Isola di Malta, olim Melita

Riferimento: S45262
Autore Vincenzo CORONELLI
Anno: 1689 ca.
Zona: Malta
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 607 x 460 mm
2.750,00 €

Riferimento: S45262
Autore Vincenzo CORONELLI
Anno: 1689 ca.
Zona: Malta
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 607 x 460 mm
2.750,00 €

Descrizione

Isola di Malta olim Melita. Descritta, e Dedicata Dal P. Coronelli Cosmografo della Serenissima Republica di Venetia, All' Illustrissimo, et Eccelentissimo Signore Giorgio Corner in Venetia 1689.

Carta superbamente ornata dell’arcipelago di Malta e Gozo, pubblicata da Vincenzo Coronelli e datata 1689. Pubblicata a Venezia, la carta è dedicata a Giorgio Corner, vescovo di Padova dal 1643 al 1663 e discendente dei dogi di Venezia. La carta è riccamente decorata su tutta la circonferenza con gli stemmi dei Gran Maestri dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Gli stemmi sono intrecciati con decorazioni foliate e nastri contenenti i nomi e le date di insediamento dei Gran Maestri.

La carta presenta nomi di luoghi molto dettagliati. L'orientamento è verso Nord, con le coordinate poste lungo il bordo della mappa. Il titolo della carta è all'interno di un cartiglio decorativo. La carta raffigura gli stemmi dei Gran Maestri da "Fra Gerardo" a "Giorgio [sic] Caraffa". Legenda: Successione, Cronologica de Mastri Hospitalieri e Gran Mastri / dell'Ordine Militare di S. Gio= di Gerusalem[m]e di Rodi e di Malta.

La mappa è circondata da 63 stemmi dei Gran Maestri dei Cavalieri di Malta.

I Cavalieri di Malta furono inizialmente fondati come Cavalieri Ospitalieri, un ordine quasi militare che aiutava i pellegrini in Terra Santa. Costretto ad andarsene dopo il fallimento delle crociate, l'ordine si spostò da un'isola all'altra del Mediterraneo prima di arrivare a Malta nel 1530. Qui stabilirono la loro base e da qui intrapresero una campagna contro i pirati barbareschi, guadagnandosi l'ira del Sultano ottomano. Nel 1565, il Sultano inviò una forza di circa 40.000 uomini per catturare Malta, ma l'ordine riuscì a resistere fino all'arrivo dei soccorsi. Quando fu costruita la città sostitutiva, fu chiamata La Valletta dal nome del Gran Maestro che condusse la difesa, Jean de la Valette. In seguito, i Cavalieri di Malta rimasero lì, al sicuro, fino alla Rivoluzione francese. Nel 1798 la flotta francese si rifugiò a La Valletta e poi si rivoltò contro il suo ospite. La perdita dell'isola causò la diaspora e la diminuzione dell'ordine, che tuttavia esiste ancora oggi.

Esemplare tratto dal Corso geografico universale, o sia la terra divisa nelle sue parti e subdistinta ne' suoi gran regni. Esposta in tavole geografiche ricorrette et accresciute di tutte le nuove scoperte, ad uso dell'Accademia Cosmografica degli Argonauti dal Padre Maestro Vincenzo Coronelli M. C. Cosmografo della Serenissima Republica di Venetia. Dedicata alla Santità di Nostro Signore Innocenzo XII. P. I. In Venetia, a spese dell'autore. MDCXCII.

Coronelli visse un periodo di straordinaria fecondità editoriale a partire dal 1689, quando ebbe la cattedra di geografia presso l'Università alle Procuratie, con la pubblicazione, nel 1690, del primo volume dell'Atlante Veneto. In effetti sotto il nome di Atlante Veneto va tutta la raccolta di tredici opere composte nell'arco del decennio successivo, dall'Isolario allo Specchio del mare. In realtà solo alcune di tali opere possono definirsi atlante, e sono di valore molto disuguale, dato che si passa da opere originali e fondamentali come quelle citate o il Corso Geografico ad opere di compilazione o semplici raccolte di vedute. Il Corso Geografico uscì in diverse edizioni con numeri diversi di carte - sessantotto tavole nel 1689-92; di centosettantatré tavole nel 1692; duecentosessanta tavole, nel 1694-97 - che venivano vendute anche separatamente, al ritmo di sei carte al mese per due anni. Le carte furono incise tra il 1688 e il 1692 nell'attrezzatissima officina cartografica del convento dei Frari, dove lavoravano anche incisori stranieri. 

Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

Baynton-Williams New Worlds - p.110; Shirley (Brit.Lib.) - Vol.1 p. 433 T.Coro-13a (125)

Vincenzo CORONELLI (Venezia 1650 - 1718)

Vincenzo Coronelli o Vincenzo Maria Coronelli, nacque a Venezia nel 1650, non a Ravenna, come affermano alcuni biografi, dove visse in gioventù con la famiglia. Al ritorno a Venezia, nel 1665, entrò come studente nel convento dei minori di S. Nicolò della Lattuga; aggregato alla chiesa dei Frari, fu mandato dai superiori a studiare a Roma, nel collegio di S. Bonaventura, dove si laureò in teologia ed iniziò gli studi geografici. Già prima del 1680 risulta a Parma, dove costruì due globi, oggi perduti, per il duca Ranuccio Farnese. Fu poi a Parigi, chiamato dall’ambasciatore francese a Roma, cardinale César d’Estrées, e vi si trattenne dal 1681 al 1684, quando iniziò la collaborazione con l’editore e costruttore di mappe Jean Baptiste Nolin; nel 1683 costruì per Luigi XIV due famosi globi di quasi 5 metri di diametro. Ritornato a Venezia, fondò nel 1684 l’Accademia cosmografica degli Argonauti, la più antica fra quelle di carattere geografico, promossa dal patrizio G. B. Donà e posta sotto la protezione del doge Marcantonio Giustiniani. Nel 1685 fu nominato cosmografo pubblico della Repubblica di Venezia, titolo col quale si fregiò in quasi tutte le sue opere e che costituì per lui motivo di particolare orgoglio. Nel 1689 prese la cattedra di geografia all’Università delle Procuratie; iniziò un periodo di straordinaria fecondità editoriale, pubblicando il primo volume dell’Atlante veneto (1690); sotto questo titolo va tutta la raccolta di tredici opere composte nell’arco del decennio successivo, dall’Isolario (1696-98, in due volumi) al Portolano o Specchio del mare Mediterraneo (1698), al Corso geografico (1689-92; ma aggiornato fino al 1697), al Teatro delle città (1696-97). Morì il 9 dicembre 1718 a Venezia. Quasi tutti i suoi libri, i manoscritti, la sua corrispondenza, le lastre di rame per le incisioni andarono dispersi o furono venduti poco tempo dopo. Anche l’Accademia degli Argonauti non sopravvisse al suo fondatore. [A. de Ferrari, Vincenzo Coronelli, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, Volume 29 (1983)].

Vincenzo CORONELLI (Venezia 1650 - 1718)

Vincenzo Coronelli o Vincenzo Maria Coronelli, nacque a Venezia nel 1650, non a Ravenna, come affermano alcuni biografi, dove visse in gioventù con la famiglia. Al ritorno a Venezia, nel 1665, entrò come studente nel convento dei minori di S. Nicolò della Lattuga; aggregato alla chiesa dei Frari, fu mandato dai superiori a studiare a Roma, nel collegio di S. Bonaventura, dove si laureò in teologia ed iniziò gli studi geografici. Già prima del 1680 risulta a Parma, dove costruì due globi, oggi perduti, per il duca Ranuccio Farnese. Fu poi a Parigi, chiamato dall’ambasciatore francese a Roma, cardinale César d’Estrées, e vi si trattenne dal 1681 al 1684, quando iniziò la collaborazione con l’editore e costruttore di mappe Jean Baptiste Nolin; nel 1683 costruì per Luigi XIV due famosi globi di quasi 5 metri di diametro. Ritornato a Venezia, fondò nel 1684 l’Accademia cosmografica degli Argonauti, la più antica fra quelle di carattere geografico, promossa dal patrizio G. B. Donà e posta sotto la protezione del doge Marcantonio Giustiniani. Nel 1685 fu nominato cosmografo pubblico della Repubblica di Venezia, titolo col quale si fregiò in quasi tutte le sue opere e che costituì per lui motivo di particolare orgoglio. Nel 1689 prese la cattedra di geografia all’Università delle Procuratie; iniziò un periodo di straordinaria fecondità editoriale, pubblicando il primo volume dell’Atlante veneto (1690); sotto questo titolo va tutta la raccolta di tredici opere composte nell’arco del decennio successivo, dall’Isolario (1696-98, in due volumi) al Portolano o Specchio del mare Mediterraneo (1698), al Corso geografico (1689-92; ma aggiornato fino al 1697), al Teatro delle città (1696-97). Morì il 9 dicembre 1718 a Venezia. Quasi tutti i suoi libri, i manoscritti, la sua corrispondenza, le lastre di rame per le incisioni andarono dispersi o furono venduti poco tempo dopo. Anche l’Accademia degli Argonauti non sopravvisse al suo fondatore. [A. de Ferrari, Vincenzo Coronelli, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, Volume 29 (1983)].