Stato della Republ. Di Lucca
Riferimento: | S266820 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1608 ca. |
Zona: | Lucca |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 460 x 345 mm |
Riferimento: | S266820 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1608 ca. |
Zona: | Lucca |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 460 x 345 mm |
Descrizione
Carta geografica tratta dal L’Italia a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre.
Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.
La carta del territorio id Lucca è una delle più tarde del Magini ed è databile a dopo il 1608, come risulta da documenti e lettere che il Magini scrisse per chiedere una "descrizione dello Stato e dei suoi confini".
Nel cartiglio in basso a sinistra il titolo STATO DELLA REPUBL. DI LUCCA. In alto a destra la scala grafica Scala di Miglia dieci (10 miglia pari a mm 83). Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord in alto. In alto a destra aggiunto un cartiglio con la dedica All’ Ill.mo mio S.r et P[ad]rone Col.mo il S.r Tomaso Grimaldi Patrizio Genovese segue l’imprint editoriale Fabio di Gio[vanni] Ant.o Magini.
Graduazione ai margini di 1’ in 1’ da 43° 15’ 50’’ a 43° 50’ 10’’ ( 43° 10’ a 43° 45’ lato sinistro) di latitudine, e da 32° 22’ 30’’ a 33° 27’ (32° 28’ 30’’ a 33° 33’ lato in alto) di longitudine.
Esemplare nel secondo stato di due, con l'aggiunta del cartiglio che contiene la dedica a Tomaso Grimaldi firmata da Fabio Magini.
Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione.
Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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