Battaglia navale
Riferimento: | S45048 |
Autore | Michele Grechi LUCCHESI |
Anno: | 1550 ca. |
Misure: | 445 x 225 mm |
Riferimento: | S45048 |
Autore | Michele Grechi LUCCHESI |
Anno: | 1550 ca. |
Misure: | 445 x 225 mm |
Descrizione
Acquaforte e bulino, 1550/60 circa, firmato in alto a sinistra, M. L. cu[m] privilegio. In basso a destra, entro cartiglio, polidoro inventor.
Da un soggetto di Polidoro da Caravaggio, presumibilmente un disegno ispirato alla Colonna Traiana.
Esemplare nel primo stato di due, avanti l’indirizzo di Pietro de Nobili.
Magnifica prova, ricca di toni impressa su carta vergata coeva, con ampi margini, in perfetto stato di conservazione.
Incisa e pubblicata da Michele Lucchese (come indicherebbe l’indicazione del privilegio dopo la firma), l’opera confluì - probabilmente fu acquistata – nella tipografia Lafreri. La lastra, infatti, assieme al suo pendant, è presente nell’inventario di Lafreri (1573, n. 257) descritta come Due battaglie cauate da fragmenti antichi. Le due battaglie furono ereditate da Stefano Duchetti; insieme a quella incisa dal Maestro del Dado, compaiono nell’inventario di Duchetti (1581, n. 32) descritte come Trei battaglie nauale (cfr. V. Pagani 2008a, allegato A) e successivamente nel catalogo di Pietro de’ Nobili (1584) come Battagli navali di polidori pezzi 3 (cfr. E. Lincoln 2000, p. 185).
Michele Grechi Lucchesi (attivo a Roma tra il 1539 e il 1564) fu acquafortista, incisore e stampatore. Nei documenti che lo riguardano compaiono alternativamente i nomi Nichele Crechi, Crecchi, Greco, Grechi, Lucchese, da Lucca, Lucano o lucensis, oppure i monogrammi M.L. e MI. LV. Il suo nome appare nel Libro delle Arti e Università dei Pittori (Archivio Accademia di S. Luca), in cui è riportata la tassa d’iscrizione di 2 scudi. Nel 1551 si registra la sua presenza a servizio del Cardinal Sforza: ‘mastro Michael da Luca pittore de Cardinale Santa Fiore’. Le sue stampe sono datate tra il 1547 - 64, alcune su richiesta di Giulio Ascanio Sforza: l’acquaforte Crocifissione di San Pietro, ripresa da Michelangelo, e un insieme di fantasie architetturali datate 1547. Realizzò incisioni da opere di Polidoro da Caravaggio, Raffaello e Peruzzi.
L’opera appartiene allo Speculum Romanae Magnificentiae, la prima iconografia della Roma antica.
Lo Speculum ebbe origine nelle attività editoriali di Antonio Salamanca e Antonio Lafreri (Lafrery). Durante la loro carriera editoriale romana, i due editori - che hanno lavorato insieme tra il 1553 e il 1563 - hanno avviato la produzione di stampe di architettura, statuaria e vedutistica della città legate alla Roma antica e moderna. Le stampe potevano essere acquistate individualmente da turisti e collezionisti, ma venivano anche acquistate in gruppi più grandi che erano spesso legati insieme in un album. Nel 1573, Lafreri commissionò a questo scopo un frontespizio, dove compare per la prima volta il titolo Speculum Romanae Magnificentiae. Alla morte di Lafreri, due terzi delle lastre di rame esistenti andarono alla famiglia Duchetti (Claudio e Stefano), mentre un altro terzo fu distribuito tra diversi editori. Claudio Duchetti continuò l’attività editoriale, implementando le lastre dello Speculum con copie di quelle “perdute” nella divisione ereditaria, che fece incidere al milanese Amborgio Brambilla. Alla morte di Claudio (1585) le lastre furono cedute – dopo un breve periodo di pubblicazione degli eredi, in particolare nella figura di Giacomo Gherardi - a Giovanni Orlandi, che nel 1614 vendette la sua tipografia al fiammingo Hendrick van Schoel. Stefano Duchetti, al contrario, cedette le proprie matrici all’editore Paolo Graziani, che si associò con Pietro de Nobili; il fondo confluì nella tipografia De Rossi passando per le mani di editori come Marcello Clodio, Claudio Arbotti e Giovan Battista de Cavalleris. Il restante terzo di matrici della divisione Lafreri fu suddiviso e scisso tra diversi editori, in parte anche francesi: curioso vedere come alcune tavole vengano ristampate a Parigi da Francois Jollain alla metà del XVII secolo. Diverso percorso ebbero alcune lastre stampate da Antonio Salamanca nel suo primo periodo; attraverso il figlio Francesco, confluirono nella tipografia romana di Nicolas van Aelst. Altri editori che contribuirono allo Speculum furono i fratelli Michele e Francesco Tramezzino (autori di numerose lastre che confluirono in parte nella tipografia Lafreri), Tommaso Barlacchi, e Mario Cartaro, che fu l’esecutore testamentario del Lafreri, e stampò alcune lastre di derivazione. Per l’intaglio dei rami vennero chiamati a Roma e impiegati tutti i migliori incisori dell’epoca quali Nicola Beatrizet (Beatricetto), Enea Vico, Etienne Duperac, Ambrogio Brambilla e altri ancora.
Questo marasma e intreccio di editori, incisori e mercanti, il proliferare di botteghe calcografiche ed artigiani ha contribuito a creare il mito dello Speculum Romanae Magnificentiae, la più antica e importante iconografia della città eterna. Il primo studioso che ha cercato di analizzare sistematicamente la produzione a stampa delle tipografie romane del XVI secolo è stato Christian Hülsen, con il suo Das Speculum Romanae Magnificentiae des Antonio Lafreri del 1921. In epoca più recente, molto importanti sono stati gli studi di Peter Parshall (2006) Alessia Alberti (2010), Birte Rubach e Clemente Marigliani (2016). Le nostre schede sono elaborazioni ispirate principalmente da queste quattro pubblicazioni, integrate da commenti e correzioni per quanto non ci convince e ci è noto.
Bibliografia
C. Hülsen, Das Speculum Romanae Magnificentiae des Antonio Lafreri (1921), n. 153; cfr. Peter Parshall, Antonio Lafreri's 'Speculum Romanae Magnificentiae, in “Print Quarterly”, 1 (2006); B. Rubach, Ant. Lafreri Formis Romae (2016), n. 353, I/II.
Michele Grechi LUCCHESI (Attivo a Roma 1539 - 1564)
Acquafortista, incisore e stampatore, attivo a Roma. Nei documenti compaiono alternativamente i nomi Nichele Crechi, Crecchi, Greco, Grechi, Lucchese, da Lucca, Lucano o lucensis, oppure i monogrammi M.L. e MI. LV. Il suo nome appare nel Libro delle Arti e Università dei Pittori (Archivio Accademia di S. Luca), in cui è riportata la tassa d’iscrizione di 2 scudi. Nel 1551 si registra la sua presenza a servizio del Cardinal Sforza: ‘mastro Michael da Luca pittore de Cardinale Santa Fiore’. Le sue stampe sono datate tra il 1547 - 64, alcune su richiesta di Giulio Ascanio Sforza: l’acquaforte Crocifissione di San Pietro, ripresa da Michelangelo, e un insieme di fantasie architetturali datate 1547. Realizzò incisioni da opere di Polidoro da Caravaggio, Raffaello e Peruzzi. Stampa “popolare”: L’Asinaria, 1564.
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Michele Grechi LUCCHESI (Attivo a Roma 1539 - 1564)
Acquafortista, incisore e stampatore, attivo a Roma. Nei documenti compaiono alternativamente i nomi Nichele Crechi, Crecchi, Greco, Grechi, Lucchese, da Lucca, Lucano o lucensis, oppure i monogrammi M.L. e MI. LV. Il suo nome appare nel Libro delle Arti e Università dei Pittori (Archivio Accademia di S. Luca), in cui è riportata la tassa d’iscrizione di 2 scudi. Nel 1551 si registra la sua presenza a servizio del Cardinal Sforza: ‘mastro Michael da Luca pittore de Cardinale Santa Fiore’. Le sue stampe sono datate tra il 1547 - 64, alcune su richiesta di Giulio Ascanio Sforza: l’acquaforte Crocifissione di San Pietro, ripresa da Michelangelo, e un insieme di fantasie architetturali datate 1547. Realizzò incisioni da opere di Polidoro da Caravaggio, Raffaello e Peruzzi. Stampa “popolare”: L’Asinaria, 1564.
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