Malta colle sue Città, Fortificazioni, Terre, Villaggi, Vallon, e Luoghi Alpestri, con le sue Isole Adiacenti

Riferimento: S39647
Autore Giovanni Antonio CIANTAR
Anno: 1772 ca.
Zona: Malta
Misure: 725 x 305 mm
1.500,00 €

Riferimento: S39647
Autore Giovanni Antonio CIANTAR
Anno: 1772 ca.
Zona: Malta
Misure: 725 x 305 mm
1.500,00 €

Descrizione

Bella e rara carta dell'arcipelago maltese stampata a Malta nel 1772-80.

La carta è una derivazione dell'opera contenuta nel "Della descrittione di Malta" di Giovanni Francesco Abela (1647). Appartiene alla revisione del libro di Abela del conte Giovanni Antonio Ciantar "Malta Illustrata, Ovvero Descrizione Di Malta Con Le Sue Antichita', Ed Altre Notizie, Divisa in Quattro Libri, del Commendatore F. Giovanfrancesco Abela, corretta, accresciuta e continovata dal Conte Giovanniantonio Ciantar… ".

Essa fu pubblicata a Malta in due volumi in folio, per un totale di 1415 pagine di testo e una quarantina di tavole, in bella veste tipografica, per espressa volontà del gran maestro dell'Ordine, cui fu dedicata. Il primo volume apparve nel 1772, mentre il secondo, per gli elevati costi di stampa, uscì postumo nel 1780.

L'opera fondamentale dell'Abela fu così dal Ciantar corretta e aggiornata, con numerose utili aggiunte, poste sempre tra virgolette per distinguerle dal testo originale, il quale fu pure abbondantemente e intenzionalmente modificato nella forma per renderlo più chiaro e scorrevole, secondo le esigenze linguistiche dell'epoca. Del resto, la impegnativa determinazione dì rifare un'opera dì storiografia barocca quale quella dell'Abela rispondeva certo all'esigenza razionalistica, tipicamente settecentesca, di restaurazione del buon gusto, di saggezza e utilità.

Acquaforte su rame, con margini, in perfetto stato di conservazione. Rara.

Bibliografia

MASON & WILLIS, Maps of Malta, n. 101

Giovanni Antonio CIANTAR

Nacque a La Valletta il 4 sett. 1696, in una famiglia agiata e titolata, stabilitasi a Malta almeno dal Quattrocento. Nell'ottobre 1711compì un viaggio a Maiorca, Genova, Pisa, Firenze, Siena, Livorno. Poi si recò a Roma, per studiare al collegio "Nazareno" ove ebbe per maestro il p. Paolo Chelucci e si dedicò agli studi di giurisprudenza e, soprattutto, di letteratura, entrando tra gli arcadi col nome di Tagindo Ionide. Uscito dal "Nazareno", studiò teologia sotto la guida del p. Benedetto.Cellesi. Oltre che a Roma, soggiornò in varie città italiane, tra cui Napoli e Palermo. Qui si recò nel 1721, e nel 1722 il vicerè, J. Portocarrero gli offfi un onorevole impiego, che dovette presto abbandonare, trasferendosi a Roma. Nel 1723 era già di ritorno a Malta, donde non si mosse più, mantenendo però rapporti epistolari con illustri personaggi, tra cui L. A. Muratori e A. Mongitore. A Malta sposò Teodora, figlia del conte Ignazio Wizzini Paleologo, anche lui pastore arcade: ne ebbe i figli Giorgio Serafino, Luigi e Guglielmina, ed altri, morti in giovane età. Divenne uno dei quattro giurati o amministratori dell'isola, segno della stima che già godeva presso autorità e popolo. Si fregiò del titolo di socio dell'Accademia degli Intronati di Siena, e della Colombaria di Firenze, nonché di corrispondente dell'Academie Royale des Inscriptions et Belles Lettres de la Ville de Paris, onore, questo, concessogli da Luigi XV nel 1745. A cinquantacinque anni perse la vista, ma continuò a dettare e pubblicare varie opere, grazie alle sue doti di ferrea memoria e ampia erudizione. Si era, infatti, formato una ricca biblioteca, e un museo, in casa propria. Il Muratori e altri studiosi dovevano tenerlo in certa stima se si rivolgevano a lui per informazioni e interpretazioni di iscrizioni antiche reperite a Malta.

Bibliografia

MASON & WILLIS, Maps of Malta, n. 101

Giovanni Antonio CIANTAR

Nacque a La Valletta il 4 sett. 1696, in una famiglia agiata e titolata, stabilitasi a Malta almeno dal Quattrocento. Nell'ottobre 1711compì un viaggio a Maiorca, Genova, Pisa, Firenze, Siena, Livorno. Poi si recò a Roma, per studiare al collegio "Nazareno" ove ebbe per maestro il p. Paolo Chelucci e si dedicò agli studi di giurisprudenza e, soprattutto, di letteratura, entrando tra gli arcadi col nome di Tagindo Ionide. Uscito dal "Nazareno", studiò teologia sotto la guida del p. Benedetto.Cellesi. Oltre che a Roma, soggiornò in varie città italiane, tra cui Napoli e Palermo. Qui si recò nel 1721, e nel 1722 il vicerè, J. Portocarrero gli offfi un onorevole impiego, che dovette presto abbandonare, trasferendosi a Roma. Nel 1723 era già di ritorno a Malta, donde non si mosse più, mantenendo però rapporti epistolari con illustri personaggi, tra cui L. A. Muratori e A. Mongitore. A Malta sposò Teodora, figlia del conte Ignazio Wizzini Paleologo, anche lui pastore arcade: ne ebbe i figli Giorgio Serafino, Luigi e Guglielmina, ed altri, morti in giovane età. Divenne uno dei quattro giurati o amministratori dell'isola, segno della stima che già godeva presso autorità e popolo. Si fregiò del titolo di socio dell'Accademia degli Intronati di Siena, e della Colombaria di Firenze, nonché di corrispondente dell'Academie Royale des Inscriptions et Belles Lettres de la Ville de Paris, onore, questo, concessogli da Luigi XV nel 1745. A cinquantacinque anni perse la vista, ma continuò a dettare e pubblicare varie opere, grazie alle sue doti di ferrea memoria e ampia erudizione. Si era, infatti, formato una ricca biblioteca, e un museo, in casa propria. Il Muratori e altri studiosi dovevano tenerlo in certa stima se si rivolgevano a lui per informazioni e interpretazioni di iscrizioni antiche reperite a Malta.