Al molto Mag.co m. Andrea Gradenico... il presente Golfo di Vinegia con parte dell’Italia in questa picciola forma...
Riferimento: | S30673 |
Autore | Giovanni Francesco CAMOCIO |
Anno: | 1571 |
Zona: | Italia |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 225 x 175 mm |
Riferimento: | S30673 |
Autore | Giovanni Francesco CAMOCIO |
Anno: | 1571 |
Zona: | Italia |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 225 x 175 mm |
Descrizione
Nel cartiglio in basso a sinistra si legge: Al molto Mag.co m. Andrea Gradenico del Clariss.o m. Zorzi fu del Clariss.o m. Iacomo miei patroni oss.mi Ricordomi che un giorno in Casa Sua Mag.co Sig.r mio ragionando ura Ma co[n] il sudetto Cl.mo suo padre gli fece alcuni quesiti sopra le cose di Geographia sop.a il qual suggetto udì belli discorsi, di modo che vedendola in cosi tenera etade tanto adornata di questa bella scientia. Rara in molti ne presi da me assai admiration, et per tal causa, si come gli era ser.r Affettionato, li diventai affettionatissi.o: sic he havend io fatto fare adesso il presente Golfo di Vinegia con parte dell’Italia in questa picciola forma, ho volute dedicarglilo per mostrarmegli con perpetuo testimonio affettionatiss.o di Casa di sua Mag.ia alla buona gratia di la quale mi racc.o Di Venegia alli 6 di ott.e 1571. Di vostra Magnificia Humile Servo Giovanni Fran.co Camotio.
Orientazione fornita da una rosa dei venti nel Mar Adriatico, il nord è in alto. Carta priva di scala grafica.
Graduazione ai margini di grado in grado, da 38° 32’ a 45° 28’ di latitudine e da 27° 10’ a 40° 20’ (29°50’ a 43°20’ in alto) di longitudine.
Esemplare nel secondo stato di tre, con la dedica nel cartiglio e prima della numerazione.
“La carta, molto simile per impostazione ed informazioni a quella di Domenico Zenoi (1567), non contempla tutta la penisola; mancano infatti parte del Piemonte, della Calabria, della Corsica e del tutto Sicilia e Sardegna. Uscita come pubblicazione separata, allo stesso modo di tutte le carte di piccolo formato del Camocio, venne successivamente numerata ed inserita nel celebre Isole famose, porti, fortezze, e terre marittime sottoposte alla Ser.ma Sig.ria di Venetia, adaltri Principi Christiani, et al Sig.or Turco, novamente poste in luce, in Venezia. Una prova di stampa dell’opera, con il cartiglio privo di qualsiasi iscrizione, è conservata nella raccolta cinquecentesca dell’Archivio di Stato di Torino (Z.III.4) ed in una, di formato ridotto, del Museo Correr (E 1447) già descritta da Gallo; circostanza che dimostra come le carte di piccolo formato del Camocio circolassero già prima di essere inserite nelle Isole Famose. Alla morte dell’editore (1575), la lastra fu acquisita da Donato Bertelli che la ristampò aggiungendo una numerazione sequenziale. Tale tiratura è quella inserita nell’edizione dell’opera che reca nel frontespizio l’imprint In Venetia alla libreria del segno di San Marco” (cfr. Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, p. 1932).
Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva, con margini, in perfetto stato di conservazione. Rara.
Bibliografia
Bifolco-Ronca (2018): p. 1932, tav. 918, II/III; Almagià (1929): p. 27, a; Bifolco-Ronca (2014): n. 12; Borri (1999): n. 45; Borri (2010): n. 51; Gallo (1950): p. 97, n. 3 e p.99, n. 18; Lago (1992): p. 170; Lago (2002): p. 286, fig. 285; Tooley (1939): n. 592.
Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)
Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.
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Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)
Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.
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