Lo stato Ecclesiastico diviso nelle sue provincie con le regioni adiacenti...
Riferimento: | CO-447 |
Autore | Giovanni Maria CASSINI |
Anno: | 1805 |
Zona: | Stato della Chiesa |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 1870 x 1960 mm |
Riferimento: | CO-447 |
Autore | Giovanni Maria CASSINI |
Anno: | 1805 |
Zona: | Stato della Chiesa |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 1870 x 1960 mm |
Descrizione
Lo Stato Ecclesiastico diviso nelle sue Provincie con le Regioni adiacenti delineato sulle ultime Osservazioni [entro il cartiglio figurato posto in basso a sinistra, sul fronte di un basamento di marmo circondato dalle allegorie di Chiesa, Scultura, Pittura, Disegno, con lo stemma di Pio VII tra gli alberi, sorretto da due putti, nonché, posto a terra sul lato destro, lo stemma di Mons. Alessandro Lante Montefeltro Della Rovere (1762-1818), Tesoriere Generale dello Stato Pontificio (poi elevato al rango di cardinale nel 1816) e, sul lato sinistro, la Lupa Capitolina].
Firma e dati editoriali in lastra: "... del P.D. Giovanni] M[aria) Cassini C[hierico] R[egolare] S[omasco]", e "ROMA presso la Calcografia C[amera]le/1805" [sotto al titolo, sul basamento al centro del cartiglio allegorico] Giovanni Maria Cassini (1745-1824 ca.), Chierico Regolare Somasco, geografo e cartografo, incisore (uno dei migliori discepoli di Giovanni Battista Piranesi), fu anche uno degli ultimi sferografi italiani del Settecento e i suoi globi ebbero una notevole diffusione.
Calcografia Camerale, o anche Tipografia della Camera Apostolica, attiva a Roma dal 1738 al 1870, creata con l'acquisto delle lastre di rame della bottega della famiglia de Rossi (la "Stamperia alla Pace"), per ordine di Papa Clemente XII; diventa "Calcografia Regia" (o "Regia Calcografia") nel 1870, poi "Calcografia Nazionale" nel 1945 e, da ultimo, "Istituto Centrale per la Grafica" nel 1975, a seguito della sua fusione con il Gabinetto Nazionale delle Stampe Roma, 1805.
Incisione su rame, in 15 fogli giuntati; dimensioni 1960 x 1870 mm (totale) [620 x 390 mm (singola incisione)].
Orientazione assente; margine graduato lungo tutta la cornice, numerato; con reticolo geografico dodici scale grafiche diverse [sul lato sinistro: al foglio n. 7]; longitudini riferite al meridiano dell'Isola del Ferro; tavola delle latitudini e delle longitudini [sul lato destro: al foglio n. 9]; grande tavola della toponomastica antica dei principali luoghi contenuti nella carta, con il titolo Geografia Antica" [in alto a destra: ai fogli n. 12 e n. 15].
Una seconda edizione di questa carta, con alcune modifiche, è stata pubblicata nel 1824 dalla stessa Calcografia Camerale.
“Eccola, in tutta la sua superba e monumentale bellezza, l’Italia di Mezzo che il Cassini ci aveva annunciato già nel 1791, quando era alle prese con le carte del primo volume del Nuovo Atlante Geografico Universale, dove e contenuto l'esemplare che abbiamo scorso una ventina di pagine indietro. Le due incisioni portano un titolo assai simile e in entrambe si fa riferimento allo Stato Ecclesiastico diviso nelle sue provincie, seppure il confronto tra questa e quella lascia senza parole anche i profani di cartografia. Troppa è la differenza, non solo per l'aspetto estetico e dimensionale, ma soprattutto sorprende l'accuratezza geo-topografica, che rende possibile, proprio grazie alle dimensioni, la visione dei toponimi dei centri abitati più piccoli e dispersi. Qui li troviamo quasi tutti e per lo più nella dizione corretta, tanto che non finiremmo mai di inseguirli. Altrettanto piacevole è la raffigurazione oro-idrografica, con i rilievi montuosi disegnati in forma finemente prospettica e i corsi d'acqua con un tratto cura è rivolta alla rete stradale, dove trova spazio anche la viabilità meno transitata e battuta.
Un tocco di perfezionismo è rappresentato dalla figurazione arboreo-boschiva, utile ausilio all'organizzazione di battute caccia, Sulla destra, sotto le isole dalmate, spiccano due tabelle riquadrate da delicati motivi vegetali di sapore raffaellesco. Quella più grande annota su otto colonne i nomi delle città, dei fiumi e dei laghi principali dell'antichità, che nella carta sono riportati con denominazione moderna, mentre quella sottostante più piccola, indica longitudini e latitudini, utilizzando come meridiano di riferimento quello dell'Isola di Ferro. Sul lato opposto, nella parte superiore del Tirreno, trovano spazio le scale di misura, distinte in ben dodici ordini di grandezza. Per il resto, i mari attorno al tronco italico sono cosparsi di numerosi vascelli di varia alberatura, fra i quali, qua e là, compaiono barche da pesca a vela e a remi, e qualcuna addirittura lascia intravedere il pescatore intento a tenere la canna con la lenza. Ciò che tuttavia non sfugge, anche all'osservatore distratto, è il bellissimo cartiglio, che dalle Bocche di Bonifacio si propende verso la costa tirrenica. Il basamento di marmo, sul quale sono scolpiti il titolo, l'autore, il luogo, l'editore e l'anno, si inserisce in un paesaggio boschivo ed è circondato da personaggi allegorici che rappresentano la Chiesa, la scultura, la pittura, il disegno. In alto, fra gli alberı, campeggia lo stemma di Pio VII, sorretto da due putti alati, mentre in terra, sul lato destro, è poggiato lo stemma di Mons. Alessandro Lante, tesoriere generale dello Stato Pontificio, e dall'altra parte, accucciata fra i cespugli, la lupa protegge i suoi gemelli. L'insieme ornamentale e decorativo della carta è un ulteriore conferma delle capacità di vedutista del Cassini, apprese nella bottega di Piranesi. Un attento studioso come Vladimiro Valerio avvicina la figura del chierico somasco a quella del grande cartografo francescano Vincenzo Maria Coronelli, vissuto quasi un secolo prima, non solo per la grande capacità e affinità del lavoro cartografico e incisorio tra i due, ma anche per l'impegno che entrambi hanno profuso nella realizzazione di "spicchi" per la costruzione di globi celesti e terrestri. Una coppia dei globi cassiniani è conservata nella biblioteca capitolare del Duomo di Perugia e un'altra in quella del seminario di Rimini” (cfr. P. Giorgi, C. Cicioni, L’Italia di Mezzo. La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo pp. 182-184, n. 76).
Esemplare racchiuso in legatura con cartonato coevo con piatti marmorizzati (mancanze), tracce di umidità nella parte inferiore, nel complesso in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
P. Giorgi, C. Cicioni, L’Italia di Mezzo. La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo pp. 182-184, n. 76); M. G. Cocco in Associazione Roberto Almagià (a cura di) “L’Italia di mezzo, La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo nelle collezioni private”, pp. 68-69, n. 35); F. Ronca, A. Sorbini "Le antiche terre del Ducato di Spoleto", pp. 136-137, n. 50.
Giovanni Maria CASSINI (1745 - 1824)
Chierico Regolare Somasco, discepolo di Giovanni Battista Piranesi, fu geografo, cartografo e incisore operante a Roma nei decenni a cavallo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo. A lui si deve l'invenzione di un nuovo metodo di proiezione, detto appunto di Cassini, utilizzato anche per la realizzazione dell’atlante geografico del regno di Napoli in 32 fogli firmato da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni.
Tra le sue opere maggiori, oltre ad una carta generale dell'Italia in 15 fogli pubblicata nel 1793, troviamo il Nuovo Atlante Geografico Universale in tre volumi editi a Roma, rispettivamente nel 1792, nel 1797, e l'ultimo volume nel 1801. Le tavole del primo volume sono precedute da un breve saggio introduttivo sullo studio della geografia e che si propone inoltre lo scopo di delineare il metodo seguito per la realizzazione dell'atlante stesso. L' opera venne commissionata dalla Calcografia Camerale di Roma al fine di sostituire l'ormai superato Mercurio Geografico. Il Cassini firma tutte le carte come incisore. Il volume 1 contiene due planisferi, settentrionale e meridionale, nei cui angoli sono disegnati, probabilmente su ispirazione delle tavole incise poco più di un ventennio prima da G. Zuliani a Venezia per conto di Antonio Zatta, in quello settentrionale le facciate degli edifici di quattro dei maggiori osservatori italiani: la Specola del Collegio Romano, la Specola di Bologna, la Specola di Milano e la Specola di Padova; in quello meridionale gli osservatori di Parigi, Cassel, Greenwich e Copenaghen.
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Giovanni Maria CASSINI (1745 - 1824)
Chierico Regolare Somasco, discepolo di Giovanni Battista Piranesi, fu geografo, cartografo e incisore operante a Roma nei decenni a cavallo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo. A lui si deve l'invenzione di un nuovo metodo di proiezione, detto appunto di Cassini, utilizzato anche per la realizzazione dell’atlante geografico del regno di Napoli in 32 fogli firmato da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni.
Tra le sue opere maggiori, oltre ad una carta generale dell'Italia in 15 fogli pubblicata nel 1793, troviamo il Nuovo Atlante Geografico Universale in tre volumi editi a Roma, rispettivamente nel 1792, nel 1797, e l'ultimo volume nel 1801. Le tavole del primo volume sono precedute da un breve saggio introduttivo sullo studio della geografia e che si propone inoltre lo scopo di delineare il metodo seguito per la realizzazione dell'atlante stesso. L' opera venne commissionata dalla Calcografia Camerale di Roma al fine di sostituire l'ormai superato Mercurio Geografico. Il Cassini firma tutte le carte come incisore. Il volume 1 contiene due planisferi, settentrionale e meridionale, nei cui angoli sono disegnati, probabilmente su ispirazione delle tavole incise poco più di un ventennio prima da G. Zuliani a Venezia per conto di Antonio Zatta, in quello settentrionale le facciate degli edifici di quattro dei maggiori osservatori italiani: la Specola del Collegio Romano, la Specola di Bologna, la Specola di Milano e la Specola di Padova; in quello meridionale gli osservatori di Parigi, Cassel, Greenwich e Copenaghen.
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