Britannicarum Insularum Typus
Riferimento: | S46085 |
Autore | Abraham ORTELIUS |
Anno: | 1595 ca. |
Zona: | Gran Bretagna, Irlanda |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 510 x 370 mm |
Riferimento: | S46085 |
Autore | Abraham ORTELIUS |
Anno: | 1595 ca. |
Zona: | Gran Bretagna, Irlanda |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 510 x 370 mm |
Descrizione
Splendida carta storico-geografica dell'antico arcipelago britannico al tempo dei Romani, pubblicata nel Parergon di Abraham Ortelius.
Esemplare dalla rara edizione italiana del Theatrum Orbis Terrarum stampata ad Anversa da Jean Baptiste Vrients nel 1608 e quindi nel 1612.
Titolo: BRI:|TANNICA:|RVM INSV:|LARVM | TYPVS. Cartiglio in alto a destra: "Ex conatibus | Geographicis Abrah. | Ortelij. | Cum privileg. decen. | 1595". Cartiglio in basso a destra: NATALIBVS | INGENIO ET DOCTRINA | ILLVSTRI REVERENDOQVE | DOMINO D. GEORGIO AB AVS:|TRIA, PRAEPOSITO HARLEBE:|CENSI, AC SERENISS. PRINCIPI | CARDINALI ARCHIDVCI A | CVBICVLIS, | "Abrah. Ortelius R.M. Geog. | L.M. dedicab". [Abramo Ortelio, che si compiace di essere il geografo di Sua Maestà il Re, dedica questa carta, destinata all'istruzione e all'educazione del popolo, a Giorgio d'Austria, servitore del serenissimo signore, cardinale e arciduca di Harlebeck]. Al centro a destra: ORCADES "Insulæ, triginta plus | minus numero". A sinistra in basso: "Hoc loco Cæsarem appuliße | prima navigatione putatur".
Realizzata da Ortelio sulla base di informazioni moderne tratte dalla carta delle isole britanniche di Mercatore del 1564, migliorate da un nuovo schema della carta di Saxton del 1579 (Meurer p. 197, Karrow 56/16, p. 387-388) e di conoscenze antiche tratte da Diodoro Siculo, Plinio, Appiano, Tacito, Cesare, Strabone e numerosi altri scrittori romani.
Circa una decade dopo la pubblicazione del “moderno” Theatrum Orbis Terrarum, Ortelius rispose alle “preghiere di amici e studiosi di storia antica, sacra e profana” e compilò una serie di mappe di soggetto biblico e classico, quasi tutte disegnate da lui. Intitolò l’opera “Parergon theatri”, ovvero “aggiunta, appendice, del Theatrum”, ma al tempo stesso anche complementare al Theatrum: il Paregon theatri forniva per il mondo antico lo stesso materiale che Ortelius aveva fornito per il mondo moderno con il Theatrum: carte geografiche. Lo spirito del Parergon è tutto riassunto nel motto historiae oculus geographia riportato sul frontespizio: la geografia è l’occhio della storia. Le mappe del mondo antico avevano lo scopo di “rendere più chiari gli storici antichi e i poeti”. Le mappe del Paregon sono di tre tipologie: antiche regioni; carte letterarie e carte bibliche.
Come sottolinea Koeman “il Parergon deve essere considerato come lavoro personale di Ortelius. Per quest'opera, infatti, diversamente dal Theatrum, non copiò le mappe di altri cartografi, ma ne disegnò lui stesso di nuove ed originali. Riprese luoghi, regioni e territori delle civiltà classiche illustrandone e spiegandone la storia, una materia molto vicina al suo cuore. Le mappe e le lastre del Parergon devono essere valutate come le più importanti incisioni che rappresentano il diffuso interesse per la geografia classica nel XVI secolo”.
“Plinio pone molte isole chiamate Britannice nel mare Atlantico, overo Oceano; ma due maggiori cosi in particolarita si chiamano da lui, & da altri; & sono Albione, Inghilterra, & Hibernia Irlanda. Delle quali l'Inghilterra, per la sua grandezza, & come di loro la primiera, si nomina propriamente Britannia" (p. ix). La presente carta farà la sua comparsa nel 1595 andando a sostituire quella in due fogli dal titolo Britannicarum Insularum vetus descriptio, incisa con ogni probabilità da Jan Wierix (Van der Broecke: 242) in cui il disegno cartografico aveva uno sviluppo verticale. In questo caso, la scelta di porre il lato settentrionale lungo il margine destro, permette la riduzione ad un unico foglio in cui la cartografia del Regno Unito si sviluppa lungo la diagonale. La carta, come quella in due fogli, venne realizzata da Ortelius sulla base di moderne informazioni tratte dalla carta di Mercatore delle Isole Britanniche del 1564, migliorata dal nuovo contorno proposto dalla carta di Saxton del 1579 ed informazioni storiche tratte da Diodoro Siculo, Plinio, Appiano, Tacito, Cesare e Strabone; così nel parla Plinio "Il suo nome era Albione... da quasi trent'anni la sua esplorazione è stata portata avanti dalle armate di Roma sino ai dintorni della foresta Calidonia, e non oltre". (II. 102-104) Caledonii era il nome generico della popolazione che abitava la Scozia, a nord dell'istmo Forth-Clyde, da cui il toponimo Caledonia. Il territorio sarà meglio conosciuto dopo la campagna di Agrippa nell'83 d. C., ma i Caledoni non saranno mai definitivamente assoggettati e svolsero a più riprese azioni armate al confine della provincia romana di Britannia. Ortelio all'interno della Britannia, presso il centro di Camulodunum (odierna Colchester) vi lascia un'iscrizione che si riferisce alla presenza della VI legio. Camulodunum è stata la prima colonia romana in Britannia, distrutta durante la rivolta di Budicca. La Legio VI detta Victrix nel 119 d.C. venne stanziata da Adriano nella Britannia settentrionale. Nella carta è molto ben delineato il Vallo di Adriano così chiamato Adriani Imp. murus. Più a nord del Vallo di Adriano, subito sotto il territorio dei pini, un uguale disegno porta la seguente scritta: Severi Imp. murus. Allo stesso tempo l'Hibernia (Irlanda) era conosciuta e localizzata in modo assai incerto sia dai Greci che dai Romani. Il foglio, compreso tra i 50° e 61° N e 12° 30' e 26° 30' E, riporta una dedica al cardinale Giorgio d'Austria, figlio illegittimo di Massimiliano d'Austria: Natalibus ingenio et doctrina illustri reverendoque Domino D. Georgio ab Austria, praeposito Harlebecensi, ac Sereniss. PrincipiCardinali Archiduci a a cubiculis, Abrah. Ortelius R. M Geog.L.Mdedicab. Sulla punta estrema a sud dell'isola si legge: Hoc loco Cesarem appulisse prima navigatione putatio. (cfr. Simonetta Conti in Associazione “Roberto Almagià”, Plinio, Guida e mito delle scoperte geografiche, Il Parergon di Ortelio, conoscenza geo-storica del mondo antico (2023), pp. 62-63, n. 8).
Esemplare con magnifica coloritura coeva, carta leggermente brunita, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Cfr. L. Bagrow, A. Ortelli Catalogus Cartographorum; cfr. C. Koeman, Atlantes Neerlandici; Peter H. Meurer, Fontes Cartographici Orteliani 34p; M. Van den Broecke, Ortelius Atlas Maps, n. 192; Van der Krogt, Koeman’s Atantes Neerlandici: 5000H:31B; R.W. Shirley (1991) "Early Printed Maps of the British Isles" 1477-1650, Antique Atlas Pub. East Grinstead, maps 186 (plate 71), 259a, 365.
Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)
Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.
|
Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)
Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.
|