Pianta della Città ,e Porto di Livorno fatta sotto gli Auspici di S.A.R. Ferdinando III... Gran-Duca Di Toscana
Riferimento: | S48075 |
Autore | Antonio PIEMONTESI detto il Baseggio |
Anno: | 1796 ca. |
Zona: | Livorno |
Luogo di Stampa: | Livorno |
Misure: | 675 x 510 mm |
Riferimento: | S48075 |
Autore | Antonio PIEMONTESI detto il Baseggio |
Anno: | 1796 ca. |
Zona: | Livorno |
Luogo di Stampa: | Livorno |
Misure: | 675 x 510 mm |
Descrizione
Pianta della Città ,e Porto di Livorno fatta sotto gli Auspici si S.A.R. Ferdinando III Principe R[egnante] d’Ungher[ia] e di Boemia, Arciduca d’Aust[ria], Gran-Duca Di Toscana.
Magnifica e rara tavola su Livorno, incisa da Giuseppe Angeli (1709 - 1798) su disegno e progetto di Antonio Piemontesi detto il Baseggio (1737-1813).
Al margine inferiore a destra "R. Spadaccini contornò la Pianta, e Gius. Angeli incise". In basso al centro la dedica di Antonio Piemontesi “Dedicata agli ill.mi SS.ri Consoli, e Negozianti residenti nella suddetta Piazza [Piazza d'Arme] Dal Loro Umil.mo e Dev.mo Serv.e Antonio Piemontesi” con vignetta raffigurante il faro con la Gorgona sullo sfondo; a seguire l'indicazione di responsabilità del disegno dovuta allo stesso "Ant. Piemontesi detto Baseggio di Vienna disegnò". In alto al centro stemma e bandiera di stato del Granducato di Toscana con ai lati il titolo entro cartiglio a nastro. A sinistra nella composizione la legenda dei luoghi con 32 rimandi. Su entrambi i lati della mappa 5 piccole vedute dei luoghi di maggior interesse: Veduta di Livorno, Palazzo della Comunità, Porta S. Marco, Lazzaretto S. Rocco, Veduta della Piazza D’Arme, Veduta di Livorno nell’anno 1421, la R. Dogana, Bocca della Darsena, Torre del Marzocco, Veduta della Darsena.
Come sottolinea Piero Frati (cfr. Livorno nelle antiche stampe. Piante e vedute della città dalla fine del secolo XVI alla fine del secolo XIX p. 108) “in alcuni esemplari mancano o sono manoscritti i titoli delle vedute e le firme (primi stati)”. Aggiungo, che il nostro esemplare presenta la firma del Piemontesi nella dedica, mancante in altri consultati.
Le vedute derivano da dipinti dello stesso Piemontesi. L’incisione è priva di data, ma la dedica a Ferdinando III ci permette di restringere la datazione tra il 1791 e il 1799.
La collezione di vedute di Livorno, di porti orientali, di marine e scene di battaglie navali - realizzate da Giacomo Baseggio (Venezia 1740 ? - ante 1789) e dal figlio Antonio (Venezia 1760/1765 - ?) in collaborazione con Antonio Piemontesi detto il Baseggio (Vienna 1737 - Livorno 1813) negli anni ottanta del Settecento per Pietro Leopoldo di Toscana - è composta da più di quaranta opere tra tempere e incisioni colorate, espressione del suo grande interesse per i temi paesaggistici, in particolare per le marine. È stato infatti il granduca di Toscana, figlio di Maria Teresa d'Asburgo e di Francesco I di Lorena, a commissionare il ciclo alla famiglia di artisti di origine veneziana che aveva aperto a partire dal 1783 una florida bottega a Livorno, in quel periodo uno dei più vitali centri di produzione del vedutismo di tutto il Granducato di Toscana. La serie di scorci del porto di Livorno, così come gli altri paesaggi e le scene di battaglia, viene portata a Vienna con ogni probabilità nel 1790 quando Pietro Leopoldo lascia Firenze avendo acquisito il titolo di imperatore d'Austria.
Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, tracce di antica colorazione, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Piero Frati, Livorno nelle antiche stampe. Piante e vedute della città dalla fine del secolo XVI alla fine del secolo XIX, Livorno 2000, n. 164.
Antonio PIEMONTESI detto il Baseggio (Vienna 1737- Livorno? 1813)
Nativo di Vienna, si trasferì a Livorno, dove, nel 1788 circa, la bottega dei Baseggio lo accolse come artista. In un primo momento Piemontesi operò nell'anonimato, firmando le opere con il nome (Antonio) del figlio del precedente capobottega; successivamente però, una volta affermatosi come artista, si firmò "Antonio Piemontesi detto Baseggio".
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Antonio PIEMONTESI detto il Baseggio (Vienna 1737- Livorno? 1813)
Nativo di Vienna, si trasferì a Livorno, dove, nel 1788 circa, la bottega dei Baseggio lo accolse come artista. In un primo momento Piemontesi operò nell'anonimato, firmando le opere con il nome (Antonio) del figlio del precedente capobottega; successivamente però, una volta affermatosi come artista, si firmò "Antonio Piemontesi detto Baseggio".
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