Carta delle Provincie Meridionali d'Italia indicante le Tappe Militari e i Rilievi Postali
Riferimento: | S43536 |
Autore | Reale Officio Topografico |
Anno: | 1861 |
Zona: | Regno di Napoli |
Luogo di Stampa: | Napoli |
Misure: | 1080 x 1190 mm |
Riferimento: | S43536 |
Autore | Reale Officio Topografico |
Anno: | 1861 |
Zona: | Regno di Napoli |
Luogo di Stampa: | Napoli |
Misure: | 1080 x 1190 mm |
Descrizione
Carta delle provincie meridionali d'Italia indicante le tappe militari ed i rilievi postali costrutta nel R.le Officio topografico di Napoli sui migliori elementi geodetici e topografici
Bella carta in quattro fogli tratti da incisione su pietra stampati in nero. L'orografia è rappresentata con fine tratteggio a luce obliqua. Gli abitati sono distinti in base alla loro importanza amministrativa. Sono indicati i capoluoghi di divisione, le tappe, piazze forti, corti di appello, tribunali di circondario, tribunali di commercio, stazioni di posta. Le strade sono classificate in postali, carrozzabili, in costruzione, vicinali, tratturi per le pecore, ferrovie. Sono indicati i confini di provincia e di circondario. Le altitudini sono calcolate in metri. Le longitudini sono calcolate dal meridiano di Parigi. Il foglio N°4 contiene la leggenda dei segni convenzionali, le denominazioni delle provincie secondo il numero d'ordine segnato sulla carta, la scala numerica e quelle grafiche.
Fra i tanti primati del Regno delle Due Sicilie uno è da ricercare in un istituto che è stato il precursore della ricerca geografica e che è il Reale Officio Topografico di Napoli. Sua Maestà Ferdinando IV Re di Napoli e III Re di Sicilia, aveva intuito quale valore importante avesse la conoscenza cartografica dello Stato ai fini della difesa, della sicurezza interna e di un eventuale conflitto con altri Paesi che ambivano alla conquista del Regno napoletano.
Così, ben presto il consigliere di Sua Maestà, il Galiani, che era a Parigi poco dopo la metà del Settecento come segretario dell'ambasciata del Regno di Napoli, fu incaricato di provvedere alla preparazione di una moderna carta del Regno di Napoli su basi geodetiche, attraverso il rilevamento diretto del territorio da rappresentare.
Fu fondato, quindi, nel 1781 il primo Reale Officio Topografico di Napoli, destinato a divenire una delle prime istituzioni cartografiche di Stato in Europa. Favorito dalla benevolenza del Re Ferdinando IV, sempre molto attento al progresso scientifico, l'abate Galiani, ebbe così, la meglio sulle varie e complesse opposizioni di quel tempo; promosse l'acquisto di strumenti moderni ed ottenne locali molto ampi (nella zona del Rosario di Palazzo) dove furono impiantati i laboratori cartografici e lui stesso fu nominato Commissario dell'impresa.
Con l'istituzione dell'Officina Topografica giunsero a Napoli importanti disegnatori, cartografi e matematici da ogni parte del mondo che entrarono a far parte del laboratorio il quale divenne una scuola di alto livello nella preparazione di carte geografiche, fino alla caduta della dinastia borbonica.
I tecnici del Reale Officio Topografico, e lo stesso Galiani finché visse, rilevarono il territorio del Regno di Napoli attraversandolo in lungo ed in largo.
Cominciarono ad essere prodotti i primi lavori del laboratorio tra cui Pianta della Città di Napoli, Topografia dell'Agro Napoletano con le sue adiacenze (1793), l'Atlante Geografico del Regno di Napoli, la Carta della Sicilia, l'Atlante Marittimo del Regno di Napoli, la Carta di Cabotaggio della costa del Regno delle Due Sicilie bagnata dall'Adriatico, dal fiume Tronto al Capo di S.ta Maria di Leuca.
Nel 1845 fu disposta la realizzazione di una carta generale del Regno in quattro fogli che fu pubblicata dopo il 1861 con il nuovo titolo Carta delle province "meridionali" d'Italia indicante le tappe militari ed i rilievi postali costruita nel Regio Officio Topografico di Napoli sui migliori elementi geodetici e topografici. Tante furono le opere che videro la luce nel Real Officio Topografico che suscitarono subito l'ammirazione di tutte le corti europee per la loro peculiarità e il loro pregio artistico e che ancora oggi dimostrano il ruolo fondamentale della cartografia borbonica nel contesto degli stati europei del tempo e quindi del mondo. L' attività del Reale Officio Topografico portò nuova linfa vitale anche nell'economia del Regno; furono commissionate grandi lastre in rame per le incisioni, strumentazioni di nuova concezione e carte speciali per la stampa delle opere geografiche di grandi dimensioni, cosa non solita per quei tempi, prodotti questi che venivano realizzati molto dagli opifici nazionali che raggiunsero alta specializzazione, come la Cartiera di Scauri in Terra di Lavoro.
Il Reale Officio Topografico, per la sua peculiare e specialistica attività, continuò la sua attività anche durante il decennio francese con legge del 1814 del Re Gioacchino Murat ma non superò la fatidica data del 1860. Dopo questa data, il 1860 infatti, l'Officio fu di fatto soppresso anche se ufficialmente rimase attivo fino al 1879 anno in cui fu definitivamente trasferito presso l'attuale Istituto Geografico Militare di Firenze, dove ancora sono depositate molte delle opere prodotte e le apparecchiature scientifiche.
Litografia, stampata su 4 grandi fogli di carta coeva, suddivisi ognuno in 12 sezioni, applicati su tela coeva e più volte ripiegati ad astuccio, leggere ossidazioni, nel complesso in ottimo stato di conservazione.
Importante e rara carta del Regno di Napoli.
Bibliografia
V. Valerio, Società Uomini e Istituzioni Cartografiche nel Mezzogiorno d'Italia, Firenze, Istituto Geografico Militare, 1993.
Il Reale officio topografico era un istituto scientifico militare di Napoli, preposto alla costruzione delle mappe topografiche, geografiche ed idrografiche del Regno delle Due Sicilie. Fondato nella zona del Rosario di Palazzo nel 1781 sotto il nome di Deposito topografico da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, fu successivamente trasferito a Pizzofalcone. Rizzi Zannoni arriva a Napoli nel 1781 con il compito di fondare e dirigere il primo Reale Officio Topografico di Napoli, destinato a divenire una delle prime istituzioni cartografiche di Stato in Europa, portando con sé tutti i suoi strumenti e tutto il suo archivio geografico.
Favorito dalla benevolenza di Ferdinando IV, sempre molto attento al progresso scientifico, e vincendo le opposizioni dei contemporanei l'abate Galiani, superate varie e complesse opposizioni nella corte reale, promosse l'acquisto di strumenti moderni, suggeriti da Rizzi Zannoni, e ottenne locali molto ampi (nella zona del Rosario di Palazzo) dove furono impiantati i laboratori cartografici e lui stesso fu nominato Commissario dell'impresa.
Con l'istituzione dell'Officina Topografica giunsero a Napoli importanti disegnatori, cartografi e matematici che entrarono a far parte del laboratorio il quale divenne una scuola di alto livello nella preparazione di carte geografiche, contribuendo a farne conoscere i suoi documenti fino alla caduta della dinastia borbonica.
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Il Reale officio topografico era un istituto scientifico militare di Napoli, preposto alla costruzione delle mappe topografiche, geografiche ed idrografiche del Regno delle Due Sicilie. Fondato nella zona del Rosario di Palazzo nel 1781 sotto il nome di Deposito topografico da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, fu successivamente trasferito a Pizzofalcone. Rizzi Zannoni arriva a Napoli nel 1781 con il compito di fondare e dirigere il primo Reale Officio Topografico di Napoli, destinato a divenire una delle prime istituzioni cartografiche di Stato in Europa, portando con sé tutti i suoi strumenti e tutto il suo archivio geografico.
Favorito dalla benevolenza di Ferdinando IV, sempre molto attento al progresso scientifico, e vincendo le opposizioni dei contemporanei l'abate Galiani, superate varie e complesse opposizioni nella corte reale, promosse l'acquisto di strumenti moderni, suggeriti da Rizzi Zannoni, e ottenne locali molto ampi (nella zona del Rosario di Palazzo) dove furono impiantati i laboratori cartografici e lui stesso fu nominato Commissario dell'impresa.
Con l'istituzione dell'Officina Topografica giunsero a Napoli importanti disegnatori, cartografi e matematici che entrarono a far parte del laboratorio il quale divenne una scuola di alto livello nella preparazione di carte geografiche, contribuendo a farne conoscere i suoi documenti fino alla caduta della dinastia borbonica.
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