Al Molto R.do & Illustre S.or Abbate ANDREA LIPPOMANI. Il Golfo di Venetia….
Riferimento: | S33969 |
Autore | Domenico ZENOI |
Anno: | 1567 ca. |
Zona: | Italia |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 515 x 392 mm |
Riferimento: | S33969 |
Autore | Domenico ZENOI |
Anno: | 1567 ca. |
Zona: | Italia |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 515 x 392 mm |
Descrizione
ESEMPLARE DEL RARISSIMO QUARTO STATO.
La carta di Domenico Zenoi e Ferrando Bertelli del 1567 è una delle prime tra le numerose derivazioni dell'Italia gastaldina del 1561 (richiamata anche nella dedicatoria di questa carta), che appaiono a Venezia dopo la morte del cartografo piemontese Giacomo Gastaldi, avvenuta in data incerta tra il 1565 e il 1566, in linea con l’opera di questi autori, specializzati in incisioni di carattere geografico copiate da originali di altri, sia italiani sia stranieri; essa, infatti, si basa sulla citata mappa di Gastaldi del 1561 e sulla successiva versione di Paolo Forlani del 1563, alla quale aggiunge numerosi elementi decorativi nel mare.
Il grande cartiglio centrale, rettangolare, sormontato da un’elaborata decorazione con due figure allegoriche che reggono lo stemma dei patrizi veneziani Lippomano, reca una lunga dedica all’Abate Andrea Lippomani, Priore del Convento dei Cavalieri Teutonici presso la SS. Trinità (la cui chiesa fu demolita nel 1681 per ampliare il Collegio dei Padri Somaschi, poi Seminario Patriarcale di Santa Maria della Salute): qui, oltre ai dati tipografico-editoriali e alla firma dell’opera, viene specificato il titolo dell’opera stessa e delimitata l’area geografica che si era voluta rappresentare.
Sebbene questa carta raffiguri tutta la penisola italiana, dal citato cartiglio si riconosce come titolo dato al documento “IL GOLFO DI VENETIA”, quasi a ribadire l’egemonia, il ruolo e il potere della Serenissima in queste acque. Non è chiaro se in questo caso lo Zenoi sia solo incisore della lastra e Bertelli l’editore, o sia compartecipe della pubblicazione: infatti, all’epoca, le relazioni tra editori ed incisori erano molto complesse e i ruoli non sempre netti e distinti. Il quarto stato della lastra, noto in un solo esemplare nella collezione Moreschi, è caratterizzato da presenza di un’orografia più marcata, rappresentata da isolati “mucchi di talpa”, disegno caratteristico delle prime carte rinascimentali. Sono ben delineate le Alpi e gli Appennini, oltre a parte dei Balcani.
Acquaforte e bulino, con margini, tracce di colla al verso, strappetti e pieghe di carta perfettamente restaurati, nel complesso in buono stato di conservazione. Carta di grandissima rarità.
Bibliografia
Almagià (1927): n. 73; Almagià (1929): p. 16, B & F e p. 26, A; Almagià (1948): pp. 31-32; Bifolco-Ronca (2014): n. 10; Christie’s Pa (2006): n. 257; De Vries (1981): n. 82; Kraus (1972): n. 82; National Maritime Museum (1971): n. 127; Parke-Bernet (1969): n. 34; Ruge (1904-16): IV, n. 86.66 & n. 87.21; Tooley (1939): nn. 334-335 & 590; Borri (1999): pp. 48-49, n. 41; Borri (2010): pp. 68-69, n. 47, fig. 65; Karrow (1993): n. 30/90.1; Lago (1989): p. 248, n. 94; Lago (1994): p. 170, fig. 8; Perini (1996): p. 32.
Domenico ZENOI (Attivo tra il 1559 e il 1574)
Incisore, orafo ed editore, fu attivo a Venezia e a Padova. Zenoi lavorava ad opere cartografiche a partire dal 1559, negli anni successivi la sua attività si infittisce specializzandosi nelle piante di fortezze e di città. Tra le poche notizie documentate relative alla sua attività, è attestato che nel 1566 richiese al Senato un privilegio di 15 anni per le immagini devozionali, i ritratti e le mappe che intendeva pubblicare. Il privilegio gli fu concesso dai Capi del Consiglio dei Dieci il 5 dicembre del 1566. Solo un mese più tardi, l'11 Gennaio, ottenne un secondo privilegio che contemplava anche il vincolo per Zenoi di sottoporre ogni stampa al vaglio degli Esecutori contro la bestemmia, per verificare che non vi fossero rappresentazioni oscene. Per stampe oscene e sonetti osceni ritrovati nella bottega del Camocio, per il quale Zenoi lavorò, furono entrambi multati nel 1598. Zenoi collaborò, inoltre, anche con Donato e Ferrando Bertelli, Bolognino Zaltieri, Pierre de Huchin.
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Domenico ZENOI (Attivo tra il 1559 e il 1574)
Incisore, orafo ed editore, fu attivo a Venezia e a Padova. Zenoi lavorava ad opere cartografiche a partire dal 1559, negli anni successivi la sua attività si infittisce specializzandosi nelle piante di fortezze e di città. Tra le poche notizie documentate relative alla sua attività, è attestato che nel 1566 richiese al Senato un privilegio di 15 anni per le immagini devozionali, i ritratti e le mappe che intendeva pubblicare. Il privilegio gli fu concesso dai Capi del Consiglio dei Dieci il 5 dicembre del 1566. Solo un mese più tardi, l'11 Gennaio, ottenne un secondo privilegio che contemplava anche il vincolo per Zenoi di sottoporre ogni stampa al vaglio degli Esecutori contro la bestemmia, per verificare che non vi fossero rappresentazioni oscene. Per stampe oscene e sonetti osceni ritrovati nella bottega del Camocio, per il quale Zenoi lavorò, furono entrambi multati nel 1598. Zenoi collaborò, inoltre, anche con Donato e Ferrando Bertelli, Bolognino Zaltieri, Pierre de Huchin.
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