Forum Iulii
Riferimento: | S27031 |
Autore | Jodocus HONDIUS |
Anno: | 1598 ca. |
Zona: | Friuli |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 120 x 85 mm |
Riferimento: | S27031 |
Autore | Jodocus HONDIUS |
Anno: | 1598 ca. |
Zona: | Friuli |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 120 x 85 mm |
Descrizione
Carta tratta dalla prima edizione della "Cosmographia Universalis" di Paul Merula , stampata ad Amsterdam nel 1605.
Le mappe usate per illustrare la prima edizione della Cosmografia di Merula sono realizzate nel 1598 da Jodocus Hondius e Pieter Van den Keere (Kaerius) e quidni utilizzate dall'editore Cornelis Claesz per illustrare lavori di Apian, Linschoten e Merula.
“A conferma della fortuna incontrata da questa carta dell'Ortelio, riproduciamo anche la cartina, che ne è un evidente rifacimento, sia pure con diversa scala e diversa inquadratura, pubblicata alla pagina 1335 di una delle edizioni della "Cosmografia Gene- rale" di Paul van Merle o Paulus Merula. Essa si intitola: "Paulli G.F.P.N. Merulae / COSMOGRAPHIAE / GENERALIS / LIBRI TRES: /Item/ GEOGRAPHIAE PARTICVLARIS / LIBRI QVA- TVOR: /Quibus EVROPA in genere; speciatim HI- SPANIA, /GALLIA, ITALIA, describuntur./ Cum tabulis Geographicis aeneis./ Ex officina Plantiniana / Raphelengij./M.D.CV./Veneunt etiam Amstelda- mi apud Cornelivm Nicolai/" (Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, n. 225. C. 21). Essa reca, in alto, a sinistra, il titolo “FORUM IULII". Manca la graduazione ai margini, mentre l'orientazione è quel- la consueta. In basso, sopra il rigo marginale interno le parole Milliaria Italica accompagnano l'indicazio- ne della scala grafica di 20 miglia (= mm 24).
Una sua reincisione, con lievi divergenze formali (l'aggiunta di un margine graduato di 4' in 4', lo spostamento di qualche toponimo, come quello di La Chiusa che indica Chiusaforte, la grafia su una riga invece che su due, come per Portogruaro, apparirà in edizioni più tarde […]. Rispetto al documento orteliano manca, ad ovest, la raffigurazione del corso medio e superiore del Piave, a nord, il tratto alpino a monte di Pontebba mentre, ad est, l'Istria non è disegnata per intero. Lo scheletro cartografico nei tratti essenziali, cioè, per quanto riguarda l'andamento delle coste e della rete fluviale, è identico. Nell'orografia e nella rappresentazione dell'insediamento umano si nota, invece, un più generale sfoltimento, che, pur giustificato dalla minor scala, si rivela, tuttavia, assai poco razionale, in quanto privilegia sedi anche insignificanti rispetto a quelle decisamente importanti, come Gemona, Spilimbergo, ecc. Anche qui, come nell'Ortelio, si cerca invano Palmanova, la cui costruzione, nel frattempo, era stata completata. Si notano, inoltre, le stesse forme toponomastiche come B. de Sesto, per l'Abbazia di Sesto al Reghena e le stesse storpiature, come Pornon per Pordenone, ma se ne aggiungono anche altre, come Moi/falcon/e per Mont./falcone, Paspa per Raspa (Raspo, nell'Istria).” (Lago, Rossit "Theatrum Fori Iulii" vol. 1, p.149)
Incisione in rame, inserita uin una pagina di testo, in perfette condizioni.
Bibliografia:
Lago, Rossit "Theatrum Fori Iulii" vol. 1, pp. 149-150, Tav. LVII; King pp.80/81.
Jodocus HONDIUS (Amsterdam 1563 - 1612)
Jodocus Hondt (1563-1612) è meglio conosciuto con la versione latinizzata del suo cognome olandese, Jodocus Hondius; è stato un incisore, cartografo ed editore fiammingo. Nato a Wakken da Olivier de Hondt, e Petronella d’Havertuyn, crebbe a Gand, dove la famiglia si era trasferita, affermandosi inizialmente come incisore, liutaio e costruttore di globi terrestri e celesti. Per sfuggire alle guerre di religione che infiammavano le Fiandre, nel 1584 si trasferì a Londra, dove apprese l’arte della cartografia dagli inglesi Richard Hakluyt e Edward Wright. Era accompagnato dalla sorella Jacomina che in seguito sposò un altro olandese, Pieter van den Berghe. Jodocus sposò, invece, Coletta van den Keere, sorella del cartografo ed incisore Pieter van den Keere. Trasferitosi nel 1593 ad Amsterdam, vi rimase fino alla morte. Jodocus fu il fondatore dell’azienda familiare di editoria e cartografia avviata ad Amsterdam, nonché uno dei più importanti incisori del suo tempo. Nel 1604 acquistò dal nipote di Gerard Mercator le lastre dell’Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi e lo ristampò poi nel 1606 (in latino) con tavole aggiuntive nelle principali lingue. Seguì una versione tascabile dell’opera, l’Atlas Minor, con le carte oggi note come Mercator/Hondius. Tra il 1605 ed il 1610 incise le carte per The Theatre of the Empire of Great Britaine, di John Speed. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1612, il suo lavoro di editore ad Amsterdam fu continuato dalla vedova e dai due figli, Jodocus II e Henricus, in seguito in società con il cognato Jan Jansson.
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Jodocus HONDIUS (Amsterdam 1563 - 1612)
Jodocus Hondt (1563-1612) è meglio conosciuto con la versione latinizzata del suo cognome olandese, Jodocus Hondius; è stato un incisore, cartografo ed editore fiammingo. Nato a Wakken da Olivier de Hondt, e Petronella d’Havertuyn, crebbe a Gand, dove la famiglia si era trasferita, affermandosi inizialmente come incisore, liutaio e costruttore di globi terrestri e celesti. Per sfuggire alle guerre di religione che infiammavano le Fiandre, nel 1584 si trasferì a Londra, dove apprese l’arte della cartografia dagli inglesi Richard Hakluyt e Edward Wright. Era accompagnato dalla sorella Jacomina che in seguito sposò un altro olandese, Pieter van den Berghe. Jodocus sposò, invece, Coletta van den Keere, sorella del cartografo ed incisore Pieter van den Keere. Trasferitosi nel 1593 ad Amsterdam, vi rimase fino alla morte. Jodocus fu il fondatore dell’azienda familiare di editoria e cartografia avviata ad Amsterdam, nonché uno dei più importanti incisori del suo tempo. Nel 1604 acquistò dal nipote di Gerard Mercator le lastre dell’Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi e lo ristampò poi nel 1606 (in latino) con tavole aggiuntive nelle principali lingue. Seguì una versione tascabile dell’opera, l’Atlas Minor, con le carte oggi note come Mercator/Hondius. Tra il 1605 ed il 1610 incise le carte per The Theatre of the Empire of Great Britaine, di John Speed. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1612, il suo lavoro di editore ad Amsterdam fu continuato dalla vedova e dai due figli, Jodocus II e Henricus, in seguito in società con il cognato Jan Jansson.
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