Veduta dell'Anfiteatro Flavio detto il Colosseo

Riferimento: S36948
Autore Giovan Battista PIRANESI
Anno: 1776 ca.
Zona: Colosseo
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 710 x 500 mm
Non Disponibile

Riferimento: S36948
Autore Giovan Battista PIRANESI
Anno: 1776 ca.
Zona: Colosseo
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 710 x 500 mm
Non Disponibile

Descrizione

PRIMO STATO DI QUATTRO

Acquaforte e bulino, 1776, firmata in lastra in basso a destra.

Esemplare della contemporanea tiratura romana. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana "doppio cerchio e giglio con lettere CB", con pieni margini, in perfetto stato di conservazione.

Il Colosseo visto dall'alto, inusuale per quei tempi. L'abilità del Piranesi è stata proprio nel riuscire ad interpretare la veduta dall'alto, pur non potendola visualizzare.

Le iscrizioni raccolte negli angoli in basso riportano: "A. Mancano i Gradi, e le Sostruzioni B. che reggevano i detti Gradi C. Manca la Volta, sopra cui vi era il Podio, ove sedevano i Consoli, il Senato, i Sacerdoti, e le Vergine Vestali, le quali stevano dirimpetto al Pretorio. D. Sedeva l'Ordine Equestre. E. Manca la Loggia, o Pulvinare per l'Imp.e sua Cor.te F. Gradi, di dove scendeva l'Imp.e Tito dalle sue Terme. G. I Soldati Pretoriani erano quí disposti, e ne'passaggi. H. Sedeva la Gioventú nobile co'loro Pedagoghi, ed al-tri attinenti ai Collegi, e Persone di rango. K. Sedevano le Donne. L. Scale per salir sopra a legar i Canapi per situar la Tenda. M. Capellette, e Croce nel mezzo, e chiesa moderna. N. Manca la circonferenza esterna. O. Avanzi di stuchi lavorati a grottesco".

Della serie Vedute di Roma.

L’opera consiste in 135 lastre prodotte individualmente dal Piranesi per almeno 30 anni, da circa il 1745, fino alla data della sua morte. All’opera sono aggiunte poi due vedute realizzate dal figlio Francesco. Per la prima volta furono edite dall’editore Giovanni Bouchard nel 1751 (34 lastre), successivamente dallo stesso Piranesi editore a Strada Felice prima e Palazzo Tomati poi (indirizzi che appaiono su molte tavole), fino alla stesura definitiva composta da 137 lastre. Successivamente alla morte dell’autore le matrici furono ereditate dal figlio Francesco, che ne curò la pubblicazione prima nella capitale - le cosiddette tirature “postume romane” - e successivamente a Parigi, dove furono stampate tre edizioni – la cosiddetta “prima di Parigi”, una intermedia (entrambe su carta vergata) e quella curata dall’editore Firmin Didot, la prima su carta senza vergelle, dove le tavole presentano l’aggiunta di un numero arabo ordinale. Tutte le tirature parigine sono piuttosto modeste in qualità, lontane da come il Piranesi le aveva pensate e concepite. Le lastre furono poi acquisite dalla Calcografia Camerale, poi Calcografia Nazionale, oggi Istituto Centrale per la Grafica, dove sono tuttora conservate.

Bibliografia

Hind 126 I/IV, Focillon 759.

Giovan Battista PIRANESI (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)

Acquafortista, incisore, progettista, architetto e teorico italiano, considerato uno dei supremi esponenti dell’incisione topografica, sebbene il maggiore interesse egli lo mostrasse per l’architettura. Anche se solo pochi disegni architettonici sono stati realizzati, egli ebbe comunque una grande influenza, nel Neo-Classicismo europeo, attraverso contatti personali con architetti, mecenati e artisti in visita a Roma nel corso di quattro decadi. La sua prolifica produzione di lastre di acqueforti, che combinava una straordinaria immaginazione con una conoscenza delle tecniche dell’antica Roma estremamente pragmatica, diede avvio ad una nuova e duratura percezione dell’antichità. Era anche disegnatore di strutture e palchi per le feste, decoratore di interni e di mobili, così come restauratore. L’interazione di questa straordinaria combinazione di attività lo portò ad un concetto alto del disegno, sostenuto da saggi scritti. L’eredità che lasciò, relativamente alla sua visione unica della civiltà romana, fu una interpretazione immaginativa e una ri-creazione del passato che ispirarono scrittori e poeti così come artisti ed altri disegnatori.

Bibliografia

Hind 126 I/IV, Focillon 759.

Giovan Battista PIRANESI (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)

Acquafortista, incisore, progettista, architetto e teorico italiano, considerato uno dei supremi esponenti dell’incisione topografica, sebbene il maggiore interesse egli lo mostrasse per l’architettura. Anche se solo pochi disegni architettonici sono stati realizzati, egli ebbe comunque una grande influenza, nel Neo-Classicismo europeo, attraverso contatti personali con architetti, mecenati e artisti in visita a Roma nel corso di quattro decadi. La sua prolifica produzione di lastre di acqueforti, che combinava una straordinaria immaginazione con una conoscenza delle tecniche dell’antica Roma estremamente pragmatica, diede avvio ad una nuova e duratura percezione dell’antichità. Era anche disegnatore di strutture e palchi per le feste, decoratore di interni e di mobili, così come restauratore. L’interazione di questa straordinaria combinazione di attività lo portò ad un concetto alto del disegno, sostenuto da saggi scritti. L’eredità che lasciò, relativamente alla sua visione unica della civiltà romana, fu una interpretazione immaginativa e una ri-creazione del passato che ispirarono scrittori e poeti così come artisti ed altri disegnatori.