Tabula Asiae II
Riferimento: | S103630 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1596 |
Zona: | Armenia |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 180 x 137 mm |
Riferimento: | S103630 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1596 |
Zona: | Armenia |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 180 x 137 mm |
Descrizione
Mappa tolemaica incentrata centra su una regione storica intrisa di leggenda, di grande importanza nel primo sviluppo del commercio tra l'Asia e l'Europa, la regione della Via della Seta, tra l'Iperborei, le montagne del Caucaso e comprende una parte del Mar Caspio.
Quelle regioni dell'Europa orientale che confinano con il Mar Nero sono raffigurate e denominate secondo antichi regni e popoli. Il Mar Nero ha una forma interessante. Costantinopoli non è nominata, ma il Bosforo sì. Si notano numerosi riferimenti agli Sciiti.
Vengono citate anche numerose altre antiche civiltà, inclusi i Sarmati, il regno di Mitridati e le Amazzoni, ma erroneamente collocati nella regione dell’Anatolia. La Colchide è mostrata a sud di un'Anatolia molto deforme.
Carta geografica tratta dalla Geografia cioè descrittione universale della Terra di Claudio Tolomeo curata dal Magini, per la prima volta stampata a Venezia nel 1596, presso gli Eredi di Simon Galignani de Karera.
La raccolta maginiana contiene 64 incisioni in rame finemente intagliate da Girolamo Porro e fu poco dopo copiata da Petrus Keschedt, un editore di Colonia (le mappe delle due edizioni sono pressoché indistinguibili).
Una successiva ristampa del lavoro di Magini, con la traduzione di Leonardo Cernoti dal testo latino, venne stampata a Padova dai fratelli Galignani nel 1621. Con l’ultima, postuma, edizione maginiana della Geografia “the long series of editions of Ptolemy’s Geography, revised and extended as text books of modern geography, seems to have come to an end” (Stevens, 1972, p. 22).
Incisione in rame, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione.
Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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