Lombardia et Marchia Tarvisina
Riferimento: | S1355 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1597 ca. |
Zona: | Lombardia |
Luogo di Stampa: | Colonia |
Misure: | 178 x 135 mm |
130,00 €
Riferimento: | S1355 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1597 ca. |
Zona: | Lombardia |
Luogo di Stampa: | Colonia |
Misure: | 178 x 135 mm |
130,00 €
Descrizione
Carta geografica tratta dalla "Geographia" di Claudio Tolomeo - curata dal Magini - stampata a Colonia nel 1597.
La raccolta maginiana contiene 64 incisioni in rame finemente intagliate da Girolamo Porro e fu poco dopo copiata da Petrus Keschedt, un editore di Colonia (le mappe delle due edizioni sono pressoché indistinguibili).
Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione.
Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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