Concistoro nella Cappella Sistina
Riferimento: | 4760 |
Autore | Claudio DUCHET (Duchetti) |
Anno: | 1582 ca. |
Misure: | 390 x 530 mm |
Riferimento: | 4760 |
Autore | Claudio DUCHET (Duchetti) |
Anno: | 1582 ca. |
Misure: | 390 x 530 mm |
Descrizione
Acquaforte e bulino, 1582, datata in lastra in basso a destra.
Esemplare nel terzo stato di tre, con l’indirizzo di Van Schoel.
Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, con sottili margini, pieghe di carta e strappo perfettamente restaurato visibili al verso, per il resto in ottimo stato di conservazione.
L’opera raffigura la Cappella Sistina di Michelangelo, durante una cerimonia celebrata dal Pontefice.
Incisa da Ambrogio Brambilla, è una delle prime opere stampate dalla tipografia di Claude Duchet, erede di Antonio Lafrery, che si firma “Claudii Ducheti formis Nepos Ant. Lafrery”.
Iscritto in alto al centro: «MAIESTATIS PONTIFICIÆ DVM IN CAPELLA XISTI SACRA PERAGVNTVR ACCVRATA DELINEATIO» [Accurata riproduzione della Maestà pontificia mentre nella cappella di Sisto si celebrano i sacri riti].
Iscritto al centro: «S[anctissi]mo D[omino] N[ostro] celebrante missa[m] o[mne]s Card[inal]es et Epi[scopi] sunt parati pluuialibus et mitris» [Quando il Papa celebra la messa tutti i cardinali sono parati con i piviali e le mitrie].
«Quando celebratur p[rese]nte S[ancto] D[omino] N[ostro] Papa, Cardinales cappas habent rubeas, uel violaceas iuxta temporis consuetudine[m], et Epi[scopi] et Prælati habent cappas violaceas» [Quando si celebra alla presenza del Papa, i cardinali hanno cappe rosse o violacee dipendentemente dalla consuetudine dei tempi [liturgici], mentre i vescovi e i prelati hanno cappe violacee]. «Familia S[ancti] D[omini] N[ostri] semper rubeo uestitur» [La famiglia pontificia veste sempre di rosso].
In basso 57 didascalie numerate
Firmato e datato in basso a destra: «ROMÆ · Claudij Ducheti formis, Nepot[is] Ant. lafreri 1582».
L’incisione rappresenta un Concistoro. La stampa riprende l’incisione di Étienne Du Pérac edita per i tipi di Lorenzo Vaccari nel 1578 (vd. cat. VIII.31). In questo foglio, il disegno è di Giovanni Ambrogio Brambilla, edito per i tipi di Claude Duchet nel 1582, replicato nell’edizione di Giovanni Orlandi del 1602 ed infine da Henrich van Schoel verso il 1614.
L'opera è parte dello "Speculum Romanae Magnificentiae". Lo “Speculum” ebbe origine nelle attività editoriali di Antonio Salamanca e Antonio Lafreri. Durante la loro carriera editoriale romana, i due editori stranieri - che hanno lavorato insieme tra il 1553 e il 1563 - hanno avviato la produzione di stampe di architettura, statuaria e vedutistica della città legate alla Roma antica e moderna. Le stampe potevano essere acquistate individualmente da turisti e collezionisti, ma venivano anche acquistate in gruppi più grandi che erano spesso legati insieme in un album. Nel 1573, Lafreri commissionò a questo scopo un frontespizio, dove compare per la prima volta il titolo "Speculum Romanae Magnificentiae". Alla morte di Lafreri, due terzi delle lastre di rame esistenti andarono alla famiglia Duchetti (Claudio e Stefano), mentre un altro terzo fu distribuito tra diversi editori.
Molto rara.
Bibliografia
C. HÜLSEN, 1921, p. 166, 130; C. WITCOMBE, 2008, pp. 324-25; McGinniss 268; Marigliani VIII.32.
|
Claudio DUCHET (Duchetti) (Attivo a Roma nella seconda metà del XVI sec.))
Claude Duchet (o Claudio Duchetti), editore, tipografo, incisore nacque ad Argelet, la madre era la sorella del famoso editore Antoine Lafrèry. Editore, stampatore e mercante di incisioni a Roma dal 1577, lavorò in società con il nipote Etienne. La loro importanza nel panorama dell'incisione italiana della fine del XVI secolo è legata alla sorte toccata alla grande bottega di Lafréry in via di Parione (oggi via del Governo Vecchio) a Roma, dopo la morte di quest'ultimo nel 1577. Non essendovi testamento né eredi diretti, l'ingente eredità passò ai Duchet quali parenti più prossimi. Il Duchetti morì a Roma il 9 dicembre del 1585, e i rami della bottega passarono prima a quella di Giovanni Orlandi, in piazza Pasquino, poi a H. Van Schoel, per confluire infine nella raccolta delle due case di stampa dei De' Rossi all'inizio del XVII secolo. Duchet ha il merito di aver inserito nel mercato nuove carte geografiche e piante di città alcune incise anche da lui. Le carte del Duchet solitamente erano firmate in lastra con la scritta ”Claudii Ducheti formis”, in altre con orgoglio le firmava “quondam Antonii Lafreiri nepos”.
|
Bibliografia
C. HÜLSEN, 1921, p. 166, 130; C. WITCOMBE, 2008, pp. 324-25; McGinniss 268; Marigliani VIII.32.
|
Claudio DUCHET (Duchetti) (Attivo a Roma nella seconda metà del XVI sec.))
Claude Duchet (o Claudio Duchetti), editore, tipografo, incisore nacque ad Argelet, la madre era la sorella del famoso editore Antoine Lafrèry. Editore, stampatore e mercante di incisioni a Roma dal 1577, lavorò in società con il nipote Etienne. La loro importanza nel panorama dell'incisione italiana della fine del XVI secolo è legata alla sorte toccata alla grande bottega di Lafréry in via di Parione (oggi via del Governo Vecchio) a Roma, dopo la morte di quest'ultimo nel 1577. Non essendovi testamento né eredi diretti, l'ingente eredità passò ai Duchet quali parenti più prossimi. Il Duchetti morì a Roma il 9 dicembre del 1585, e i rami della bottega passarono prima a quella di Giovanni Orlandi, in piazza Pasquino, poi a H. Van Schoel, per confluire infine nella raccolta delle due case di stampa dei De' Rossi all'inizio del XVII secolo. Duchet ha il merito di aver inserito nel mercato nuove carte geografiche e piante di città alcune incise anche da lui. Le carte del Duchet solitamente erano firmate in lastra con la scritta ”Claudii Ducheti formis”, in altre con orgoglio le firmava “quondam Antonii Lafreiri nepos”.
|