La Imperial Citta di Augusta
Riferimento: | S39860 |
Autore | Donato BERTELLI |
Anno: | 1569 |
Zona: | Augsburg |
Misure: | 280 x 205 mm |
Riferimento: | S39860 |
Autore | Donato BERTELLI |
Anno: | 1569 |
Zona: | Augsburg |
Misure: | 280 x 205 mm |
Descrizione
In alto troviamo lo stemma della città e il titolo: LA IMPERIAL CITTA DI AUGUSTA. Nel cartiglio in basso a destra si legge: Il vero ritratto della antiqua, & famosissima Città Imperiale Augusta, come hora si ritrova con le fosse, ponti, muraglie, porte, strade, fontane, et acque, chiese, monasterij, et hospitali, et con soma diligentia disegnata, et in Rame intagliata. Segue l’imprint editoriale: In Venetia l’Anno 1569. Alla libraria del segno di S. Marco.
Nel cartiglio di sinistra, disposta su quattro colonne, è incisa una legenda numerica di 99 rimandi a luoghi e monumenti notabili. Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali: SEPTENTRIO, MERIDIES, ORIENS, OCCIDENS, il nord è a destra.
“Si tratta di una replica, pressoché identica, delle opere precedenti, pubblicata dalla tipografia Alla libraria del segno di S. Marco della famiglia Bertelli. In questo caso l’editore è da identificarsi in Donato Bertelli. Alcuni esemplari dell’opera si trovano, infatti, nella raccolta Le vere imagini et descritioni delle piu nobili città del mondo, edita a Venezia da Donato nel 1569, in aperta concorrenza con le analoghe raccolte urbane di Forlani-Zenoi (1567) e del consanguineo Ferrando Bertelli (1568). Si conosce la carta anche attraverso esemplari conservati in raccolte fattizie di più grande formato” (cfr. Bifolco-Ronca p. 914).
“Il prototipo di questa tipologia di incisioni italiane sulla città di Augsburg è la Ciuitatis Augustana olim Vindelica, hodie Rhetica, toto orbe terrarum notissima di Sebastian Münster, inserita nella sua Cosmographiae Universalis, edita a Basilea a partire dal 1544” (cfr. Bifolco-Ronca p. 910).
Acquaforte e bulino, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, tracce di colla al verso, per il resto in buono stato di conservazione. Molto rara.
Bibliografia
Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI Secolo (2018): pp. 914-915, Tav. 338; Christie’s (1998): n. 992; Dzikowski (1940): n. 84; Ganado (1993): p. 24; cfr. Valerio (1998): p. 40, n. 10 e p. 45, 7, n. 16 e 8, n. 12.
Donato BERTELLI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
La famiglia Bertelli rappresenta il gruppo più folto di editori, incisori, cartografi e mercanti di stampe del XVI secolo. Il più produttivo fu Ferrando Bertelli, attivo tra il 1560e il 1570, ma le mappe dell’ultimo quarto del secolo sono conosciute con le firme di Andrea, Donato, Lucca, Nicolò e Pietro. Quest’ultimo fu attivo principalmente a Padova, dove condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. Donato Bertelli era stampatore, editore e mercante di stampe, nato probabilmente a Padova, come risulta esplicitamente da alcuni suoi rami (“Donatus Bertellius Patavinus”) ma attivo a Venezia tra il 1563 ed il 1574, anche se si tende a dilatare la sua attività dal 1558 al 1592 sulla scorta del materiale cartografico da lui immesso sul mercato in quegli anni. Lavorò nella bottega di Ferdinando Bertelli – con il quale non è ancora ben chiaro il rapporto di parentela – dal quale ereditò i rami calcografici, sostituendovi il proprio nome. In qualità di editore calcografo uscirono dalla sua bottega carte da invenzione o da derivazione di Natale Bonifacio, Giacomo Gastaldi , Ortelius ecc. In considerazione del gran numero di carte da lui siglate l’Almagià lo definisce “il principale erede e continuatore dei più attivi produttori della seconda metà del secolo XVI” in Venezia. Suo successore "alla Libraria di S. Marco" fu Andrea, che non sempre utilizzò i vecchi rami di Donato. Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 149.
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Donato BERTELLI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
La famiglia Bertelli rappresenta il gruppo più folto di editori, incisori, cartografi e mercanti di stampe del XVI secolo. Il più produttivo fu Ferrando Bertelli, attivo tra il 1560e il 1570, ma le mappe dell’ultimo quarto del secolo sono conosciute con le firme di Andrea, Donato, Lucca, Nicolò e Pietro. Quest’ultimo fu attivo principalmente a Padova, dove condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. Donato Bertelli era stampatore, editore e mercante di stampe, nato probabilmente a Padova, come risulta esplicitamente da alcuni suoi rami (“Donatus Bertellius Patavinus”) ma attivo a Venezia tra il 1563 ed il 1574, anche se si tende a dilatare la sua attività dal 1558 al 1592 sulla scorta del materiale cartografico da lui immesso sul mercato in quegli anni. Lavorò nella bottega di Ferdinando Bertelli – con il quale non è ancora ben chiaro il rapporto di parentela – dal quale ereditò i rami calcografici, sostituendovi il proprio nome. In qualità di editore calcografo uscirono dalla sua bottega carte da invenzione o da derivazione di Natale Bonifacio, Giacomo Gastaldi , Ortelius ecc. In considerazione del gran numero di carte da lui siglate l’Almagià lo definisce “il principale erede e continuatore dei più attivi produttori della seconda metà del secolo XVI” in Venezia. Suo successore "alla Libraria di S. Marco" fu Andrea, che non sempre utilizzò i vecchi rami di Donato. Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 149.
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