Fori Iulii Accurata Descriptio.

Riferimento: s24190
Autore Abraham ORTELIUS
Anno: 1573 ca.
Zona: Friuli
Luogo di Stampa: Anversa
Misure: 480 x 360 mm
900,00 €

Riferimento: s24190
Autore Abraham ORTELIUS
Anno: 1573 ca.
Zona: Friuli
Luogo di Stampa: Anversa
Misure: 480 x 360 mm
900,00 €

Descrizione

Bella carta del Friuli tratta dall'edizione latina del Theatrum Orbis Terrarum.

La mappa è basata sul manoscritto che Giovanni Sambuco inviò ad Ortelius poco prima del 1573.

Il Theatrum Orbis Terrarum e che è considerato il primo vero “atlante” moderno. L’opera fu pubblicata in 7 lingue e 36 edizioni, per il quale – nel 1570 - Ortelius ottenne il privilegio, ovvero una sorta di diritto d'autore che impediva ad altri cartografi di pubblicare i propri lavori. Il Theatrum rappresentava il lavoro più avanzato del lavoro della descrizione cartografica. L’Ortelius vi raccolse il sapere geografico e cartografico del suo tempo, proponendo in 147 spettacolari tavole incise l’immagine più fedele del mondo allora conosciuto e, in alcune straordinarie “carte storiche”, regioni e itinerari tratti dalla letteratura, dalla mitologia, dalla tradizione. Ortelius fu anche il primo a citare le fonti, menzionando i nomi dei cartografi nel “catalogus auctorum”. Dal 1598 al 1612 le edizioni postume del Theatrum furono realizzate dal suo collaboratore Johannes Baptiste Vrients.

“La seconda nuova carta, che comprende il territorio friulano nell'edizione del Theatrum del 1573, è la "FORI IV/LII ACCV/RATA DE=/SCRIP- TIO.". Essa, stando a quanto si afferma nella legenda che appare in alto, a destra, "EX BIBLIO=/THECA NOBI-/LIS ET DOCTI=/SSIMI JOAN=/NIS SAMBU=/CI, IMPERATORIAE MA[IES]T[A- TI]S/HISTORICI./1573.", dovrebbe essere copia di una carta proveniente dalla biblioteca dello storico e cartografo ungherese Giovanni Zsámbok o Sambuco.

Dopo le ottime argomentazioni dell'Almagià e del Cucagna infatti, non regge più l'iniziale attribuzione al Sambuco, avanzata, a suo tempo, dal Bagrow sulla base del fatto che l'Ortelio nel suo Catalogus Cartographorum l'aveva ricordato come Autore, tra l'altro, di una carta del Friuli.

È una stampa contornata da una larga cornice che contiene il titolo in un cartiglio ricco di mascheroni e la legenda esplicativa entro una targa incompleta. La raffigurazione cartografica misura circa mm 340x460; il rame mm 352x475. È priva di graduazione. In basso, verso destra, una bussola indica che l'orientazione ha in alto il nord-nord-est. Sempre in basso, appoggiata alla cornice, l'indicazione della scala grafica di 40 miglia italiane (= mm 137), sopra la quale si leggono le parole: Scala milliarium Italicorum 1000 passuum.

A una grande carta del Friuli e delle regioni contermini che rivela evidenti affinità con quel fortunato modello che, nella storia della cartografia friulana, ha come primo esempio che ci sia noto il disegno di Giovanni Antonio Cortona da Udine, certamente anteriore al 1554-, è stata qui aggiunta una raffigurazione dell'Istria derivata dal modello proposto da Pietro Coppo con la stampa del 1540. L'innesto, che non è stato felicemente praticato alla latitudine di Trieste (ne sono prove i doppioni di S. Seruo, che possiamo leggere a nord-est di Trieste e di Muggia, e di Castelnuovo, indicato una prima volta in giusta posizione nel solco omonimo con il toponimo sloveno di NOVIGRAT, ed, erroneamente ad est di Muggia, con la forma italiana di Castel nouo), non appare, però, questa volta, opera dell'Ortelio.

Questa, almeno, è l'opinione espressa prima dall'Almagià e, poi, dal Cucagna con ottimi argomenti, che, anche noi, abbiamo già a suo tempo accettato.” (Lago, Rossit "Theatrum Fori Iulii" vol. 1, p.143)

Incisione in rame, coloritura coeva con ritocchi, in ottime condizioni.

 

Bibliografia:

Lago, Rossit "Theatrum Fori Iulii" vol. 1, pp. 143-146, Tav. LIII; M. Van den Broecke "Ortelius Atlas Maps" (2011), n. 119.

Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)

Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.

Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)

Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.