Isola del Giappone e Penisola di Corea

Riferimento: S45269
Autore Vincenzo CORONELLI
Anno: 1692
Zona: Giappone, Corea
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 620 x 470 mm
1.750,00 €

Riferimento: S45269
Autore Vincenzo CORONELLI
Anno: 1692
Zona: Giappone, Corea
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 620 x 470 mm
1.750,00 €

Descrizione

Bellissima carta geografica di Giappone e Corea, elegantemente disegnata da Vincenzo Coronelli.

Il titolo è contenuto in un cartiglio floreale con la dedica a Fontaine.

La mappa del Giappone di Coronelli è tra le più caratteristiche prodotte nel XVII secolo. Introduce nuove conoscenze cartografiche uniche, derivate dalle fonti gesuitiche più aggiornate. Coronelli aveva accesso alle carte marittime olandesi, che completò con materiale proveniente dai gesuiti francesi, con i quali mantenne forti legami - si noti il sigillo gesuita nel cartiglio dedicatorio. I gesuiti erano gli unici europei ad avere accesso a conoscenze di prima mano sul Giappone e quindi qualsiasi cartografo che volesse produrre una carta credibile doveva riconoscere il loro lavoro. Le linee di costa sono disegnate sulla base della carta della Cina di Martini del 1655. Una magnifica galea a remi - attribuita ai giapponesi, ma in realtà coreana - solca il mare tra il Giappone e la terraferma. Una interessante nota, posta sotto un vascello a remi chiamato Tayfena, descrive come questa imbarcazione fosse in grado di coprire la distanza tra Osaka e Nagasaki (220 miglia francesi) in 12 giorni.

Opera tratta dal Corso geografico universale, o sia la terra divisa nelle sue parti e subdistinta ne' suoi gran regni. Esposta in tavole geografiche ricorrette et accresciute di tutte le nuove scoperte, ad uso dell'Accademia Cosmografica degli Argonauti dal Padre Maestro Vincenzo Coronelli M. C. Cosmografo della Serenissima Republica di Venetia. Dedicata alla Santità di Nostro Signore Innocenzo XII. P. I. In Venetia, a spese dell'autore. MDCXCII.

Coronelli visse un periodo di straordinaria fecondità editoriale a partire dal 1689, quando ebbe la cattedra di geografia presso l'Università alle Procuratie, con la pubblicazione, nel 1690, del primo volume dell'Atlante Veneto. In effetti sotto il nome di Atlante Veneto va tutta la raccolta di tredici opere composte nell'arco del decennio successivo, dall'Isolario allo Specchio del mare. In realtà solo alcune di tali opere possono definirsi atlante, e sono di valore molto disuguale, dato che si passa da opere originali e fondamentali come quelle citate o il Corso Geografico ad opere di compilazione o semplici raccolte di vedute. Il Corso Geografico uscì in diverse edizioni con numeri diversi di carte - sessantotto tavole nel 1689-92; di centosettantatré tavole nel 1692; duecentosessanta tavole, nel 1694-97 - che venivano vendute anche separatamente, al ritmo di sei carte al mese per due anni. Le carte furono incise tra il 1688 e il 1692 nell'attrezzatissima officina cartografica del convento dei Frari, dove lavoravano anche incisori stranieri. 

“Father Vincenzo Coronelli (1650-1718) was a prolific Venetian map and globe maker who became cosmographer to the Republic of Venice in 1685. Working in Paris in 1681 to 1683, Coronelli produced a pair of globes with a diameter of 3.85 metres for King Louis XIV; the pair survives (restored) still.

Valerio (1999) writes that "... (based on) the bulk of his cartographic output, Coronelli could be compared to Blaeu, Janssonius, Homann or Sanson Likewise, Coronelli's statement, in the frontispiece of the first volume of the Isolario, that he has carried out the work 'for better clarification and use in navigation and supplementary to the 14 volumes of Blaeu'."

In a biography published in Rome in 1951, the authors summarized Coronelli's life work as follows:

...attività febbrile e immensa produzione, di storia, di scienzia e di cultura - per lo più bene aggiornata e non superficiale - fu quella di Coronelli, con molte doti di valore scientifico, di genialità, e di utilità pubblica. In un trentennio di effetiva e più intensa attività literaria, tolti pochi anni di sosta o de minore applicazione, egli potè comporre e stampare, o anche progettare lasciando numerosi manoscritti, un complesso di circa 150 opere divise in oltre 300 volumi, con 65,000 pagine di testo e circa 11,000 tavole illustrative.

[Coronelli's life was (characterized by his) feverish activity and enormous historical, scientific and cultural output, on the whole updated and thorough. (He had) genius, many talents of value to science and for the benefit of mankind. In three decades of intense literary activity, with hardly a slowdown or break he was able to write and have printed, a sum of 150 works divided into 300 volumes totalling 65,000 pages of text and nearly 11,000 illustrations, as well as having left a number of manuscripts.].

This map was first included in the Corso Geografico Universale (1692 to 1694) in 1692.

The map is found equally with, or without, text on verso and was re-published in the Epitome Cosmografica... 1693; Isolario Descrittione Geografico... 1696 as well as in the second volume of the Atlante Veneto, 1696.“ (Hubbard "Japoniae Insulae – The Mapping of Japan", p. 257).

Incisione in rame, in perfette condizioni.

 

Bibliografia:

Hubbard "Japoniae Insulae – The Mapping of Japan", pp. 257-258, n. 57; Cortazzi “Isles of Gold”, p. 48. pl. 75; Campbell, #33; Walter “Japan a Cartographic vision” 191.

Vincenzo CORONELLI (Venezia 1650 - 1718)

Vincenzo Coronelli o Vincenzo Maria Coronelli, nacque a Venezia nel 1650, non a Ravenna, come affermano alcuni biografi, dove visse in gioventù con la famiglia. Al ritorno a Venezia, nel 1665, entrò come studente nel convento dei minori di S. Nicolò della Lattuga; aggregato alla chiesa dei Frari, fu mandato dai superiori a studiare a Roma, nel collegio di S. Bonaventura, dove si laureò in teologia ed iniziò gli studi geografici. Già prima del 1680 risulta a Parma, dove costruì due globi, oggi perduti, per il duca Ranuccio Farnese. Fu poi a Parigi, chiamato dall’ambasciatore francese a Roma, cardinale César d’Estrées, e vi si trattenne dal 1681 al 1684, quando iniziò la collaborazione con l’editore e costruttore di mappe Jean Baptiste Nolin; nel 1683 costruì per Luigi XIV due famosi globi di quasi 5 metri di diametro. Ritornato a Venezia, fondò nel 1684 l’Accademia cosmografica degli Argonauti, la più antica fra quelle di carattere geografico, promossa dal patrizio G. B. Donà e posta sotto la protezione del doge Marcantonio Giustiniani. Nel 1685 fu nominato cosmografo pubblico della Repubblica di Venezia, titolo col quale si fregiò in quasi tutte le sue opere e che costituì per lui motivo di particolare orgoglio. Nel 1689 prese la cattedra di geografia all’Università delle Procuratie; iniziò un periodo di straordinaria fecondità editoriale, pubblicando il primo volume dell’Atlante veneto (1690); sotto questo titolo va tutta la raccolta di tredici opere composte nell’arco del decennio successivo, dall’Isolario (1696-98, in due volumi) al Portolano o Specchio del mare Mediterraneo (1698), al Corso geografico (1689-92; ma aggiornato fino al 1697), al Teatro delle città (1696-97). Morì il 9 dicembre 1718 a Venezia. Quasi tutti i suoi libri, i manoscritti, la sua corrispondenza, le lastre di rame per le incisioni andarono dispersi o furono venduti poco tempo dopo. Anche l’Accademia degli Argonauti non sopravvisse al suo fondatore. [A. de Ferrari, Vincenzo Coronelli, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, Volume 29 (1983)].

Vincenzo CORONELLI (Venezia 1650 - 1718)

Vincenzo Coronelli o Vincenzo Maria Coronelli, nacque a Venezia nel 1650, non a Ravenna, come affermano alcuni biografi, dove visse in gioventù con la famiglia. Al ritorno a Venezia, nel 1665, entrò come studente nel convento dei minori di S. Nicolò della Lattuga; aggregato alla chiesa dei Frari, fu mandato dai superiori a studiare a Roma, nel collegio di S. Bonaventura, dove si laureò in teologia ed iniziò gli studi geografici. Già prima del 1680 risulta a Parma, dove costruì due globi, oggi perduti, per il duca Ranuccio Farnese. Fu poi a Parigi, chiamato dall’ambasciatore francese a Roma, cardinale César d’Estrées, e vi si trattenne dal 1681 al 1684, quando iniziò la collaborazione con l’editore e costruttore di mappe Jean Baptiste Nolin; nel 1683 costruì per Luigi XIV due famosi globi di quasi 5 metri di diametro. Ritornato a Venezia, fondò nel 1684 l’Accademia cosmografica degli Argonauti, la più antica fra quelle di carattere geografico, promossa dal patrizio G. B. Donà e posta sotto la protezione del doge Marcantonio Giustiniani. Nel 1685 fu nominato cosmografo pubblico della Repubblica di Venezia, titolo col quale si fregiò in quasi tutte le sue opere e che costituì per lui motivo di particolare orgoglio. Nel 1689 prese la cattedra di geografia all’Università delle Procuratie; iniziò un periodo di straordinaria fecondità editoriale, pubblicando il primo volume dell’Atlante veneto (1690); sotto questo titolo va tutta la raccolta di tredici opere composte nell’arco del decennio successivo, dall’Isolario (1696-98, in due volumi) al Portolano o Specchio del mare Mediterraneo (1698), al Corso geografico (1689-92; ma aggiornato fino al 1697), al Teatro delle città (1696-97). Morì il 9 dicembre 1718 a Venezia. Quasi tutti i suoi libri, i manoscritti, la sua corrispondenza, le lastre di rame per le incisioni andarono dispersi o furono venduti poco tempo dopo. Anche l’Accademia degli Argonauti non sopravvisse al suo fondatore. [A. de Ferrari, Vincenzo Coronelli, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, Volume 29 (1983)].