Cingulum et C. Civitas Antiquissima Rom.um…
Riferimento: | S11400 |
Autore | Orazio AVICENNA |
Anno: | 1644 ca. |
Zona: | Cingoli |
Luogo di Stampa: | Jesi |
Misure: | 560 x 430 mm |
Riferimento: | S11400 |
Autore | Orazio AVICENNA |
Anno: | 1644 ca. |
Zona: | Cingoli |
Luogo di Stampa: | Jesi |
Misure: | 560 x 430 mm |
Descrizione
Pianta a volo d'uccello della città tratta dal "MEMORIE DELLA CITTÀ DI CINGOLI raccolte dal Dottore… da Urbino. Accresciute nuovamente d’altre particolari notitie", edito a Jesi nel 1644, rara edizione originale della principale storia della città marchigiana.
Ancora oggi la fonte principale per ricostruire la cinta muraria della città è la pianta dell’Avicenna, nonostante rappresenti una Cingoli dei primi decenni del XVII secolo. Bibliografia: Lozzi 1243. Coleti p.53.
Incisione in rame, pieghe di carta, leggeri restauri perfettamente eseguiti, nel complesso in buono stato di conservazione. Rarissima.
Orazio AVICENNA (Cingoli 1586-1650)
Sotto questo pseudonimo si celava Raimondo Silvestri, illustre esponente di una nobile famiglia cingolana, vissuto fra il 1586 e il 1650.
Il monogramma (RS) che appare nella parte superiore del frontespizio della sua opera conferma l’identificazione con il Silvestri. Nel 1644 diede alle stampe Memorie della città di Cingoli. Le rivalità cittadine tra i Silvestri e i Cima, altra notevole e potente famiglia cingolana, costituiscono il movente della costruzione e della pubblicazione del libro. Per mezzo dello stesso l’autore ha inteso magnificare il nome dei Silvestri e sminuire, anche denigrando, quello dei Cima.
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Orazio AVICENNA (Cingoli 1586-1650)
Sotto questo pseudonimo si celava Raimondo Silvestri, illustre esponente di una nobile famiglia cingolana, vissuto fra il 1586 e il 1650.
Il monogramma (RS) che appare nella parte superiore del frontespizio della sua opera conferma l’identificazione con il Silvestri. Nel 1644 diede alle stampe Memorie della città di Cingoli. Le rivalità cittadine tra i Silvestri e i Cima, altra notevole e potente famiglia cingolana, costituiscono il movente della costruzione e della pubblicazione del libro. Per mezzo dello stesso l’autore ha inteso magnificare il nome dei Silvestri e sminuire, anche denigrando, quello dei Cima.
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