Lo Stato Pontificio
Riferimento: | CO-396 |
Autore | Vincenzo PAZZINI CARLI |
Anno: | 1788 |
Zona: | Stato della Chiesa |
Luogo di Stampa: | Siena |
Misure: | 250 x 335 mm |
Riferimento: | CO-396 |
Autore | Vincenzo PAZZINI CARLI |
Anno: | 1788 |
Zona: | Stato della Chiesa |
Luogo di Stampa: | Siena |
Misure: | 250 x 335 mm |
Descrizione
Seconda stesura della carta dello Stato della Chiesa, con il cartiglio arricchito da decoro ornamentale.
Carta tratta dalla raccolta di carte geografiche denominata Atlante Geografico, prima stesura delle opere dell’abate Bartolomeo Borghi, pubblicata in Siena dal Pazzini Carli.
Vincenzo Pazzini Carli è stato libraio, editore, stampatore attivo a Siena per circa quaranta anni. Nelle dediche preposte alle opere sotto i suoi auspici, si sottoscriveva sempre e soltanto come "mercante di libri" o "mercante libraio". Alla sua morte, avvenuta nel 1769, lasciava la sua avviata e ormai prestigiosa libreria ai due figli maschi, Giuseppe e Giovanni. I due fratelli continuarono l'esperienza paterna, integrandola e arricchendola, a partire dal 1775.
Furono proprio Giovanni e Giuseppe a portare a compimento, tra il 1788 e il 1801, l'Atlante Geografico. Il progetto era stato avviato dal padre, che si era rivolto al celebre cartografo Bartolomeo Borghi per la compilazione delle carte, ma l'opera fu poi interrotta per l'avversità dei tempi e per la morte dell'editore. Per tali motivi l'opera non presenta mai un frontespizio inciso e il numero delle carte che la compongono è sempre variabile poiché non fu mai pubblicato nemmeno un indice delle carte. La copia conservata nella Library of Congress contiene che contiene 102 mappe, è la più completa.
L'incisione delle oltre cento carte di cui si compone l'atlante è dovuta ai migliori incisori toscani attivi in quegli anni, tra i quali Agostino Costa, Filippo Conti e Giovanni Garti d'Alibrandi.
Le carte, di piccolo formato, sono incise in maniera nitida ed efficace, con cartigli e delicate decorazioni. Le carte furono realizzate dall'Abbate Bartolomeo Borghi, che nel 1788 pubblicò, proprio con l'editore Pazzini Carli, una lunga lettera nella quale criticava aspramente la carta dell'impero ottomano pubblicata da Zatta, con l'intento di screditare l'opera geografica di un concorrente commerciale. Molte delle carte di questo atlante vennero in seguito inserite nell'Atlante generale di Bartolomeo Borghi, pubblicato a Firenze nel 1819.
Bartolomeo Borghi, che Vermiglioli (Biografia degli scrittori perugini, 1829) definisce "uno dei migliori geografi dell'Europa", nacque nel 1750 a Monte del Lago, piccola frazione del comune di Magione, in provincia di Perugia, sulle rive del Trasimeno. Ordinato sacerdote nel 1774, trascorse i primi anni del suo mandato nel paese natale, poi a Magione e quindi a Sorbello (Cortona).
Appassionato studioso di geografia, applicò dapprima le sue conoscenze all'analisi delle terre a lui più familiari: nel 1770 scrisse Descrizione geografica, fisica e naturale del Lago Trasimeno (che sarà tuttavia data alle stampe per la prima volta solo nel 1821), e nel 1791 pubblicò negli atti dell'Accademia etrusca di Cortona una Dissertazione sopra l'antica geografia dell'Etruria, Umbria e Piceno, arricchendo entrambe le opere di una carta delle regioni descritte. Intanto la sua fama di cartografo, oltre che di geografo, cresceva, tanto da fargli ottenere le nomine a membro delle Accademie Cortonese e Reale di Firenze, e procurargli l'incarico, da parte di Pietro Leopoldo, di delineare la carta del catasto pubblico di Cortona e del contado di Castiglione.
Acquaforte, finemente colorata a mano in epoca, in ottime condizioni.
Bibliografia
F. Ronca e A. Sorbini (a cura di) "Le antiche terre del Ducato di Spoleto", p. 208, 90.
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Vincenzo PAZZINI CARLI (Siena ? - 1769)
Libraio, editore, stampatore attivo a Siena per circa quarantanni. Nelle dediche preposte alle opere sotto i suoi auspici, si sottoscriveva sempre e soltanto come "mercante di libri" o "mercante libraio". Alla sua morte, avvenuta nel 1769, lasciava la sua avviata e ormai prestigiosa libreria ai due figli maschi, Giuseppe e Giovanni. Fu in realtà soprattutto il primo che continuò l'esperienza paterna, integrandola, in società con il fratello, a partire dal 1775. Furono proprio i due figli a portare a compimento, tra il 1798 e il 1801, l'Atlante generale. Il progetto era stato avviato dal padre, e il celebre cartografo Bartolomeo Borghi ne aveva intrapreso la compilazione delle carte, ma l'opera fu poi interrotta per l'avversità dei tempi e per la morte dell'editore.
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Bibliografia
F. Ronca e A. Sorbini (a cura di) "Le antiche terre del Ducato di Spoleto", p. 208, 90.
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Vincenzo PAZZINI CARLI (Siena ? - 1769)
Libraio, editore, stampatore attivo a Siena per circa quarantanni. Nelle dediche preposte alle opere sotto i suoi auspici, si sottoscriveva sempre e soltanto come "mercante di libri" o "mercante libraio". Alla sua morte, avvenuta nel 1769, lasciava la sua avviata e ormai prestigiosa libreria ai due figli maschi, Giuseppe e Giovanni. Fu in realtà soprattutto il primo che continuò l'esperienza paterna, integrandola, in società con il fratello, a partire dal 1775. Furono proprio i due figli a portare a compimento, tra il 1798 e il 1801, l'Atlante generale. Il progetto era stato avviato dal padre, e il celebre cartografo Bartolomeo Borghi ne aveva intrapreso la compilazione delle carte, ma l'opera fu poi interrotta per l'avversità dei tempi e per la morte dell'editore.
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