editore veneziano, la cui stamperia aveva sede "sotto gli archi di Rialto". Egli è conosciuto quasi esclusivamente per la pubblicazione di una serie di stampe di grandi dimensioni, dal titolo "Il Gran Teatro di Venezia Ovvero descrizione esatta di Cento delle più insigni Prospettive e di altretante Celebri pitture della medesima città". La prima edizione è senza data, ma probabilmente risale al 1717 ca. Come previsto in origine, la serie doveva comprendere 200 stampe, ma questo progetto non è stato realizzato, e anche la seconda edizione (1720, 2 voll.) ha solo 120 stampe. Le circa 57 lastre contenute nel primo volume riproducono dipinti appesi in edifici pubblici veneziani, tra cui opere di Veronese, Tiziano, Tintoretto, Palma il Giovane. Sono state incise da Andrea Zucchi, Domenico Rossetti, Giacomo Burri, Domenico Bonavera, Pietro Sante Bartoli, Agostino Dalla Via e altri. Il secondo volume contiene un numero variabile (fino a 66) di vedute di Venezia incise da Filippo Vasconi, Giuseppe Valeriani, Carlo e Andrea Zucchi, nonché un Monogrammista SF non identificato. Questa serie è stata ristampata più volte nel corso del XIX secolo.
|