Carta del Territorio della Repubblica Romana
Riferimento: | CO-647 |
Autore | Niccolò Pagni & Giuseppe Bardi |
Anno: | 1799 |
Zona: | Repubblica Romana |
Luogo di Stampa: | Firenze |
Misure: | 545 x 770 mm |
Riferimento: | CO-647 |
Autore | Niccolò Pagni & Giuseppe Bardi |
Anno: | 1799 |
Zona: | Repubblica Romana |
Luogo di Stampa: | Firenze |
Misure: | 545 x 770 mm |
Descrizione
Rarissima carta dell’Italia centrale raffigurante la Repubblica Romana (1798-99) stampata a Firenze dalla tipografia di Pagni e Bardi intorno al 1799.
La Repubblica Romana fu una repubblica sorella della Prima Repubblica francese. Comprendeva parte dei territori dello Stato Pontificio occupati dal generale Louis Alexandre Berthier, che aveva invaso Roma strappandola al dominio temporale di Papa Pio VI il 10 febbraio 1798. Fu proclamata il 15 febbraio 1798. Confinava con la Repubblica Cisalpina e il Granducato di Toscana a nord, con il mar Tirreno a ovest, con il Regno di Napoli a sud, con il mar Adriatico a est. La Repubblica cadde già nel 1799 e pochi mesi dopo lo Stato Pontificio venne ripristinato.
“La graduazione ai margini va da 41° a 44° lat. e da 29° a 31° long. Orientazione sui quattro lati, entro cornice. Le scale sono in miglia italiane e piemontesi e in leghe comuni di Francia e Germania. Scala di notevoli dimensioni con conseguenti possibilità di notevole dettaglio, ben realizzato nella rappresentazione dei vari elementi geografici. In evidenza risultano i confini del Granducato di Toscana e del Regno di Napoli con il territorio umbro riportato nei dipartimenti del Trasimeno e del Clitunno in cui esso risultò amministrativamente diviso dopo il 1798 (come è noto, nel febbraio di tale anno l'esercito francese entrò in Roma e favorì l'instaurazione della Repubblica Romana, mentre il Papa si rifugiò in Toscana). È il caso di ricordare che del Dipartimento del Clitunno, con Spoleto a capitale, facevano parte i territori reatino, ternano, la Valle Umbra e la montagna dell'Umbria di sud-est, ovvero la Valnerina, il Nursino e il Casciano. I maggiori pregi della tavola risiedono nella rappresentazione di un grande numero di insediamenti umani, nella esatta ed evidente delineazione della viabilità e dell'idrografia (purtuttavia la Cascata delle Marmore non è degnata della minima attenzione, così come allo stesso Lago di Piediluco non viene attribuito neanche il nome). Monticelli, realizzati con fitto tratteggio e lumeggiati da ovest, rendono l'orografia ma in modo alquanto approssimato e con scarse possibilità di coglierne l'esatto andamento morfologico grazie anche all'effetto tridimensionale osservato in altre carte. Ben differenziati, a seconda dell'importanza dei centri, sono i simboli relativi all'insediamento umano. Le città maggiori (Assisi, Foligno, Terni, ecc.) sono contrassegnate con una convenzionale pianta quadrangolare bastionata (esagonale, ed ugualmente bastionata, è nel caso di Spoleto città-capoluogo dipartimentale). Tra i molti nomi di luogo lo studioso di toponomastica vi troverà, a sud-est di Fara in Sabina, Cane Morto, abitato così chiamato fino al R. D. del 29.3.1863 n. 1260, quando mutò il nome, ritenuto sconveniente, e assunse quello attuale di Orvinio perché si ritenne che in quel luogo sorgesse l'antico Orvinium (per alcuni collocato presso il non lontano Ponte Rocchiano, per altri presso Corvaro)” (cfr. "Le antiche terre del Ducato di Spoleto", p. 228).
Degli editori-stampatori, Niccolò Pagni e Giuseppe Bardi, sappiamo che erano attivi a Firenze con bottega in via dei Guicciardini tra la seconda metà del '700 e i primi anni dell'800; notizie certe delle opere stampate assieme vanno dal 1786 al 1799, mentre esistono numerose notizie dell'attività dei due editori separatamente. Si tratta di due personaggi molto in vista nell'ambiente dell'editoria fiorentina di questo periodo, attivi come mercanti di stampe, specializzati nelle "stampe di riproduzione" di opere d'arte e bene introdotti presso la corte granducale.
Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, applicata su tela e più volte ripiegata ad astuccio, leggera e uniforme brunitura, per il resto in buono stato di conservazione.
Niccolò Pagni & Giuseppe Bardi (attivi Firenze seconda metà sec. XVIII)
Attivi a Firenze con bottega in via dei Guicciardini tra la seconda metà del '700 e i primi anni dell'800; notizie certe delle opere stampate assieme vanno dal 1786 al 1799, mentre esistono numerose notizie dell'attività dei due editori separatamente. Si tratta di due personaggi molto in vista nell'ambiente dell'editoria fiorentina di questo periodo, attivi come mercanti di stampe, specializzati nelle "stampe di riproduzione" di opere d'arte e bene introdotti presso la corte granducale.
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Niccolò Pagni & Giuseppe Bardi (attivi Firenze seconda metà sec. XVIII)
Attivi a Firenze con bottega in via dei Guicciardini tra la seconda metà del '700 e i primi anni dell'800; notizie certe delle opere stampate assieme vanno dal 1786 al 1799, mentre esistono numerose notizie dell'attività dei due editori separatamente. Si tratta di due personaggi molto in vista nell'ambiente dell'editoria fiorentina di questo periodo, attivi come mercanti di stampe, specializzati nelle "stampe di riproduzione" di opere d'arte e bene introdotti presso la corte granducale.
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