Carta del Ducato di Urbino

Riferimento: CO-726
Autore Bernardino OLIVIERI
Anno: 1803
Zona: Urbino
Misure: 400 x 525 mm
750,00 €

Riferimento: CO-726
Autore Bernardino OLIVIERI
Anno: 1803
Zona: Urbino
Misure: 400 x 525 mm
750,00 €

Descrizione

Dal punto di vista tecnico è tracciato il reticolato geografico con maglie rispondenti a 10' di latitudine per 10 ' di longitudine. Orografia a monticelli con tratteggio a luce obliqua, abitati rappresentati in pianta, strade e confini. La carta è arricchita da una cornice e da decorativo cartiglio in cui è riportato il titolo della stessa.  Le coordinate geografiche della carta derivano ancora dalle misurazioni effettuate da Maire e Boschovic per quella dello Stato pontificio da loro pubblicata nel 1755 ed anche le variazioni topografiche sono impercettibili. 

Stampata a Roma presso la Calcografia Camerale, è incisa da Bernardo Olivieri. Appartiene ad una sorta di “atlante” delle provincie dello Stato della Chiesa; stampate singolarmente, non furono mai raccolte con un frontespizio. 

“In basso, a destra in un elegante cartiglio neoclassico, la rappresentazione del Dio Tevere, sullo sfondo il paesaggio dell'agro romano ed al centro del cartiglio un angelo che mostra un bassorilievo su un basamento, dove si legge, "Carta del Ducato di Urbino Roma MDCCCIII". In alto uno stemma sormontato da cappello vescovile. In basso, a destra fuori dalla cornice "Bern.no Olivieri inc.", al centro "Presso La Calco. Cam.le", All'interno di un'elegante cornice, che orna i quattro lati della carta, la gradazione del reticolato geografico di 10' di latitudine e 10' di longitudine, margini graduati, assente la scala grafica. Tratta da Lo Stato Pontificio diviso per provincie, Roma Calcografia Camerale. Bernardino Olivieri, per la realizzazione di questa carta si ispira a quella del Boscovich. Tutte le località, anche quelle minori, sono rappresentate in pianta schematica, le più importanti del territorio umbro, come Gubbio e Città di Castello, sono raffigurate con la loro cinta muraria. La rete viaria è scarna, sono riportate solamente le vie principali, che non sono però menzionate, assenti i simboli che indicano le stazioni di posta. L'orografia è piuttosto schematica, i coni che sono rappresentati con un elegante tratteggio a sfumo, danno profondità all'immagine, nessun monte è citato, un'aggiunta postuma, indica il passo del Furlo. L'idrografia è invece abbastanza dettagliata, ma anche in questo caso sola- mente alcuni fiumi sono citati, come il Tevere e il Foglia con foce a nord di Pesaro” (cfr. Alla ricerca dei confini. L’umbira nella cartografia storica dal XVI secolo all’Unità d’Italia, p. 122, tav. 43).

Bernardo o Bernardino Olivieri fu incisore ad acquaforte, nativo ed attivo a Roma ai primi del XIX secolo. Olivieri è noto soprattutto per il suo piccolo atlante dello Stato Pontificio di dodici carte, pubblicatogli dalla Calcografia Camerale di Roma fra il 1802 ed il 1813. Dell'Olivieri si ricordano anche numerose stampe di vedute romane ed anche una originale pianta topografica del centro storico urbano diviso in quattordici Rioni (Roma 1814).

“Non si hanno molte notizie biografiche di Bernardino Olivieri (1770 ca-1845 ca), incisore, calcografo, editore del quale non si conoscono né il luogo di nascita, anche se nelle sue incisioni si definisce romano, né quello della morte, ma sappiamo che ha lavorato sempre presso la Calcografia Camerale di Roma, allora situata nel palazzo di Propaganda Fide. Per quello che conosciamo delle sue opere, si può affermare che lavorò almeno dal 1795, anno nel quale appaiono le Vedute degli Avanzi dei Monumenti Antichi delle due Sicilie, Dedicate alla Santità di Nostro Signore Papa Pio Sesto da Bernardino Oliviero Romano. Roma 1795, Presso la Calcografia Camerale. Sempre del 1795 incise due tavole per la costruzione di una sfera armillare per il Nuovo Atlante Geografico, pubblicato a Roma da Giovanni Maria Cassini. Con la nascita della Repubblica Romana del 1798-99 incide la carta Il Dipartimento del Tevere della Repubblica Romana diviso nei suoi Cantoni. Roma Anno VII. Nel 1801 esegue il Saggio di Caratteri di Moderno Gusto, composto da 15 tavole incise a bulino. Sicuramente fino al 1821 lavorò a quella che può considerarsi la sua principale attività incisoria Lo Stato Pontificio diviso per Provincie, in 12 tavole. Dopo la caduta di Napoleone e con l'avvenuta restaurazione dello Stato della Chiesa, alla sua incisione si debbono queste ulteriori quattro carte: "Legazione Apostolica di Ferrara divisa ne' suoi governi", "Legazione di Forlì divisa ne' suoi governi", "Legazione di Ravenna divisa ne' suoi Governi", "Legazione di Bologna divisa ne' suoi Governi", tutte datate al 1821. Bernardino Olivieri è stato un ottimo incisore e disegnatore ma certamente per la realizzazione delle carte deve aver avuto un modello ispiratore o un disegnatore cartografo che gliele abbia disegnate. Dato che negli stessi anni lavora, sempre presso la Calcografia Camerale, Giovanni Maria Cassini autore di un pregevole atlante, di una grande carta murale dell'Italia del 1793 e di una carta dello "Stato Ecclesiastico diviso nelle sue provincie con le regioni adiacenti delineate sulle ultime osservazioni" pubblicato nel 1805. Questa ultima carta aveva come base geodetica e astronomica la "Nuova Carta Geografica dello Stato Ecclesiastico" dei padri Cristoforo Maire (1697-1767) e Ruggero Boscovich (1711-1787) del 1755, ed è molto probabile che la base cartografica delle carte incise da Olivieri sia da riconoscere proprio nel lavoro di Cassini. Anche la scala delle carte è costante ed è pressoché identica a quella dello Stato Ecclesiastico del Cassini. Per le piante topografiche della città di Roma, il modello iconografico è sicuramente quello della pianta di Giovanni Battista Nolli (1701-1756) del 1748. Se le fonti cartografiche sono note, decisamente più oscuro è il significato del reticolo miliare presente in ogni carta. In quegli anni questo tipo di reticolo quadrato era associato alla proiezione di Cassini, nella quale le coordinate dei luoghi erano riferite alla "Meridiana" e alla "Perpendicolare" passanti per il centro della carta, individuato per lo più negli osservatori astronomici, come nel caso di Parigi, o in punti emergenti della capitale, come nel caso di Napoli. Nelle carte di Olivieri l'origine è posta in genere in un luogo per nulla significativo, in basso a sinistra ed è diverso per ogni carta. L'orografia è rappresentata in prospettiva cavaliera con un tratteggio a luce obliqua e molta attenzione è rivolta ai corsi d'acqua, ai centri abitati e alla toponomastica in considerazione della funzione amministrativa delle mappe” (cfr. Simonetta Conti in La cartografia italiana in età Napoleonica (1796-1815). Mappe atlanti e manuali per il disegno del territorio, 2021, pp. 160-161).

Bibliografia

P. A. Frutaz, Le carte del Lazio, tav. XLVIII (3); C.A. Petrucci, Catalogo Generale Delle Stampe Tratte Dai Rami Incisi Posseduti Dalla Calcografia Nazionale, 1502, p. 237, 1953; Simonetta Conti in La cartografia italiana in età Napoleonica (1796-1815). Mappe atlanti e manuali per il disegno del territorio, 2021, pp. 160-163, n. 62.

Bernardino OLIVIERI (Roma, 1770 - ?)

Incisore ad acquaforte dei primi del XIX secolo, fu attivo a Roma, dove era nato. Bernardino Olivieri è noto soprattutto per il suo piccolo atlante dello Stato Pontificio di dodici carte, pubblicatogli dalla Calcografia Camerale di Roma fra il 1802 ed il 1813. Dell'Olivieri si ricordano anche numerose stampe di vedute romane ed anche una originale pianta topografica del centro storico urbano diviso in quattordici Rioni (Roma 1814).

Bernardino OLIVIERI (Roma, 1770 - ?)

Incisore ad acquaforte dei primi del XIX secolo, fu attivo a Roma, dove era nato. Bernardino Olivieri è noto soprattutto per il suo piccolo atlante dello Stato Pontificio di dodici carte, pubblicatogli dalla Calcografia Camerale di Roma fra il 1802 ed il 1813. Dell'Olivieri si ricordano anche numerose stampe di vedute romane ed anche una originale pianta topografica del centro storico urbano diviso in quattordici Rioni (Roma 1814).