Descriptio Illius Italiae partis cujus oram maritimam Graeci...
Riferimento: | S37034 |
Autore | Francesco Sesone |
Anno: | 1754 ca. |
Zona: | Magna Grecia |
Misure: | 300 x 390 mm |
Riferimento: | S37034 |
Autore | Francesco Sesone |
Anno: | 1754 ca. |
Zona: | Magna Grecia |
Misure: | 300 x 390 mm |
Descrizione
Descriptio illius Italiae partis cujus oram maritimam graeci olim incoluerunt expressa ad effigiem Italiae veteris quam Dominus Islaeus in aes incisam vulgaverat: nunc tamen locis aliquot ad auctorum veterum fidem castigata.
Mappa manoscritta, realizzata ad inchiostro bruno su carta, raffigurante la parte meridionale della penisola, l’antica Magna Grecia.
Molto probabilmente si tratta del disegno preparatorio per la carta della Magna Grecia, incisa da Francesco Sesone, contenuta in Mazochius Alexius Symmachus, Commentariorum in Regii Herculanensis Musei Aeneas Tabulas Heracleenses, Neapoli, ex Officina Benedicti Gessari, 1754. Importante trattato di epigrafia relativo alle tavole bronzee di Eraclea databili tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C. Rinvenute nel greto di un torrente tra il 1732 ed il 1735 presso Metaponto e pervenute in seguito a Carlo III di Borbone e ora raccolte nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Le dimensioni della carta in rame (cm 34,3 x 25), sono pressoché identiche a questo manoscritto, che attribuiamo pertanto alla mano dell’incisore Sesone.
Come enunciato nel cartiglio con il titolo, lo scopo di questa cartografia è fornire un'immagine del sud Italia, con le popolazioni un paio di secoli prima di Cristo, al tempo dell'occupazione romana. Tutti i toponimi, in latino, fanno riferimento alle città più sviluppate dell'epoca, nonché la suddivisione territoriale rispetta l'organizzazione di Roma.
La Magna Grecia è l'area geografica della penisola italiana mediterranea che fu anticamente colonizzata dai Greci a partire dall'VIII secolo a.C.
Dopo la colonizzazione del Mar Egeo, tra il X e l'VIII secolo a.C., genti di origine greca (mercanti, contadini, allevatori, artigiani) comparvero nella parte meridionale dell'Italia. Nel tempo le nuove città, per ragioni politiche, di sovrappopolazione, commerciali e di controllo del territorio, ampliarono la loro presenza in Italia, intraprendendo sanguinose guerre con le popolazioni locali, in particolar modo, nel tentativo di conquistare l’odierna Puglia, con i Salentini, Peucezi e Messapi. L'arrivo delle legioni romane avvenuto tra il 290 ed il 280 a.C., nella Guerra Tarantina, sancisce il passaggio sotto la protezione di Roma di tutte le città greche della penisola italiana.
Francesco Sesone, insieme a Francesco Cepparuli, fu uno dei più laboriosi incisori della Napoli del XVIII secolo, producendo un gran numero di tavole per libri di archeologia. Del Sesone Giovanni Gori Gandellini dice: “Romano, attese alla professione dell'intaglio sotto la direzione del Frezza, ed infatti riuscì gran disegnatore, ed intagliatore a bulino, e ad acqua forte. Non lasciò di riportare nelle stampe molte opere di valenti uomini con una dolcezza ammirabile e con gran vaghezza. Viveva a Napoli nel 1733 con somma fama in età di 28 anni [...] Non era uno sprovveduto, e lo dimostrano i lavori eseguiti ancora prima del '40: con Ricciardi aveva inciso, su disegno di Ferdinando Sanfelice, una tavola per un testo celebrativo, ed altre per un lavoro di Thomas Salmon molto in voga in quegli anni”.
Probabilmente anche quelle collaborazioni gli valsero la possibilità di lavorare per le Antichità di Ercolano Esposte (1755-1771) di Ottavio Antonio Baiardi. Sesone ricoprì un importante ruolo anche per l’illustrazione dell’edizione napoletana dell’opera di Thomas Salmon, Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo naturale, politico e morale con nuove osservazioni degli antichi e modemi viaggiatori. Scritto in inglese dal signor Salmon. Tradotto in olandese e franzese ed ora in italiano, in questa seconda edizione più corretto, in Napoli, presso Francesco Ricciardo, 1738. L'opera, in 24 tomi, fu stampata, a partire dal 18°, da Vincenzo Mazzola ed Angelo Vocola; Ricciardi la stampò dal 1738 al 1753, e Sesone incise l’antiporta del frontispizio di dodici dei diciassette tomi e ben 66 incisioni cartografiche e tipografiche di formato diverso.
Bibliografia
cfr. Georg Rathgeber, Grossgriechenland und Pythagoras, p. 31; Brunet III, 1561; Lozzi I, 1478; Platneriana, p. 123; Cicognara, 2682; G. Gori Gandellini, Notizie istoriche degl'intagliatori, tomo III, p. 233.
Francesco Sesone (Roma 1705 - Napoli dopo il 1757)
Francesco Sesone fu uno dei più laboriosi incisori della Napoli del XVIII secolo, producendo un gran numero di tavole per libri di archeologia. Del Sesone Giovanni Gori Gandellini dice: “Romano, attese alla professione dell'intaglio sotto la direzione del Frezza, ed infatti riuscì gran disegnatore, ed intagliatore a bulino, e ad acqua forte. Non lasciò di riportare nelle stampe molte opere di valenti uomini con una dolcezza ammirabile e con gran vaghezza. Viveva a Napoli nel 1733 con somma fama in età di 28 anni [...] Non era uno sprovveduto, e lo dimostrano i lavori eseguiti ancora prima del '40: con Ricciardi aveva inciso, su disegno di Ferdinando Sanfelice, una tavola per un testo celebrativo, ed altre per un lavoro di Thomas Salmon molto in voga in quegli anni”.
Probabilmente anche quelle collaborazioni gli valsero la possibilità di lavorare per le Antichità di Ercolano Esposte (1755-1771) di Ottavio Antonio Baiardi. Sesone ricoprì un importante ruolo anche per l’illustrazione dell’edizione napoletana dell’opera di Thomas Salmon, Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo naturale, politico e morale con nuove osservazioni degli antichi e modemi viaggiatori. Scritto in inglese dal signor Salmon. Tradotto in olandese e franzese ed ora in italiano, in questa seconda edizione più corretto, in Napoli, presso Francesco Ricciardo, 1738. L'opera, in 24 tomi, fu stampata, a partire dal 18°, da Vincenzo Mazzola ed Angelo Vocola; Ricciardi la stampò dal 1738 al 1753, e Sesone incise l’antiporta del frontispizio di dodici dei diciassette tomi e ben 66 incisioni cartografiche e tipografiche di formato diverso.
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Francesco Sesone (Roma 1705 - Napoli dopo il 1757)
Francesco Sesone fu uno dei più laboriosi incisori della Napoli del XVIII secolo, producendo un gran numero di tavole per libri di archeologia. Del Sesone Giovanni Gori Gandellini dice: “Romano, attese alla professione dell'intaglio sotto la direzione del Frezza, ed infatti riuscì gran disegnatore, ed intagliatore a bulino, e ad acqua forte. Non lasciò di riportare nelle stampe molte opere di valenti uomini con una dolcezza ammirabile e con gran vaghezza. Viveva a Napoli nel 1733 con somma fama in età di 28 anni [...] Non era uno sprovveduto, e lo dimostrano i lavori eseguiti ancora prima del '40: con Ricciardi aveva inciso, su disegno di Ferdinando Sanfelice, una tavola per un testo celebrativo, ed altre per un lavoro di Thomas Salmon molto in voga in quegli anni”.
Probabilmente anche quelle collaborazioni gli valsero la possibilità di lavorare per le Antichità di Ercolano Esposte (1755-1771) di Ottavio Antonio Baiardi. Sesone ricoprì un importante ruolo anche per l’illustrazione dell’edizione napoletana dell’opera di Thomas Salmon, Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo naturale, politico e morale con nuove osservazioni degli antichi e modemi viaggiatori. Scritto in inglese dal signor Salmon. Tradotto in olandese e franzese ed ora in italiano, in questa seconda edizione più corretto, in Napoli, presso Francesco Ricciardo, 1738. L'opera, in 24 tomi, fu stampata, a partire dal 18°, da Vincenzo Mazzola ed Angelo Vocola; Ricciardi la stampò dal 1738 al 1753, e Sesone incise l’antiporta del frontispizio di dodici dei diciassette tomi e ben 66 incisioni cartografiche e tipografiche di formato diverso.
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