Tabula Moderna Italie
Riferimento: | S32361 |
Autore | Martin WALDSEEMULLER |
Anno: | 1513 |
Zona: | Italia |
Luogo di Stampa: | Strasburgo |
Misure: | 580 x 370 mm |
Riferimento: | S32361 |
Autore | Martin WALDSEEMULLER |
Anno: | 1513 |
Zona: | Italia |
Luogo di Stampa: | Strasburgo |
Misure: | 580 x 370 mm |
Descrizione
Rara ed importante carta della penisola, tratta dalla prima edizione della Geographie Opus Novissima Traductione e Grecorum Archetypis curata dal Waldseemuller ed edita da Johannes Schott nel 1513.
L’opera è considerata come il primo atlante moderno, preparato usando la traduzione dal greco di Mathias Ringmann; si tratta di una delle più importanti edizioni del Tolomeo, contenente molte nuove mappe della regioni. Sono 20 le carte aggiunte, basate sulle nuove scoperte e conoscenze, oltre al consueto corpo di 27 carte che compongono la Geografia di Tolomeo, basate sull’atlante edito a Ulm nel 1482.
La Tabula Moderna presenta la gradazione su tre lati (manca sul lato Nord), due scale grafiche (di Italia e Germania) sul lato Sud.
Borri la descrive così: "L'orografia assume un aspetto meno libeare, più articolato e variegato rispetto a quello della tavola antica, con bordi molto meno ombreggiati; il sistema idrografico, pressochè dipendente, appare notevolmente arrichito, con la presenza, in discreta collocazione, di tutti i grandi laghi del Nord (compreso il Pennino e quello di Lugano) e dell'Italia centro-meridionale (compreso quello di Bolsena). Anche il numero delle città risulta più elevato e con una più esatta collocazione. Il contorno della penisola invece è quasi identico a quello della tavola antica, eccezion fatta per alcuni promontori (vedi, ad esempio, quelli di Monaco e del Gargano)".
Xilografia, con pieni margini, in perfetto stato di conservazione.
Splendido esemplare di un'opera rara ed importante.
Bibliografia
Karrow, 80/40; Borri, 16; Almagià p. 11b; Perini pp. 22 / 25.
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Martin WALDSEEMULLER (1470 ca. - 1518)
Nella storia della cartografia, Martin Waldsemuller occupa un posto unico per il suo contributo all’onomastica del Nuovo Continente, per lungo tempo attribuita a Radolfzell am Boden See. Waldsemuller nacque tra il 1470 e il 1475,vicino a Friburgo o forse Friburgo stessa. In ogni caso, si formò a Friburgo, dove intraprese anche gli studi universitari nel 1490. Tra i suoi colleghi troviamo anche Johannes Schott (c.1500-1521), un editorie divenuto in seguito famoso, e Matthias Ringman, un poeta che scrisse i testi di Waldsemuller. Da studente, il suo interesse per la cosmografia venne nutrito dal suo tutore, Gregor Reisch, confessore dell’Imperatore Massimiliano, noto ai più per l’opera filosofica Margarita Philosophica (1503). Dopo aver appreso l’arte della stampa a Basilea, Waldsemuller si trasferì a St. Didal (oggi St. Dié des Vosges), dove divenne professore di cosmologia, con il patrocinio di Renè II, duca della Lorena. È in questo periodo che Waltzemuller (probabilmente all’epoca questa era la grafia del suo nome) adottò come suo nom-de-plume “Ilacomylus “, forma greco-latina del suo nome, con la quale è divenuto famoso. Pare che il duca avesse acquistato all’epoca una copia del Mondus Novus (1502), un resoconto di viaggi del fiorentino Amerigo Vespucci il quale, molto probabilmente, impressionò talmente Waldseemuller e Ringman che i due non solo non tennero conto delle precedenti scoperte di Colombo, ma abbandonarono il loro progetto di una nuova edizione tolemaica e si dedicarono alla fabbricazione di globi (1507) allo scopo di mostrare il nuovo continente e quelle parti del mondo sconosciute a Tolomeo.
Il libro venne stampato a St. Diè, presso la stamperia ducale, in tre edizioni nell’anno1507; una successiva edizione del 1509 venne fatta a Strasburgo. Delle 1.000 copie di mappe che pare siano state prodotte, solo una è pervenuta ai giorni nostri, scoperta nel 1901 (insieme con l’unica copia della Carta Marina del 1516). Un’accurata analisi della carta, della tipologia dei segni della lastra indicano che queste mappe superstiti sono state stampate all’incirca nello stesso periodo, probabilmente a Strasburgo, da Johannes Gruninger.
Il testo della Cosmogaphiae Introductio , in cui viene indicato il termine “America”, è stato scritto da Ringman, tanto che alcuni credono che la sua influenza fu fondamentale per la scelta del nome. Questi morì nel 1511; Waldseemuller venne assalito da dubbi relativamente ai nomi che avevano coniato, ma ormai circolavano talmente tante copie del testo che era troppo tardi per tornare indietro. Dopo la morte di Ringman, Waldseemuller si concentrò sulla sua nuova versione della Geographia di Tolomeo, oggi considerate l’edizione più importante e l’opera più autoritaria e affascinante dell’epoca, fino alla pubblicazione della Geographia ad opera di Munster nel 1540.
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Bibliografia
Karrow, 80/40; Borri, 16; Almagià p. 11b; Perini pp. 22 / 25.
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Martin WALDSEEMULLER (1470 ca. - 1518)
Nella storia della cartografia, Martin Waldsemuller occupa un posto unico per il suo contributo all’onomastica del Nuovo Continente, per lungo tempo attribuita a Radolfzell am Boden See. Waldsemuller nacque tra il 1470 e il 1475,vicino a Friburgo o forse Friburgo stessa. In ogni caso, si formò a Friburgo, dove intraprese anche gli studi universitari nel 1490. Tra i suoi colleghi troviamo anche Johannes Schott (c.1500-1521), un editorie divenuto in seguito famoso, e Matthias Ringman, un poeta che scrisse i testi di Waldsemuller. Da studente, il suo interesse per la cosmografia venne nutrito dal suo tutore, Gregor Reisch, confessore dell’Imperatore Massimiliano, noto ai più per l’opera filosofica Margarita Philosophica (1503). Dopo aver appreso l’arte della stampa a Basilea, Waldsemuller si trasferì a St. Didal (oggi St. Dié des Vosges), dove divenne professore di cosmologia, con il patrocinio di Renè II, duca della Lorena. È in questo periodo che Waltzemuller (probabilmente all’epoca questa era la grafia del suo nome) adottò come suo nom-de-plume “Ilacomylus “, forma greco-latina del suo nome, con la quale è divenuto famoso. Pare che il duca avesse acquistato all’epoca una copia del Mondus Novus (1502), un resoconto di viaggi del fiorentino Amerigo Vespucci il quale, molto probabilmente, impressionò talmente Waldseemuller e Ringman che i due non solo non tennero conto delle precedenti scoperte di Colombo, ma abbandonarono il loro progetto di una nuova edizione tolemaica e si dedicarono alla fabbricazione di globi (1507) allo scopo di mostrare il nuovo continente e quelle parti del mondo sconosciute a Tolomeo.
Il libro venne stampato a St. Diè, presso la stamperia ducale, in tre edizioni nell’anno1507; una successiva edizione del 1509 venne fatta a Strasburgo. Delle 1.000 copie di mappe che pare siano state prodotte, solo una è pervenuta ai giorni nostri, scoperta nel 1901 (insieme con l’unica copia della Carta Marina del 1516). Un’accurata analisi della carta, della tipologia dei segni della lastra indicano che queste mappe superstiti sono state stampate all’incirca nello stesso periodo, probabilmente a Strasburgo, da Johannes Gruninger.
Il testo della Cosmogaphiae Introductio , in cui viene indicato il termine “America”, è stato scritto da Ringman, tanto che alcuni credono che la sua influenza fu fondamentale per la scelta del nome. Questi morì nel 1511; Waldseemuller venne assalito da dubbi relativamente ai nomi che avevano coniato, ma ormai circolavano talmente tante copie del testo che era troppo tardi per tornare indietro. Dopo la morte di Ringman, Waldseemuller si concentrò sulla sua nuova versione della Geographia di Tolomeo, oggi considerate l’edizione più importante e l’opera più autoritaria e affascinante dell’epoca, fino alla pubblicazione della Geographia ad opera di Munster nel 1540.
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