Raccolta di num. 320 Vedute sì antiche, che moderne della città di Roma...

Raccolta di num. 320 Vedute sì antiche, che moderne della città di Roma... …Incise a bulino in N. 80 rami // In Roma / Nella Calcografia di Agapito Franzetti a Torsanguigna/ Col Permesso.

L’opera si compone di un frontespizio calcografico e di 80 tavole numerate, ognuna composta da quattro vedute. Viene stampata senza data; molti repertori la datano intorno al 1790 circa, forse perché stampata su carta vergata. Una datazione intorno al 1800 ci sembra tuttavia più plausibile.

Agapito Franzetti, calcografo attivo a Roma con bottega tra via del Corso e Torsanguigna, è noto per le sue piccole incisioni di veduta che servivano spesso come biglietti da visita. Tutte contengono, infatti, una linea in basso, dove si poteva apporre il proprio nome ad inchiostro.

Come indicato nel titolo, le vedute raffigurano sia monumenti e antiche rovine che vedute “moderne”, con piazze, chiese e ville. Ciascuna tavola reca, in basso al centro, il nome dell’incisore. Gli artisti coinvolti sono sei: Jean-Jerome Baugean; Antonio Giuseppe Barbazza; Giovanni Battista Cipriani; Francesco Morelli; Antonio Poretta e Domenico Pronti.

Molte delle vedute derivano dalla celebre opera di Giuseppe Vasi, Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie.

Acquaforte, in buono stato di conservazione.

Bibliografia

A. Bertarelli, H. Prior, Il biglietto da visita italiano. Cintributo alla storia del costume e dell'incisione nel secolo XVII, Bergamo 1911, p. 162