Pianura della Campagna di Prevesa
Riferimento: | S36851 |
Autore | Giovanni Battista Albrizzi |
Anno: | 1684 ca. |
Zona: | Prevesa |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 265 x 185 mm |
Riferimento: | S36851 |
Autore | Giovanni Battista Albrizzi |
Anno: | 1684 ca. |
Zona: | Prevesa |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 265 x 185 mm |
Descrizione
La carta sii riferisce alla riconquista veneziana della regione, il Golfo di Prevesa, da parte dell'armata guidata da Francesco Morosini.
Il 29 settembre 1684 Morosini, nella sua prima campagna della Morea, attirò verso la riva la guarnigione di Prevesa, corsa per impedire uno sbarco di truppe dalle galee e galeazze presentatesi davanti alla piazza; e intanto fece effettivamente sbarcare il grosso delle forze in prossimità della cittadella, che dopo pochi giorni fu costretta ad arrendersi.
Con la pace di Carlowitz (15 aprile 1701) Prevesa ritornò alla Turchia.
Opera rarissima, della quale non abbiamo trovato tracce nella bibliografia. Acquaforte, in ottimo stato di conservazione.
Giovanni Battista Albrizzi (Venezia 1698 - 1777)
"Figlio di Girolamo e fratello di Almorò, fu anch'egli stampatore ed editore in Venezia, dove nacque il 29 dic. 1698 e svolse attività particolarmente nel ventennio 1730-50. Tra i più caratteristici progenitori del giornalismo moderno, pubblicò dapprima, dal 1729 al 1738, il settimanale Novelle della Repubblica delle Lettere,che dal 1733 assunse iltitolo di Novelle della Repubblica Letteraria (poi proseguito sino al 1762 dal tipografo-editore D. Occhi): una specie di bollettino bibliografico, con brevi articoli recensivi, di cui fu redattore per breve tempo il p. A. Calogerà. Alla fine del 1740 ottenne dai Riformatori dello Studio di Padova il privilegio di stampare i un giornale contenente notizie politiche e militari, estratto dalle Gazzette di Francfort, Leyde, Mantova ed altre: fu Il Nuovo Postiglione (dal 1741), riguardante, soprattutto, cronaca politica e fatti militari, poi condotto innanzi da altri sino al 1816. L'A. fu anche l'estensore dell'anonima guida di Venezia Il Forestiero illuminato ... (Venezia 1740, con settantadue tavole, di cui alcune incise da F. Zucchi), a cui arrise la fortuna di un grande smercio e di replicate edizioni per tutto il secolo. Ma l'A. seppe, soprattutto, dare grandissimo impulso al-l'arte tipografica veneziana, legando il proprio nome ad una serie di splendide edizioni, per cui si valse della collaborazione dei migliori disegnatori e incisori del tempo: il Piazzetta, gli Zanetti, il Pitteri, il Bartolozzi. Vanno ricordate le Opere del Bossuet (1736-57), illustrate dal Piazzetta e da G. B. Tiepolo, e la Gerusalemme Liberata (1745),con disegni del Piazzetta, di cui l'A. pubblicò ancora, nel 1760, gli Studi di Pittura incisi su quarantotto tavole. Notevoli, poi, i due volumi degli Zanetti (con disegni anche del Piazzetta) Delle antiche statue greche e romane possedute dalla Repubblica (1740-43), l'opera del Salmon su Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo (1736-48), con numerose tavole, e le Gemme antiche di A.M. Zanetti (1750).
L'Albrizzi morì il 20 marzo 1777." (cfr. Giorgio E. Ferrari - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2)
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Giovanni Battista Albrizzi (Venezia 1698 - 1777)
"Figlio di Girolamo e fratello di Almorò, fu anch'egli stampatore ed editore in Venezia, dove nacque il 29 dic. 1698 e svolse attività particolarmente nel ventennio 1730-50. Tra i più caratteristici progenitori del giornalismo moderno, pubblicò dapprima, dal 1729 al 1738, il settimanale Novelle della Repubblica delle Lettere,che dal 1733 assunse iltitolo di Novelle della Repubblica Letteraria (poi proseguito sino al 1762 dal tipografo-editore D. Occhi): una specie di bollettino bibliografico, con brevi articoli recensivi, di cui fu redattore per breve tempo il p. A. Calogerà. Alla fine del 1740 ottenne dai Riformatori dello Studio di Padova il privilegio di stampare i un giornale contenente notizie politiche e militari, estratto dalle Gazzette di Francfort, Leyde, Mantova ed altre: fu Il Nuovo Postiglione (dal 1741), riguardante, soprattutto, cronaca politica e fatti militari, poi condotto innanzi da altri sino al 1816. L'A. fu anche l'estensore dell'anonima guida di Venezia Il Forestiero illuminato ... (Venezia 1740, con settantadue tavole, di cui alcune incise da F. Zucchi), a cui arrise la fortuna di un grande smercio e di replicate edizioni per tutto il secolo. Ma l'A. seppe, soprattutto, dare grandissimo impulso al-l'arte tipografica veneziana, legando il proprio nome ad una serie di splendide edizioni, per cui si valse della collaborazione dei migliori disegnatori e incisori del tempo: il Piazzetta, gli Zanetti, il Pitteri, il Bartolozzi. Vanno ricordate le Opere del Bossuet (1736-57), illustrate dal Piazzetta e da G. B. Tiepolo, e la Gerusalemme Liberata (1745),con disegni del Piazzetta, di cui l'A. pubblicò ancora, nel 1760, gli Studi di Pittura incisi su quarantotto tavole. Notevoli, poi, i due volumi degli Zanetti (con disegni anche del Piazzetta) Delle antiche statue greche e romane possedute dalla Repubblica (1740-43), l'opera del Salmon su Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo (1736-48), con numerose tavole, e le Gemme antiche di A.M. Zanetti (1750).
L'Albrizzi morì il 20 marzo 1777." (cfr. Giorgio E. Ferrari - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2)
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