

Riferimento: | S31617 |
Autore | Natale BONIFACIO |
Anno: | 1570 |
Zona: | Rodi |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 245 x 315 mm |
Riferimento: | S31617 |
Autore | Natale BONIFACIO |
Anno: | 1570 |
Zona: | Rodi |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 245 x 315 mm |
Magnifica e rarissima mappa dell’isola di Rodi stampata a Venezia nel 1570. Sebbene priva della firma dell’autore, per ragioni stilistiche viene attribuita alla mano dell’incisore sebenicense Natale Bonifacio, attivo in quel periodo nella città lagunare.
In basso a sinistra, in un cartiglio, troviamo il titolo: RHODI INSULA nobilissima nel mare carpatio da antichi OPHIUSA ASTERIA AETRAEA detta Poi RHODI da RHODIA fanciula amada da APOLO. Fu in questa ISULA fato uno COLOSSO di tanta admirabile grandecia che fu detto da gli Homini essera uno miracolo del Mondo questo fu ragione che gli Habitatori furono detti COLOCENSSI. Jn venetia, 1570. Nel cartiglio in alto a sinistra si legge: LI SAVII DI RHODI. Segue, suddivisa su due colonne, una lista di eminenti personaggi di Rodi. Nel cartiglio in alto a destra troviamo: GLI ARTEFICI DI RHODI ILLUSTRI. Segue un breve elenco di artisti suddivisi in scultori e pittori. Orientazione con una rosa a otto venti nel mare, il nord è in alto. Carta priva di scala grafica e graduazione ai margini.
Esemplare del secondo stato descritto in Bifolco/Ronca: “Carta anonima, con imprint editoriale Jn venetia, 1570. Dal punto di vista stilistico l’opera è attribuibile alla mano di Natale Bonifacio e la data coincide col periodo veneziano dell’artista. Molto dettagliata ed evidente la raffigurazione del porto fortificato di Rodi, che però curiosamente è posto in posizione palesemente sbagliata: non sulla punta settentrionale dell’isola ma lungo la costa orientale. Insolita la rappresentazione del mare, più dinamica rispetto alle modalità in uso all’epoca, che sembra voler riprodurre il movimento delle onde. La data di stampa potrebbe essere antecedente al 1570. È evidente, infatti, che il titolo è inciso su un testo abraso, ancora evidente. Questo lascia supporre che esista uno stato antecedente di questa mappa, che però non è citato in nessuna delle bibliografie consultate, né è stato individuato tra gli esemplari conosciuti di cui è stato possibile prendere visione” (cfr. Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, p. 1564).
Natale Bonifacio (1538 – 1592) fu un valente incisore nativo di Sebenico, all’epoca del dominio della Repubblica di Venezia, da nobile famiglia. Poco si conosce dei primi anni della sua vita, ma intorno al 1570 lavorò a Venezia e a questo periodo appartengono numerose carte, datate tra il 1568 e il 1570, in seguito inserite nel Civitatum aliquot insignorum et locorum magis monitorum exacta delineation cum additione aliquot Insularum principalium edito da Ferrando Bertelli nel 1568, e poi da Donato Bertelli nel 1574. Dal 1575 fu a Roma, dove è autore di numerose incisioni. Tra queste citiamo il Cristo Benedicente, noto in tre stati (Lafreri, Duchetti e Orlandi); il Toro Farnese, dedicato ad Alessandro Farnese e edito dal Duchetti e inserito nello Speculum Romanae Magnificentiae. Le opere da lui incise recano spesso solo la sigla N.B.f(ecit); in altre, come la carta della Calabria di Prospero Parisio (1589), si firma invece Natalis Bonifacius Sabenice incidebat Romae.
Bulino, 1570 circa, datato in lastra in basso a destra. Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, con inusuali ampi margini, in perfette condizioni. Solo otto sono gli esemplari istituzionali della mappa censiti, tutti del secondo stato.
Bibliografia
Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, Catalogo ragionato delle opere a stampa (2018), p. 1564, tav. 770 II/II; Meurer (2002), The Strabo Illustrated Atlas, n. 75; Tooley (1939): n. 466; Zacharakis (1992): n. 2274; Zacharakis (2009): n. 3487.
Natale BONIFACIO (Sebenico 1537- ? 1592)
Incisore, acquafortista, progettista, stampatore, editore e cosmografo originario di Sebenico. Attivo a Venezia all’incirca tra il 1570 e il 1574 e successivamente a Roma tra il 1575 e il 1591. Il 9 Febbraio 1578 venne candidato come membro della confraternita dei Virtuosi del Pantheon, segnalato come “intagliatore in rame” (Orbaan). Nel 1578 era però membro della Confraternita di San Girolamo degli Illirici. L’epitaffio sulla sua tomba ricorda la sua attività come incisore e cosmografo (“aeris caelator divinus ac optimus geographus”). A Venezia le sue opere vennero pubblicate da Camocio, Ferrando Bertelli, Luca e Donato Bertelli, Borgaruccio Borgarucci e Nelli. I suoi editori romani furono Lafrery, Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Nicolas van Aelst. Tra le sue opere ci sono mappe, antichità, soggetti didattici e devozionali. Lastre per Della trasportatione dell’obelisco Vaticano 1590 di Domenico Fontana.
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Natale BONIFACIO (Sebenico 1537- ? 1592)
Incisore, acquafortista, progettista, stampatore, editore e cosmografo originario di Sebenico. Attivo a Venezia all’incirca tra il 1570 e il 1574 e successivamente a Roma tra il 1575 e il 1591. Il 9 Febbraio 1578 venne candidato come membro della confraternita dei Virtuosi del Pantheon, segnalato come “intagliatore in rame” (Orbaan). Nel 1578 era però membro della Confraternita di San Girolamo degli Illirici. L’epitaffio sulla sua tomba ricorda la sua attività come incisore e cosmografo (“aeris caelator divinus ac optimus geographus”). A Venezia le sue opere vennero pubblicate da Camocio, Ferrando Bertelli, Luca e Donato Bertelli, Borgaruccio Borgarucci e Nelli. I suoi editori romani furono Lafrery, Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Nicolas van Aelst. Tra le sue opere ci sono mappe, antichità, soggetti didattici e devozionali. Lastre per Della trasportatione dell’obelisco Vaticano 1590 di Domenico Fontana.
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