Alpinae seu Foederatae Rhaetiae subditorumque ei Terrarum Nova Descriptio

Riferimento: MS4740
Autore Willem Janszoon BLAEU
Anno: 1630 ca.
Zona: Valtellina/Rezia
Luogo di Stampa: Amsterdam
Misure: 530 x 410 mm
600,00 €

Riferimento: MS4740
Autore Willem Janszoon BLAEU
Anno: 1630 ca.
Zona: Valtellina/Rezia
Luogo di Stampa: Amsterdam
Misure: 530 x 410 mm
600,00 €

Descrizione

Importante e decorativa mappa della Rezia, una regione storica che copre approssimativamente l'odierna Svizzera orientale con parti del Trentino, della Lombardia e del Tirolo, incisa da Evert van Hamersvelt basandosi su una mappa del cartografo svizzero Fortunato Sprecher à Berneck e Phillip Cluverius.

Secondo Sceffer e Bianchi, la mappa fu originariamente incisa da Evert Symonsz. Hamersveldt (che fu attivo ad Amsterdam tra il 1616-1643) per Hondius, e poi venduta a Willelm Jansz. Blaeu che la inserì nel suo primissimo atlante, l'Atlas Appendix (1630).

I confini della Rezia e dei suoi vicini sono delineati a mano e le principali città e paesi sono evidenziati in rosso. Davos e San Moritz, oggi le località più famose della regione, sono mappate, ma non evidenziate in rosso. La topografia alpina della regione è mostrata con pieno effetto, con quasi tutta la lastra coperta di montagne. Il cartiglio del titolo è affiancato da quattro figure: San Lucio di Coira (spesso confuso con Lucio di Britannia), un antico celtico retico, e due divinità fluviali che rappresentano il Reno e l'Inn. Gli altri tre cartigli contengono una dedica a un certo Adrian Pauw, una scala in miglia retiche e italiche, e una chiave per i simboli usati sulla mappa.

Evert Symonsz. van Hamersvelt (1591-1653) fu un incisore olandese con sede ad Amsterdam. Prolifico incisore di mappe, produsse numerose tavole cartografiche per Jodocus Hondius, Jan Jansson e Johan Blaeu, in particolare per le edizioni successive dell'Atlante Mercator-Hondius e per l'Atlas Novus di Jansson.

Willem Janszoon Blaeu, avviò nel 1599 la sua attività di costruttore di globi e strumenti astronomici ad Amsterdam. Nel 1630, dopo aver comprato alcune lastre dell’atlante del Mercator da Jodocus Hondius II, fu in grado di pubblicare un volume di 60 mappe con il titolo di Atlantis Appendix. Cinque anni dopo, pubblicò i primi due volumi del suo atlante Atlas Novus o Theatrum Orbis Terrarum, in sei libri. Dopo la sua morte, Joan (Johannes) continuò l’opera paterna, completando l’intera serie di sei volume dell’Atlas Novus intorno al 1655. Fu inoltre autore di un Atlas Maior sive Cosmographia Blaviana, in 12 volumi pubblicati nel 1662 -72.

Bibliografia

Sceffer n. 29; Bianchi n. 64; Perini pag. 68.

Willem Janszoon BLAEU (Uitgeest 1571- Amsterdam 1638)

Willem Janszoon Blaeu, nato ad Alkmaar nel 1571 e allievo di Tycho Brahe, famoso astronomo danese, avviò nel 1599 la sua attività di costruttore di globi e strumenti astronomici ad Amsterdam – all’epoca una delle più ricche e vivaci città commerciali d’Europa. In poco tempo, l’attività si ingrandì, ed egli iniziò anche a pubblicare in qualità di editore, nonché a disegnare egli stesso, mappe e carte nautiche. Nel frattempo, lavorava al progetto di un atlante che includesse le mappe più aggiornate del mondo conosciuto, ma solo nel 1630, dopo aver comprato circa 30 o 40 lastre dell’atlante del Mercator da Jocundus Hondius II, fu in grado di pubblicare un volume di 60 mappe con il titolo di Atlantis Appendix. Cinque anni dopo, pubblicò i primi due volumi del suo atlante Atlas Novus o Theatrum Orbis Terrarum, in sei libri. Nel 1633 fu nominato cartografo ufficiale della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Morì nel 1638 e la sua attività passò ai figli, Joan e Cornelis, che proseguirono ed ampliarono l’ambizioso progetto del padre. Dopo la sua morte, Joan continuò l’opera paterna, completando l’intera serie di sei volume dell’Atlas Novus intorno al 1655. Fu inoltre autore di un Atlas Maior sive Cosmographia Blaviana, in 12 volumi pubblicati tra il 1662 -72, dei quali uno dedicato all'Italia. Questa rimane tuttora, la più importante opera del genere mai prodotta; forse il contenuto geografico non era propriamente aggiornato o così accurato come l’autore avrebbe sperato, ma le mancanze in tal senso sono ampiamente compensate dalla fine incisione e dalla coloritura, dagli elaborati cartigli e dai dettagli araldici, nonché dalla splendida grafia. Nel 1672 un incendio disastroso distrusse la casa editrice di Blaeu nel Gravenstraat e un anno dopo Joan Blaeu morì. Il complesso delle lastre e mappe che scamparono alla distruzione vennero gradualmente disperse, alcune vennero acquistate da F. de Wit, Schenk e Valck, prima della chiusura definitiva nel 1695. Bisogna ricordare che c’è spesso molta confusione tra Blaeu il Vecchio e il suo rivale Jan Jansson (Johannes Janssonius). Fino al 1619 Blaeu aveva spesso firmato i suoi lavori come Guilielmus Janssonius o Willems Jans Zoon, ma pare che dopo quella data abbia optato per Guilielmus o G. Blaeu

Bibliografia

Sceffer n. 29; Bianchi n. 64; Perini pag. 68.

Willem Janszoon BLAEU (Uitgeest 1571- Amsterdam 1638)

Willem Janszoon Blaeu, nato ad Alkmaar nel 1571 e allievo di Tycho Brahe, famoso astronomo danese, avviò nel 1599 la sua attività di costruttore di globi e strumenti astronomici ad Amsterdam – all’epoca una delle più ricche e vivaci città commerciali d’Europa. In poco tempo, l’attività si ingrandì, ed egli iniziò anche a pubblicare in qualità di editore, nonché a disegnare egli stesso, mappe e carte nautiche. Nel frattempo, lavorava al progetto di un atlante che includesse le mappe più aggiornate del mondo conosciuto, ma solo nel 1630, dopo aver comprato circa 30 o 40 lastre dell’atlante del Mercator da Jocundus Hondius II, fu in grado di pubblicare un volume di 60 mappe con il titolo di Atlantis Appendix. Cinque anni dopo, pubblicò i primi due volumi del suo atlante Atlas Novus o Theatrum Orbis Terrarum, in sei libri. Nel 1633 fu nominato cartografo ufficiale della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Morì nel 1638 e la sua attività passò ai figli, Joan e Cornelis, che proseguirono ed ampliarono l’ambizioso progetto del padre. Dopo la sua morte, Joan continuò l’opera paterna, completando l’intera serie di sei volume dell’Atlas Novus intorno al 1655. Fu inoltre autore di un Atlas Maior sive Cosmographia Blaviana, in 12 volumi pubblicati tra il 1662 -72, dei quali uno dedicato all'Italia. Questa rimane tuttora, la più importante opera del genere mai prodotta; forse il contenuto geografico non era propriamente aggiornato o così accurato come l’autore avrebbe sperato, ma le mancanze in tal senso sono ampiamente compensate dalla fine incisione e dalla coloritura, dagli elaborati cartigli e dai dettagli araldici, nonché dalla splendida grafia. Nel 1672 un incendio disastroso distrusse la casa editrice di Blaeu nel Gravenstraat e un anno dopo Joan Blaeu morì. Il complesso delle lastre e mappe che scamparono alla distruzione vennero gradualmente disperse, alcune vennero acquistate da F. de Wit, Schenk e Valck, prima della chiusura definitiva nel 1695. Bisogna ricordare che c’è spesso molta confusione tra Blaeu il Vecchio e il suo rivale Jan Jansson (Johannes Janssonius). Fino al 1619 Blaeu aveva spesso firmato i suoi lavori come Guilielmus Janssonius o Willems Jans Zoon, ma pare che dopo quella data abbia optato per Guilielmus o G. Blaeu