Carta Topografica dello Stato Pontificio alle Tre Legazioni di Bologna, Ravenna, e Forlì
Riferimento: | CO-657 |
Autore | Francesco RIVA |
Anno: | 1830 ca. |
Zona: | Stato della Chiesa |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 1390 x 830 mm |
Riferimento: | CO-657 |
Autore | Francesco RIVA |
Anno: | 1830 ca. |
Zona: | Stato della Chiesa |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 1390 x 830 mm |
Descrizione
CARTA TOPOGRAFICA dei Pontifici Dominj. Carta topografica dello Stato Pontificio alle tre legazioni di Bologna, Ravenna e Forli... [entro il grande cartiglio curvilineo, posto a sinistra del disegno della mappa].
Firma in lastra, priva di dati editoriali: "L'Autore è Francesco Riva Forlivese" [entro il cartiglio].
Francesco Riva (1792-1854), giovanissimo militare napoleonico, membro della Massoneria e della Carboneria (partecipò alla "Congiura di Macerata" nella notte tra il 23 e 24 giugno 1817, per cui fu condannato alla pena di morte nel 1818, poi convertita in ergastolo, estinta per amnistia nel 1829: negli atti è definito "ex gendarme"), poi capitano dell'Arma dei Carabinieri durante la Prima Guerra d'Indipendenza (23 marzo 1848-22 agosto 1849).
La carta è stampata a Roma, [s.d., congetturata tra la fine del 1827 e i primi mesi del 1831].
Incisione su rame, stampata su tre fogli e applicata su tela, in 32 segmenti a stacchi, dimensioni totali 800 x 1370 mm. Orientazione classica con il nord in alto, data da una rosa dei venti a 4 punte al centro del lato sinistro, con l'indicazione dei venti principali: T per Tramontana (nord), L per Levante (est), M per Mezzogiorno (sud) e P per Ponente (ovest), con indicazione del meridiano magnetico del territorio; margine graduato lungo tutta la cornice, numerato.
Quattro scale grafiche diverse: in Miglia Romane a 74 566/1000 per grado (20 miglia = mm 92 mm), Leghe di Francia, Miglia d'Inghilterra e "Miliametro a dieci per grado" [sul lato destro]; legenda dei "SEGNI" topografici [sopra le scale grafiche].
Inserto con bordo graduato dell'exclave della delegazione di Benevento [sotto le scale grafiche]; tavola statistico-demografica "SPECCHIO GENERALE della Popolazione de' PontificJ Dominj distinto per Presidenze Legazioni, Delegazioni, e rispettivi Distretti, arcivescovadi, e Vescovadi" [all'angolo superiore destro]; tavola delle distanze "QUADRO geometrico delle distanze fra una Città all'altra dello Stato Pontificio" [all'angolo inferiore sinistro].
“… il Forlivese, ancora giovanissimo, era stato militare napoleonico e, dopo la fine del Regno d'Italia e dell'Impero, entra nella carboneria e nella massoneria. Si stabilisce ad Ancona, dove esercita ufficialmente l'attività di maestro di scherma, ma dove è anche solerte diffusore di stampa clandestina contro il governo pontificio. Nel 1817 è tra i principali attivisti e promotori del movimento insurrezionale che tenta di occupare Macerata nella notte del 23 giugno (Moti di San Giovanni), dopo aver lanciato un proclama ai «Popoli Pontifici», nel quale si afferma «Voi soffriste già abbastanza; la peste e la fame non termineranno di mietere le vostre vite e quelle dei vostri figli, se ancora tarderete a porvi riparo. All’armi, dunque, all'armi. Sia la vostra divisa l'amor di Patria [...] Abbattere i despoti, obbligare i doviziosi, e soccorrere gli indigenti sia solo vostro oggetto [...] Si sono uniti a questo partito popoli delle Marche e della Romagna». La modesta preparazione fa fallire il tentativo, anche se la diffusione del manifesto rivoluzionario, affisso in diverse città delle Marche e dell'Umbria, provoca l'arresto delle persone più sospette, tra le quali il Riva che, insieme a altri dodici imputati, viene condannato a morte nel novembre del 1818. La pena viene prima convertita in ergastolo e nel 1829, con provvedimento di amnistia, il nostro viene scarcerato. Nel 1831 è ancora parte attiva nei moti che porteranno alla sollevazione di Bologna e della Romagna, con la formazione del «Governo delle Provincie Unite». In quel frangente avrà l'incarico di scortare da Ancona a Bologna, quale ostaggio del governo provvisorio, il legato pontificio cardinale Antonio Benvenuti. Nel 1848, con il grado di capitano dei Carabinieri, e al comando del battaglione Modenese, si distingue nella Prima Guerra d'Indipendenza. Insomma, un curriculum risorgimentale di tutto rispetto, ma nulla che lasci intravedere una competenza come cartografo di un esemplare, peraltro così bello e raro, se non le esperienze militari dell'autore. La carta, infatti, telata e ripiegata a stacchi nel suo elegante contenitore, fa pensare a un uso di questo tipo, non solo per l'attenzione riservata all'oro-idrografia e alla toponomastica, ma soprattutto alla viabilità. Un altro particolare è la sua facilitazione visuale e di lettura, realizzata con il diverso distanziamento delle lettere più grandi, in modo che queste cadano sempre in aree prive di altri caratteri. Il riquadro nell'angolo in basso a sinistra riporta le distanze in miglia tra le principali città e centri dello Stato Pontificio, a partire dalla sua capitale, mentre quello più grande, sull'angolo superiore destro, sintetizza la consistenza demografica per Delegazioni, Legazioni, Distretti e Governi cittadini. Sappiamo così che il Governo di Roma raggiungeva allora sì e no 140.000 abitanti, seguito da Bologna con 120.000 e da Perugia con 58.000. Una nota sulla datazione del 1830 circa. Questa si può desumere dalla divisione amministrativa che è quella voluta con Motu Proprio da Leone XII nel dicembre 1827, divisione cambiata nel 1831 dalla riforma di Gregorio XVI. Infine, un'ultima, non trascurabile curiosità, che non siamo riusciti a risolvere: quella del sottotitolo nel quale si fa riferimento alle tre Legazioni di Bologna, Ravenna e Forlì, che non mostrano un dettaglio diverso dal resto dello Stato Pontificio. Si potrebbe avanzare l'ipotesi dell'interesse che alcuni politici risorgimentali esprimevano per l'inserimento di questi territori nel Granducato di Toscana” (cfr. L’Italia di Mezzo. La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo pp. 212-215).
Bellissimo esemplare di questa assai rara carta.
Bibliografia
P. Giorgi, C. Cicioni, L’Italia di Mezzo. La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo pp. 212-215, n. 88; M. G. Cocco in Associazione Roberto Almagià (a cura di) “L’Italia di mezzo, La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo nelle collezioni private”, pp. 82-83, n. 36.
Francesco RIVA(Forlì 1792 - 1854)
Francesco RIVA(Forlì 1792 - 1854)