Nuova et Esattissima Descrizione del Regno di Napoli colle sue XII Provincie
Riferimento: | S45341 |
Autore | Francesco Cassiano De Silva |
Anno: | 1692 |
Zona: | Regno di Napoli |
Luogo di Stampa: | Napoli |
Misure: | 210 x 310 mm |
Riferimento: | S45341 |
Autore | Francesco Cassiano De Silva |
Anno: | 1692 |
Zona: | Regno di Napoli |
Luogo di Stampa: | Napoli |
Misure: | 210 x 310 mm |
Descrizione
Bellissima e accurata carta del Regno di Napoli, dedicata al Re di Napoli, tratta dall’ Accuratissima e Nuova Delineazione del Regno di Napoli, con le sue Provincie distinte… da Antonio Bulifon. In Napoli, L’anno MDC.XCII.
La Accuratissima e Nuova Delineazione del Regno di Napoli è il primo atlante interamente concepito, disegnato, inciso e stampato a Napoli. Le carte sono tutte incise e firmate dallo spagnolo Francesco Cassiano de Silva e pubblicate dal libraio di origine francese Antonio Bulifon (1649-1714). Nel 1692 si ebbe una prima tiratura dell'atlante con 20 tavole; Bulifon dedicò l'atlante del Regno di Napoli a Cosimo III granduca di Toscana, il "più gran signore che Terre in quello possiede", come recita nella dedica della tavola del regno. Intermediario tra l'editore napoletano e il granduca fu Antonio Magliabechi con il quale Bulifon intrattenne un lungo e interessante carteggio.
Della vita di Francesco Cassiano de Silva si possiedono scarsissime informazioni; cionondimeno, è indubbia la sua fama come incisore di molte opere relative al Regno di Napoli. In particolare, incise per commissione opere pubblicate dai più importanti editori di Napoli del suo periodo, cioè Antonio Bulifon, Domenico Antonio Parrino e Luigi Mutio. Collaborò anche con Giovan Battista Pacichelli. Le fonti sono discordanti sulla sua origine; alcune fonti affermano che era milanese, mentre altre fonti affermano che era spagnolo. L'ultimo suo lavoro certo è un atlante manoscritto conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna, terminato nel 1708. In tale ultima opera si firma "nobile milanese", mentre nelle precedenti incisioni si era sempre fregiato del titolo di "hispanicus". I due dati potrebbero non essere in contraddizione in quanto Francesco potrebbe appartenere ad un ramo cadetto della famiglia spagnola dei Silva stanziatasi nel milanese nel corso del XVI secolo. È molto probabile che con la venuta degli austriaci nel Regno di Napoli, nel 1707, Francesco Cassiano de Silva abbia preferito riferirsi alle più prossime e meno pericolose origini milanesi. Egli risulta coinvolto anche nella realizzazione delle immagini delle varie città e terre del Regno di Napoli avviate tra il 1692 ed il 1695 da Giovambattista Pacichelli quale corredo iconografico al suo libro Il Regno di Napoli in prospeniva, consegnato per le stampe nel 1692 agli editori Mutio e Parrino.
Dell’atlante si conoscono 3 edizioni diverse stampate nel 1692, composte prima da 20 e poi da 21 carte.
L’ultima edizione, postuma, venne curata nel 1734 da Luigi Bulifon, nipote di Antonio. Da notare che i rami delle carte geografiche andarono dispersi durante l'occupazione di Napoli da parte degli Austriaci nel 1707. Solamente il fortunoso ritrovamento degli stessi nel 1734 ad opera di Luigi Bolifoni, rientrato a Napoli al seguito di Carlo di Borbone, permise la pubblicazione di questa edizione dedicata al nuovo Re. Si compone di sole 19 carte, in quanto probabilmente la lastra della carta del Molise e di quella della Sardegna non furono recuperate.
Incisione in rame con magnifica coloritura coeva (con ritocchi), restauro alla piega centrale, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
V. Valerio, Il primo atlante a stampa del Regno di Napoli di Francesco Cassiano de Silva, in “Amate sponde Le Rappresentazioni dei Paesaggi Costieri Mediterranei”, Gaeta, 2003; V. Valerio, Sicilia 1477-1861, la collezione Spagnolo-Patermo in quattro secoli di cartografia, 2014; G. Amirante, M. R. Pessolano, Immagini di Napoli e del regno. Le raccolte di Francesco Cassiano de Silva (2006).
Francesco Cassiano De Silva (attivo a Napoli tra '600 e 700).
Francesco Cassiano de Silva è stato un incisore di origine spagnola. Le sue incisioni furono utilizzate su alcuni libri dei più noti editori di Napoli del Seicento e del Settecento, e ritraevano paesaggi e città del Regno di Napoli; tali incisioni hanno un inestimabile valore storico, accresciuto dal fatto che la maggior parte delle sue opere è stata oggetto di ritrovamenti in epoca molto recente. Della vita di Francesco Cassiano de Silva si possiedono scarsissime informazioni; cionondimeno, è indubbia la sua fama come incisore di molte opere relative al Regno di Napoli. In particolare, incise per commissione opere pubblicate dai più importanti editori di Napoli del suo periodo, cioè Antonio Bulifon, Domenico Antonio Parrino e Luigi Mutio. Collaborò anche con Giovan Battista Pacichelli. Le fonti sono discordanti sulla sua origine; alcune fonti affermano che era milanese, mentre altre fonti affermano che era spagnolo. Il primo studioso a scoprire un'opera di de Silva fu Vladimiro Valerio, il quale, nella Biblioteca Nazionale Austriaca, scoprì l'album Regno Napolitano anatomizzato dalla penna di D. Francesco Cassiano De Silva. Nel 1986, Giancarlo Alisio scoprì un atlante geografico con disegni dello stesso de Silva nella Biblioteca Nazionale italiana, mentre nel 2006 Amirante e Pessolano fecero ulteriori scoperte nel Kriegsarchiv di Vienna e nell'Österreichisches Staatsarchiv. L'ultimo suo lavoro certo è un atlante manoscritto conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna, terminato nel 1708. In tale ultima opera si firma "nobile milanese", mentre nelle precedenti incisioni si era sempre fregiato del titolo di "hispanicus". I due dati potrebbero non essere in contraddizione in quanto Francesco potrebbe appartenere ad un ramo cadetto della famiglia spagnola dei Silva stanziatasi nel milanese nel corso del XVI secolo. È molto probabile che con la venuta degli austriaci nel Regno di Napoli, nel 1707, Francesco Cassiano de Silva abbia preferito riferirsi alle più prossime e meno pericolose origini milanesi.
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Francesco Cassiano De Silva (attivo a Napoli tra '600 e 700).
Francesco Cassiano de Silva è stato un incisore di origine spagnola. Le sue incisioni furono utilizzate su alcuni libri dei più noti editori di Napoli del Seicento e del Settecento, e ritraevano paesaggi e città del Regno di Napoli; tali incisioni hanno un inestimabile valore storico, accresciuto dal fatto che la maggior parte delle sue opere è stata oggetto di ritrovamenti in epoca molto recente. Della vita di Francesco Cassiano de Silva si possiedono scarsissime informazioni; cionondimeno, è indubbia la sua fama come incisore di molte opere relative al Regno di Napoli. In particolare, incise per commissione opere pubblicate dai più importanti editori di Napoli del suo periodo, cioè Antonio Bulifon, Domenico Antonio Parrino e Luigi Mutio. Collaborò anche con Giovan Battista Pacichelli. Le fonti sono discordanti sulla sua origine; alcune fonti affermano che era milanese, mentre altre fonti affermano che era spagnolo. Il primo studioso a scoprire un'opera di de Silva fu Vladimiro Valerio, il quale, nella Biblioteca Nazionale Austriaca, scoprì l'album Regno Napolitano anatomizzato dalla penna di D. Francesco Cassiano De Silva. Nel 1986, Giancarlo Alisio scoprì un atlante geografico con disegni dello stesso de Silva nella Biblioteca Nazionale italiana, mentre nel 2006 Amirante e Pessolano fecero ulteriori scoperte nel Kriegsarchiv di Vienna e nell'Österreichisches Staatsarchiv. L'ultimo suo lavoro certo è un atlante manoscritto conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna, terminato nel 1708. In tale ultima opera si firma "nobile milanese", mentre nelle precedenti incisioni si era sempre fregiato del titolo di "hispanicus". I due dati potrebbero non essere in contraddizione in quanto Francesco potrebbe appartenere ad un ramo cadetto della famiglia spagnola dei Silva stanziatasi nel milanese nel corso del XVI secolo. È molto probabile che con la venuta degli austriaci nel Regno di Napoli, nel 1707, Francesco Cassiano de Silva abbia preferito riferirsi alle più prossime e meno pericolose origini milanesi.
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