L'Empire du Japon, tiré des cartes des Japonnois
Riferimento: | S42714 |
Autore | Zacharias Chatelain |
Anno: | 1719 |
Zona: | Giappone |
Misure: | 445 x 385 mm |
Riferimento: | S42714 |
Autore | Zacharias Chatelain |
Anno: | 1719 |
Zona: | Giappone |
Misure: | 445 x 385 mm |
Descrizione
Bell'esemplare dell'edizione di Chatelain dell'importante mappa del Giappone di Adrien Reland.
La mappa del Giappone di Reland si discosta dalle precedenti carte europee dell’isola, ed è la prima mappa ad usare caratteri sino-giapponesi. Invece di seguire le precedenti mappe europee e le fonti geografiche, Reland utilizzò mappe giapponesi, in particolare una mappa della biblioteca di Benjamin Dutry, un ex direttore della VOC olandese (Compagnia delle Indie Orientali). Per alcuni aspetti, questo rappresentò un enorme balzo in avanti nella rappresentazione geografica dell’isola e nella denominazione delle 66 province.
La mappa apparve per la prima volta nel 1715, pubblicata a Utrecht da Wilehm Broedelet e subito dopo - lo stesso anno - ad Amsterdam, nella versione di Jean-Frédéric Bernard, seguita da quella pubblicata a Rouen da Jean-Baptiste Machuel le jeune (1716).
Chatelain copiò la carta di Reland nel 1719 per il suo Atlas Historique, anche se ci sono alcuni errori di traduzione dall'originale.
Nella sua recente pubblicazione sulle carte del Giappone, Jason Hubbard attribuisce la mappa a Zacharias Chatelain e non al fratello Henri Abraham:
“This map is contained in the fifth volume of the massive seven-volume Atlas Historique a publication commonly attributed to the Chatelain brothers, Henri Abraham and Zacharie, together with Zacharie's son-in-law Francois L'Honore. Recent publications, however, assert that the author of the work was in fact Zacharie Chatelain alone. The map was copied from Reland, including the place-names in phonetic Dutch with at least two notable engraving errors where Suruga, Soeroega in the 1715 Reland, has now become Soepoega, and Kinocuni has been rendered Knocuni.
The text in the cartouche explains that the map has been copied from a similar one made by the Japanese and therefore needs no alteration, and continues that the inset was taken from a map drawn on site by a Dutchman.
Van Waning (2010) writes, in an article on Chatelain's Atlas Historique that it "... is possibly the first work in which the words 'atlas' and 'historical' are directly linked." He goes on to give credit for the compilation of this work to Zacharie Chatelain, citing Goffart (2003). It took 15 years to finish the first printing of the seven volumes (1705-1720) and the last known printing, for volume 1 only, took place in 1739. Different volumes were published in different years, probably as a result of individual volumes being sold out, making it difficult to establish exact "editions". Koeman (1967-85 II) compiled a detailed list, based on 8 sets of volumes, and their dates, in European and American libraries; he concludes that there were a total of three editions between 1705 and 1737 and the beginning of a fourth, with only the first volume printed in 1739. Van Waning makes a case for four editions, the final one consisting of volumes dated variously from 1732 to 1739. Insofar as the present, and following, map the present author is not aware of any changes in either the map itself or in the pagination” (cfr. Jason C. Hubbard, Iaponiae Insulae, The Mapping of Japan, p. 294).
Grande inserto dell'area intorno a Nagasaki e un cartiglio di dedica, ornato con circa 20 stemmi.
Henri Abraham Chatelain (1684 - 1743) era un pastore ugonotto di origini parigine. È meglio conosciuto come cartografo olandese e più specificamente per il suo contributo cartografico nell’Atlas Historique in sette volumi, pubblicato ad Amsterdam tra il 1705 e il 1720. Innovativo per il suo tempo, l'Atlas Historique combinava incisioni e opere d'arte con studi di geografia, storia, etnologia, araldica e cosmografia. Alcuni studiosi suggeriscono che l'Atlas Historique non fu compilato esclusivamente da Henri Chatelain, come si crede comunemente, ma piuttosto fu un'impresa familiare che coinvolse Henri, suo padre Zacharie e suo fratello, sempre Zacharie.
Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, finemente colorata a mano, condizioni perfette.
Bibliografia
Jason C. Hubbard, Iaponiae Insulae, The Mapping of Japan, pp. 293-294, n. 73; Goffart 2003: 132-133 e 174, nota 1; Hubbard & Walter 1994: OAG 71; Koeman 1967-85 II: Cha 1-8; Shirley 2004: T.CHAT-5a; Van der Krogt 1985: 239 e 769; Van Waning 2010
Zacharias Chatelain (1690-1754)
Zacharias era il fratello minore del più noto Henri Abraham Chatelain (1684 - 1743), un pastore ugonotto di origini parigine, con il quale collaborò strettamente. Questi è meglio conosciuto come cartografo olandese e più specificamente per il suo contributo cartografico nell’Atlas Historique in sette volumi, pubblicato ad Amsterdam tra il 1705 e il 1720. Innovativo per il suo tempo, l'Atlas Historique combinava incisioni e opere d'arte con studi di geografia, storia, etnologia, araldica e cosmografia. Alcuni studiosi suggeriscono che l'Atlas Historique non fu compilato esclusivamente da Henri Chatelain, come si crede comunemente, ma piuttosto fu un'impresa familiare che coinvolse Henri, suo padre Zacharie e suo fratello, sempre Zacharie.
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Zacharias Chatelain (1690-1754)
Zacharias era il fratello minore del più noto Henri Abraham Chatelain (1684 - 1743), un pastore ugonotto di origini parigine, con il quale collaborò strettamente. Questi è meglio conosciuto come cartografo olandese e più specificamente per il suo contributo cartografico nell’Atlas Historique in sette volumi, pubblicato ad Amsterdam tra il 1705 e il 1720. Innovativo per il suo tempo, l'Atlas Historique combinava incisioni e opere d'arte con studi di geografia, storia, etnologia, araldica e cosmografia. Alcuni studiosi suggeriscono che l'Atlas Historique non fu compilato esclusivamente da Henri Chatelain, come si crede comunemente, ma piuttosto fu un'impresa familiare che coinvolse Henri, suo padre Zacharie e suo fratello, sempre Zacharie.
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