Vue de la Ville et du Port de Bayonne
Riferimento: | S32486 |
Autore | Charles Nicolas COCHIN |
Anno: | 1764 |
Misure: | 750 x 540 mm |
Riferimento: | S32486 |
Autore | Charles Nicolas COCHIN |
Anno: | 1764 |
Misure: | 750 x 540 mm |
Descrizione
Acquaforte e bulino, datata e firmata in lastra in basso al centro.
Buona prova, impressa su carta vergata coeva, con margini, alcuni restauri perfettamente eseguiti, tracce di colla al verso, per il resto in buono stato di conservazione.
La tavola deriva da uno dei celebri dipinti di Joseph Vernet ed è incisa a quattro mani da Cochin e Jacques Philippe Le Bas.
Grazie al patrocinio di M. de Martigny, Direttore degli Belli Arti e fratello di Madame de Pompadour, che aveva a quel tempo tutte il favore di Luigi XV, Vernet ottenne dal Re un ordine per 24 dipinti dove poteva dare tutta la misura del suo talento: la rappresentanza dei porti della Francia.
Nel 1753, l'artista dipinse due vedute del porto di Marsiglia, grazie alle quali, l’anno successivo, verrà ammesso all'Accademia Reale di Parigi.
Terminò il suo lavoro nel 1765, dopo ben 12 anni di viaggio per le città francesi.
Charles Nicolas COCHIN (Paris, 29 Aprile 1688; Parigi, 16 Giugno 1754).
Incisore. Venne avviato dal padre, Charles Cochin, alla professione di pittore, ma decise di dedicarsi all’incisione nel 1712. Nel 1729 divenne membro associato dell'Académie Royale, e nel 1731 membro titolare. Fu uno dei migliori interpreti di Antoine Watteau, di Jean-François de Troy e di Jean-Siméon Chardin. Realizzò anche lastre per una serie di incisioni, copiate da Antoine Coypel, per il Don Quixote, e per il Recueil Crozat. A partire dal 1740 realizzò incisioni dai disegni del figlio.
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Charles Nicolas COCHIN (Paris, 29 Aprile 1688; Parigi, 16 Giugno 1754).
Incisore. Venne avviato dal padre, Charles Cochin, alla professione di pittore, ma decise di dedicarsi all’incisione nel 1712. Nel 1729 divenne membro associato dell'Académie Royale, e nel 1731 membro titolare. Fu uno dei migliori interpreti di Antoine Watteau, di Jean-François de Troy e di Jean-Siméon Chardin. Realizzò anche lastre per una serie di incisioni, copiate da Antoine Coypel, per il Don Quixote, e per il Recueil Crozat. A partire dal 1740 realizzò incisioni dai disegni del figlio.
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