Angliae et Hiberniae Accurata Descriptio...
Riferimento: | S46917 |
Autore | Johannes Baptiste VRIENTS |
Anno: | 1606 ca. |
Zona: | Gran Bretagna e Irlanda |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 580 x 440 mm |
Riferimento: | S46917 |
Autore | Johannes Baptiste VRIENTS |
Anno: | 1606 ca. |
Zona: | Gran Bretagna e Irlanda |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 580 x 440 mm |
Descrizione
Rara carta geografica dell'Inghilterra e dell'Irlanda (e parte della Scozia). Titolo completo in un piccolo cartiglio al centro in alto: ‘ANGLIAE ET HIBERNIAE | ACCVRATA DESCRIPTIO, | VETERIBVS ET RECENTIORIBVS | NOMINIBVS ILLVSTRATA: | ET AD D. GVLIEL. CAMDENI BRITANIAM ACCOMODATA’
Bell'esemplare della carta della Gran Bretagna e dell'Irlanda di J. B. Vrients, apparsa per la prima volta nell'edizione del 1606 del Theatrum Orbis Terrarum di Abraham Ortelius, il primo atlante moderno del mondo.
La carta di Vrients è una delle mappe delle isole britanniche più particolari mai apparse. La carta include una tavola genealogica della famiglia reale inglese, sul lato destro, che traccia la discendenza di Giacomo I e VI direttamente da Guglielmo il Conquistatore, che invase con successo l'Inghilterra nel 1066. Altri dettagli documentano di legami nobiliari. Una figura simile a Poseidone, a cavallo di un ippocampo, regge le armi della Casa di York. Una sirena porta le armi dell'Isola di Man, mentre lo stemma della Scozia è installato vicino al Firth of Clyde (qui Dunbreton Fyrth). Un leone coronato regge la bandiera irlandese con la sua arpa, un riferimento alla colonizzazione inglese dell'isola. La mappa include nomi moderni e antichi per le città e i siti delle isole. In basso a sinistra si trova un'ingegnosa tabella che elenca il numero di città, chiese, parrocchie, fiumi, ponti e altre caratteristiche di ogni contea.
Esemplare del secondo stato, con l'eliminazione della controversa descrizione di Giacomo I come Re di Francia. Van den Broecke menziona che esistono 3 stati della mappa: il primo reca in alto il nome di Giacomo I in qualità di Re di Francia. Una variante del primo stato, vede corretto l’errore tramite un foglietto applicato che recita "Unum qua ad Dominum Britannia tota redisti, Una tibi ô redeat sic quoque prisca fides". Nel secondo stato si legge ora "1603 Iacobus Magnæ Britanniæ Rex".
Questa carta fu incisa nel 1606, da o per conto di Jan Baptista Vrients, per essere inserita nel Theatrum di Ortelius, che Vrients continuò a pubblicare come esecutore testamentario di Ortelius. Pertanto, è apparsa solo nelle quattro edizioni finali dell'atlante di Ortelius ed è di conseguenza una delle mappe più scarse tra quelle che compaiono in quell'opera. Costituisce l’apice della cartografia decorativa e si colloca tra le mappe più sontuosamente incise. Come noto, gli atlanti di Ortelius stampati da Vrients godevano di una colorazione a mano di altissima qualità e la presente carta ne è un esempio: la colorazione dei cartigli, delle rose delle bussole e delle navi è particolarmente ricca.
Johannes Baptista Vrients (1552-1612) fu incisore, editore e cartografo fiammingo. Non si sa molto dei suoi primi anni di vita, ma si presume che sia cresciuto come apprendista tra i cartografi di Anversa, dove la corporazione lo nominò maestro nel 1575. Negli anni 1590 eseguì mappe del mondo per Plancius e Linschoten. Nel 1600 divenne esecutore testamentario di Ortelius e acquisì le tavole del Theatrum dopo la morte del cartografo. Tra il 1606 e il 1612 pubblicherà altre edizioni dell'atlante di Ortelius. Vrients acquistò anche le tavole dello Speculum di De Jode intorno al 1600, ma non ripubblicò quell'opera, anche se conservò le tavole di De Jode raffiguranti gli Elettori del Sacro Romano Impero, ristampandole nelle sue edizioni dell'atlante di Ortelius dopo il 1603. Le edizioni del Theatrum di Vrients non furono pubblicate ad Anversa (la città era caduta durante la guerra dei Paesi Bassi con la Spagna) ma ad Amsterdam.
Acquaforte con colorazione coeva, rifilata alla lastra e applicata su supporto antico, ottimo stato di conservazione.
Questa carta, che compare solo nelle edizioni postume del Theatrum, è relativamente rara: Van den Broecke stima che ne siano state stampate solo 1.250 circa. Shirley osserva che, poiché la carta è più grande delle mappe standard di Ortelius, "si trova spesso con danni ai margini".
Bibliografia
M. van den Broecke, M. Ortelius Atlas Maps: An illustrated Guide n. 17 II; R.W. Shirley (1991) Early Printed Maps of the British Isles 1477-1650, , p. 112-113; A. Kelly “Maps of the British Isles, England and Wales, and Ireland”, p. 221-238, in Van den Broecke, van der Krogt & Meurer “Abraham Ortelius and the First Atlas”.
Johannes Baptiste VRIENTS (1552 - 1612)
J. B. Vrients fu un venditore di stampe e mappe, incisore, ma è noto soprattutto per la sua attività editoriale ad Anversa. Nel 1575 è iscritto nella gilda di S. Luca della città. Pubblicò diversi lavori cartografici importanti, tra cui il mappamondo di Petrus Plancius del 1592. Dopo il 1600 acquistò le lastre sia dello Speculum del De Jode che del Theatrum di Ortelius. Non solo produsse nuove edizioni del Theatrum ma anche dell'Epitome, le cui lastre aveva acquistato da Philip Galle e Johannes Keerbergen. Ha pubblicato anche un piccolo atlante dei Paesi Bassi. Alla morte di Vrients, nel 1612, l'intero magazzino e le lastre furono vendute ai fratelli Moretus della Casa Plantin, che compilò una terza edizione del Theatrum (latino, italiano, spagnolo).
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Johannes Baptiste VRIENTS (1552 - 1612)
J. B. Vrients fu un venditore di stampe e mappe, incisore, ma è noto soprattutto per la sua attività editoriale ad Anversa. Nel 1575 è iscritto nella gilda di S. Luca della città. Pubblicò diversi lavori cartografici importanti, tra cui il mappamondo di Petrus Plancius del 1592. Dopo il 1600 acquistò le lastre sia dello Speculum del De Jode che del Theatrum di Ortelius. Non solo produsse nuove edizioni del Theatrum ma anche dell'Epitome, le cui lastre aveva acquistato da Philip Galle e Johannes Keerbergen. Ha pubblicato anche un piccolo atlante dei Paesi Bassi. Alla morte di Vrients, nel 1612, l'intero magazzino e le lastre furono vendute ai fratelli Moretus della Casa Plantin, che compilò una terza edizione del Theatrum (latino, italiano, spagnolo).
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