Carta Maritima che contiene la Costa Settentrionale di Negroponte…/ Carta Maritima del Mare Arcipelago…

Riferimento: s8681
Autore Francesco Maria LEVANTO
Anno: 1664
Zona: Mar Egeo
Luogo di Stampa: Genova
Misure: 520 x 405 mm
450,00 €

Riferimento: s8681
Autore Francesco Maria LEVANTO
Anno: 1664
Zona: Mar Egeo
Luogo di Stampa: Genova
Misure: 520 x 405 mm
450,00 €

Descrizione

Due carte nautiche delle Cicladi in un foglio, per la prima volta inserito nella "Prima parte dello specchio del mare, nel quale si descriuono tutti li porti, spiaggie, baye, isole…" del Levanto; e successivamente ristampato ed inserito anche nell' Isolario di Vincenzo Maria Coronelli, edito a Venezia 1698, da cui questo esemplare è tratto.

Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Rara.

Bibliografia

Zacharakis 1355.

Francesco Maria LEVANTO (Attivo intorno al 1664)

Sulla scia delle nuove conquiste coloniali e nell'ambito della vasta produzione cartografica nautica promossa dalla Compagnia delle Indie Occidentali, si realizzano, soprattutto in Olanda, numerosi atlanti strettamente destinati alla navigazione, alcuni relativi al mare del Nord, all'Atlantico od al mondo intero (H. Doncker, De Zee-Atlas, 1659; P. Goos, De Zee-Spiegel, 1650), pochi altri ancora al Mediterraneo, ( J.A. Colom, Colom de la Mer Mediterrannée, 1644). Contemporaneamente compaiono sul mercato editoriale anche atlanti nautici in edizione italiana (Robert Dudley, Dell'arcano del mare, 1647) ed in questo contesto il lavoro del Levanto assume una grande importanza per il dettaglio e l'accuratezza scientifica: per meglio comprendere lo sforzo dedicato all’opera basta leggere la dedica "Al lettore" dove è riportato che l'autore è forte di una "pratica di passa 20 anni di navigatione" che intende ora mettere a disposizione degli altri attraverso il gemito dei "torchi con le stampe". Si tratta, oltre che del primo atlante nautico italiano dedicato al Mediterraneo, anche di un capolavoro tipografico per l'abbondanza delle xilografie e delle carte incise in rame in grande formato: il Seicento italiano si caratterizza infatti per l'assoluta eleganza delle illustrazioni applicate, oltre che ad opere letterarie, anche a quelle di discipline scientifiche, come la scienza della navigazione, che traggono ovvio giovamento estetico dal nitore dell'apparato iconografico, costituito principalmente dalle carte nautiche, alcune originali, altre basate su quelle del Colom e dello Jacobsz.

Bibliografia

Zacharakis 1355.

Francesco Maria LEVANTO (Attivo intorno al 1664)

Sulla scia delle nuove conquiste coloniali e nell'ambito della vasta produzione cartografica nautica promossa dalla Compagnia delle Indie Occidentali, si realizzano, soprattutto in Olanda, numerosi atlanti strettamente destinati alla navigazione, alcuni relativi al mare del Nord, all'Atlantico od al mondo intero (H. Doncker, De Zee-Atlas, 1659; P. Goos, De Zee-Spiegel, 1650), pochi altri ancora al Mediterraneo, ( J.A. Colom, Colom de la Mer Mediterrannée, 1644). Contemporaneamente compaiono sul mercato editoriale anche atlanti nautici in edizione italiana (Robert Dudley, Dell'arcano del mare, 1647) ed in questo contesto il lavoro del Levanto assume una grande importanza per il dettaglio e l'accuratezza scientifica: per meglio comprendere lo sforzo dedicato all’opera basta leggere la dedica "Al lettore" dove è riportato che l'autore è forte di una "pratica di passa 20 anni di navigatione" che intende ora mettere a disposizione degli altri attraverso il gemito dei "torchi con le stampe". Si tratta, oltre che del primo atlante nautico italiano dedicato al Mediterraneo, anche di un capolavoro tipografico per l'abbondanza delle xilografie e delle carte incise in rame in grande formato: il Seicento italiano si caratterizza infatti per l'assoluta eleganza delle illustrazioni applicate, oltre che ad opere letterarie, anche a quelle di discipline scientifiche, come la scienza della navigazione, che traggono ovvio giovamento estetico dal nitore dell'apparato iconografico, costituito principalmente dalle carte nautiche, alcune originali, altre basate su quelle del Colom e dello Jacobsz.