Atlante del Regno di Napoli Ridotto in VI Fogli
Riferimento: | S41913 |
Autore | Giovanni Antonio RIZZI ZANNONI |
Anno: | 1815 ca. |
Zona: | Regno di Napoli |
Misure: | 1340 x 1440 mm |
Riferimento: | S41913 |
Autore | Giovanni Antonio RIZZI ZANNONI |
Anno: | 1815 ca. |
Zona: | Regno di Napoli |
Misure: | 1340 x 1440 mm |
Descrizione
Grande carta murale, in 6 fogli, del Regno di Napoli progettata e disegnata da Rizzi Zannoni ed incisa da Vincenzo Aloja, Marco di Pietro e Giuseppe Azzerboni - per il cartiglio inciso su disegno di Alessandro d'Anna. Si tratta di 6 fogli di dimensioni 480x680 mm circa ciascuno.
La carta viene pubblicata per la prima volta nel 1806-1808 dal Gabinetto Topografico della Guerra, Stamperia Reale. La scala è di 30 miglia italiane, 10 leghe comuni di Francia.
"Al seguito dell'armata francese fu istituito un corpo di ingegneri geografi cui venne affidato il preciso compito di rilevare i terreni conquistati e di creare un ausilio logistico allo spostamento ed al dislocamento delle truppe. E nota l'importanza che assunsero, nelle campagne napoleoniche, le aggiornate rappresentazioni dei territori, e non desta meraviglia che l'acquisizione dei materiali cartografici esistenti e la loro messa a punto rientrassero tra le prime operazioni della politica di dominio napoleonica. Con la venuta sul trono di Napoli di Giuseppe Napoleone, furono ripresi i rilevamenti e le incisioni per la carta del Regno, abbandonati per oltre un decennio, e si potenziò l'Officina Topografica trasformandola, sul modello francese, in Deposito della Guerra. Contemporaneamente alla ripresa dei lavori per l'atlante geografico, Giuseppe Bonaparte fece eseguire una carta in scala ridotta che gli consentisse di sostituire la vecchia carta del 1769 (vedi scheda 4) e anche la più recente, ma ancora grossolana, rappresentazione di Bacler Dalbe, eseguita durante le campagne napoleoniche in Italia. Nacque così l'Atlante del Regno di Napoli ridotto in VI fogli, che mostra per la prima volta la nuova immagine del Regno, così come si andava rilevando, ormai da un ventennio. La carta fu incisa tra il 1807 ed il 1808 da Vincenzo Aloja, mentre Marco Di Pietro eseguì la scrittura. Ovviamente l'operazione di riduzione fu eseguita solo per le parti già rilevate o incise per l'Atlante Geografico in 31 fogli, mentre per le aree ancora non rilevate si dovette operare una scelta sui migliori materiali esistenti. Nella prima redazione della carta, la Basilicata non proviene da rilevamenti regolari e la Terra di Bari è rappresentata seguendo l'inesatto andamento costiero inciso nel 1807 (vedi scheda precedente); mancano anche i confini amministrativi ed alcuni toponimi di centri abitati minori. Queste manchevolezze vanno imputate al fatto che, evidentemente, Giuseppe Napoleone volle che l'opera fosse terminata sotto il suo regno, prima della venuta di Murat. La carta rappresenta un ulteriore passo in avanti nella tecnica di rappresentazione cartografica, soprattutto nella simbologia e nella realizzazione dell'orografia. Evidentemente Rizzi Zannoni recepisce i consigli e le critiche pubblicate nel Mémorial Topographique (il disegno delle montagne, è scritto, offre "un mélange bizarre de projections horizontales et de perspective") e adotta nella nuova carta il sistema del lumeggiamento verticale, abbandonando del tutto le visioni prospettiche dei picchi e delle creste delle montagne. Pur essendo contemporanea all'atlante geografico, la carta ridotta risulta più moderna e più vicina alla cartografia scientifica ottocentesca e contemporanea, sia nei contenuti che nelle espressioni grafiche. La carta ridotta in sei fogli ebbe un sostanziale aggiornamento negli anni 1810-12 con l'introduzione dei nuovi rilevamenti eseguiti in Basilicata ed in Terra di Bari. Oltre a tali modifiche, apportate al foglio numero 4, furono inseriti i confini amministrativi delle province e dei distretti cosi come erano stati stabiliti con la legge del 27 settembre 1806, e furono anche aggiunti parecchi centri abitati. In questa prima revisione della carta, il frontespizio non subì modifiche. Gioacchino Murat lasciò infatti la dedica del suo predecessore, mentre invece i Borbone trasformarono il frontespizio al loro rientro sul trono di Napoli, dopo il 1815. Fu eliminato lo stemma francese e tornarono gli inquartamenti borbonici, il Toson d'oro, il collare dell'ordine di S. Gennaro e, ai suoi lati, l'ordine costantiniano di S. Giorgio e il Saint-Ésprit dei Borbone di Francia. Rizzi Zannoni da "Direttore del Gabinettto Topografico" divenne nuovamente "Geografo di Sua Maestà Siciliana", con una vaga reminiscenza dell'Ancien Régime. Nel foglio numero 2 fu inserita, nel corso dell'Ottocento, una legenda relativa ai confini amministrativi e, probabilmente dopo il 1861, l'indicazione delle strade e delle ferrovie. La carta continuò ad essere utilizzata, come le altre opere del Rizzi Zannoni, fino all'Unità ed oltre (CATALOGO ITM 1871), anche se, negli anni '50 del XIX secolo, l'Officio Topografico aveva dato inizio all'incisione di una carta d'insieme del Regno delle due Sicilie in quattro fogli, in una scala di poco più piccola di quella della riduzione in sei fogli; ma anche quest'opera fu terminata solo nel 1861, dopo la fine del regno borbonico" (cfr, V. Valerio in L'Italia del Cavalier Rizzi Zannoni (2014), pp. 92-93).
Il presente esemplare dunque, è databile al 1815, anno in cui i Borbone rientrarono al trono di Napoli.
Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, tagliata in 64 (8 per foglio) riquadri e ridotta a formato tascabile, tracce di colla al verso, leggere abrasioni, nel complesso in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
V. Valerio in L'Italia del Cavalier Rizzi Zannoni (2014), pp. 92-95, scheda 19.
Giovanni Antonio RIZZI ZANNONI (1736 - 1814)
Rizzi Zannoni era un famoso astronomo, topografo e matematico di grande versatilità. Ottenne la nomina di Geografo della Repubblica Veneta e Idrografo del Dèpot de Marine a Parigi. Fu, inoltre, direttore scientifico per la carta geografica del Regno di Napoli dal 1781, e direttore dell'Officio Topografico di Napoli dal 1807 al 1814. Con lui nasce la moderna cartografia geodetica del Regno di Napoli. Le mappe dei suoi numerosi atlanti erano magnificamente incise, con dettagli raffinati e abbellite da cartigli pregiati. I suoi primi atlanti vennero pubblicati a Parigi, mentre la sua ultima produzione venne pubblicata per la prima volta a Napoli.
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Giovanni Antonio RIZZI ZANNONI (1736 - 1814)
Rizzi Zannoni era un famoso astronomo, topografo e matematico di grande versatilità. Ottenne la nomina di Geografo della Repubblica Veneta e Idrografo del Dèpot de Marine a Parigi. Fu, inoltre, direttore scientifico per la carta geografica del Regno di Napoli dal 1781, e direttore dell'Officio Topografico di Napoli dal 1807 al 1814. Con lui nasce la moderna cartografia geodetica del Regno di Napoli. Le mappe dei suoi numerosi atlanti erano magnificamente incise, con dettagli raffinati e abbellite da cartigli pregiati. I suoi primi atlanti vennero pubblicati a Parigi, mentre la sua ultima produzione venne pubblicata per la prima volta a Napoli.
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