[...] Descrittione Particolare di tutti i luoghi, cosi maritimi, come fra terra ch so da Venetia al mar maggiore...

Riferimento: S49230
Autore Paolo FORLANI
Anno: 1571
Zona: Mediterraneo Orientale
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 435 x 330 mm
24.000,00 €

Riferimento: S49230
Autore Paolo FORLANI
Anno: 1571
Zona: Mediterraneo Orientale
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 435 x 330 mm
24.000,00 €

Descrizione

La rarissima mappa di Paolo Forlani che celebra la vittoria nella battaglia di Lepanto

Importante documento geografico del Mediterraneo orientale di Paolo Forlani, stampato a Venezia dall'editore Simone Pinargenti nel 1571. Datato al dicembre del 1571, mostra le rotte dell’Armata Cristiana in occasione della vittoriosa Battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571.

Nel cartiglio in alto a destra si legge: Al Molto Mag.co et mio Sig.re il Sig.or Lodovico del Bene, del Sig.or Aluise Nob: Veronese. SVBITO ch’io intesi, che V.S. era tornata salva in Venetia; feci risolutione di farle dono di q[ue]sta p[rese]nte mia fatica: non perche io la reputi eguale a’ suoi molti meriti, & al suo singolar valore, mostrato in questa feliciss.a giornata navale co[n]tro i Turchi: ma p[er]che io no[n] ha altro mezo migliore da discoprirle l’allegrezza, c’ho se[n]tita de gli honori, che .V.S. s’ha gloriosame[n]te acquistati, et dello sple[n]dore, c’ha accresciuto alla nobilissima famiglia sua, et all’Ill. patria, co[n] far cosi alti et honorati seruitij a q[ue]sta immortal Republica. La p[re]go ad accettar benigname[n]te q[ue]sta mia Carta: percio che guarda[n]dola V.S. alcuno volta, et trova[n]doci i luoghi, dove ha essercitato il suo valore, et dove la Christianita tutta ha riscevuto p[er] gra[tia]: di Dio, con gra[nde] vittoria, ne riceverà qualche diletto: et cosi raccoma[n] da[n]domeli, prego il S.re DIO, che le faciliti la Strada, da acquisitar quella immortalita che co[n] ta[n]ta sua gloria si procure co[n] la virtu sua. Segue: DESCRITTIONE Particolare di tutti i luoghi cosi maritimi, come fra terra ch[e] so[no] da’ Venetia al mar maggiore, comp[re]nde[n]doci il Golfo, Corfu, la Cefalonia, il Za[n]te, tutta la Morea, l’jsola di Ca[n]dia, et di Negropo[n]te, l’Arcipelago, il Golfo di Saloincco, lo stretto di Costa[n]tatinopoli, fino al mar maggiore: et poi tutta la Caramania, l’isola di Cipro, la Soria, l’Egitto, la costa di Barberia, fino alle Gerbe, co[n] l’isola di Malta, et di Sicilia; et fra terra tutto il corso del Danubio. Di Venetia a XXII Dicembre M.D.LXXI. Paolo Forlani Veronese. Al centro della mappa, ad oriente della Sicilia, si trova un piccolo cartiglio che fornisce la lettura della tavola e l’imprint editoriale: Da queste linee si trovano facilmente i luoghi principali, dove possa andar l’armata Christiana a danno de’ Turchi. Simon Pinargenti excudebat. Orientazione con una rosa a sedici venti: sono indicati con la lettera iniziale i quattro venti principali e i quattro mezzi venti, il nord è in alto. Carta priva di scala grafica e graduazione ai margini.

La carta, dedicata a Lodovico del Bene (condottiero reduce da Lepanto), è molto accurata nel descrivere le località portuali e mette in evidenza, attraverso delle linee di rotta, i porti che potevano essere usati per gli attacchi contro la flotta dell'Impero Ottomano. La mappa è infatti stampata nel 1571, per celebrare la vittoria contro i Turchi nella battaglia navale di Lepanto, come conferma l’iscrizione che precede l’imprint dell’editore Simone Pinargenti: Da queste linee si trovano facilmente i luoghi principali, dove possa andar l’armata Christiana a danno de’ Turchi.

La celebre battaglia navale si svolse di fronte a Lepanto, all’estremità occidentale del Golfo di Patrasso e vide coinvolte la flotta turca e quella della Sacra Alleanza. La vittoria contro le armate turche ne fermò l’avanzata in Europa, proteggendo Roma dall’invasione. L’evento per l’epoca fu davvero rilevante e clamoroso, suscitando l’interesse anche di molti artisti. Diverse sono le interpretazioni del soggetto in Venezia, dovute tutte a mercanti, incisori e cartografi quali Nicolò Nelli, Domenico Zenoi, i Bertelli, Martino Rota e Giovanni Francesco Camocio.

Esemplare nel primo stato di due, priva della scala miliare sopra al bordo marginale inferiore, come indicato in Bifolco-Ronca, che descrive solo sei esemplari istituzionali noti di questa mappa: “Carta del Mediterraneo orientale di Paolo Forlani, stampata a Venezia dall’editore Simone Pinargenti nel 1571. La carta, dedicata a Lodovico del Bene, è molto accurata nel descrivere le località portuali e mette in evidenza, attraverso delle linee di rotta, i porti che potevano essere usati per gli attacchi contro la flotta dell’Impero Ottomano. La mappa è infatti stampata nel 1571, per celebrare la vittoria contro i Turchi nella battaglia di Lepanto. Il primo stato della carta è privo della scala grafica in basso. Dal punto di vista cartografico, il Forlani si avvale sicuramente della sua carta dell’Europa stampata sempre nel 1571 e di derivazione mercatoriana, ma sono presenti anche elementi geografici desunti da modelli gastaldini” (cfr. Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, p. 718).

Paolo Forlani, nativo di Verona, nel 1560 aprì una propria bottega calcografica a Venezia, Al segno del pozzo, come risulta da alcune sue opere. Dal 1566 è attivo a Merzaria al segno della colonna e dal 1569 a Merzaria al segno della nave. Forlani ebbe rapporti commerciali con i maggiori editori di materiale cartografico del tempo, tra questi Antonio Lafreri, la famiglia Bertelli ed altri. Oltre ad essere un talentuoso incisore, era altresì rapido nell’esecuzione, qualità che gli consentì di lavorare contemporaneamente per editori diversi, e di eseguire una gran quantità di lavori. Woodward attribuisce a Forlani circa cento opere, di cui la maggior parte però non sono firmate. Tra il 1560 e il 1567, Forlani collaborò con Ferrando Bertelli, per cui incise una decina di rami, con Camocio, Bolognino Zaltieri e con Claudio Duchetti, per il quale incise alcune mappe. Per la sua attività professionale fu però molto importante e preziosa la collaborazione con Giacomo Gastaldi per il quale incise tredici carte. Nel 1567 Forlani pubblicava e commerciava la sua opera Il primo libro delle città et fortezze principali del mondo, i cui rami passarono poi a Bolognino Zaltieri. È probabile che il Forlani sia morto durante la peste che si diffuse a Venezia dal 1575.

Simone Pinargenti fu editore, libraio e commerciante di stampe attivo a Venezia tra il 1570 ed il 1577. Nel 1573 fu uno dei pochi ad ottenere il privilegio, ovvero l’autorizzazione all’esercizio di editore, da Francesco Patrizio. Viene descritto come “libraro et venditor de disegni all’insegna preditta” (insegna della Sibilla) in un contratto che fece con l’editore Michele Tramezzino nel 1577. La sua produzione cartografica risale al periodo 1570-74; le piccole carte furono prodotte tra il 1570 e il 1571 e successivamente vennero raccolte nel celebre “Isolario” noto con il nome Isole che son da Venetia nella Dalmatia et per tutto l’arcipelago fino a Costantinopoli, del 1573. L’opera fu realizzata in stretta concorrenza con l’Isolario del Camocio (1571); un grande numero di lastre è firmato dal Pinargenti stesso ed alcune sono datate 1570 ed altre 1571. Nell’opera sono alle volte inserite lastre di altri editori, specie di Nicolò Nelli. Il minore successo commerciale dell’opera ne impedì una vasta diffusione, rendendo molto rara sia la raccolta che le singole opere.

Acquaforte e bulino, firmata in lastra, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, con margini, in ottimo stato di conservazione.

Straordinario esemplare di questa rarissima mappa; venduto nell’asta di Sotheby’s Londra, The Travel Sale: Books, Maps, Atlases, Natural History and Topographical Pictures, 2000, lotto 331 e appartenuto ad un’importante collezione privata cipriota.

Bibliografia

Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, Catalogo ragionato delle opere a stampa (2018), pp. 718-719, tav. 241, I/II; Borroni Salvadori (1980): n. 101; Cartografia Rara (1986): n. 43; Lago (2002): p. 450, fig. 451; Tooley (1939): n. 38; Woodward (1990): n. 95; Woodward (1992): n. 57; Zacharakis (1992): n. 1031; Zacharakis (2009): n. 1534.

Paolo FORLANI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)

Paolo Forlani (o Furlani) fu attivo a Venezia tra il 1560 e il 1574 come mercante di stampe e incisioni, in particolare di carte geografiche, vedute e piante. Le sue incisioni, in gran parte di soggetto geografico, risultano pubblicate dai principali editori e stampatori veneziani. Importante per il Forlani è la collaborazione con Giacomo Gastaldi del quale incise ben 13 carte. Le prime opere note risalgono al 1560 circa , e tra queste: un Globo (10 cm di diametro) in cui Forlani ricorda “Giacomo gastaldo cosmografo raro” che “ questi mesi addietro me ha dato un disegno, o descrittone universale di tutta la terra”; la carta della Germania, tratta dal Gastaldi, una carta dell’ Oceano Atlantico di Niccolò de Nicolai. Esclusa la carta della Germania, nelle altre il nome di Forlani è associato con quello di Giovanni Francesco Camocio che si firma proprietario dei rami “aereis formis” . Dotato di una considerevole capacità tecnica e di una velocità nella realizzazione delle incisioni, collaborò nello stesso momento con altri tipografi e stampatori veneziani: Ferrando Bertelli, uca Bertelli, Bolognino Zaltieri per il quale incise “Il Gran Consiglio”, una delle rare immagini figurative dell’incisore nella quale viene rappresentata la riunione del gran consiglio della Repubblica di Venezia, svoltasi nel palazzo Ducale l’8 luglio 1566. Tra gli autori da cui trasse le sue incisioni è da ricordare l’olandese Jacob van Deventer (Olanda 1566)e Girolamo Bellarmato (Toscana 1563). Il Forlani intreccia una relazione commerciala anche con Claudio Duchetti, editore romano, per il quale incide alcune carte tra cui l’Europa con il Mediterraneo, un planisfero, l’isola di Creta, la Morea e Rodi. Attraverso le dediche riportate sulle sue stampe è stato possibile avere delle interessanti informazioni circa la sua attività commerciale e appurare l’esistenza di una sua bottega per lo smercio delle stampe. L’opera più importante dell’incisore è la prima raccolta organica di cartografia urbana stampata in Italia, con incisioni datate 1566 e 1567 dal titolo Il primo delle città, et fortezze principali del mondo, pubblicata nel 1567 e venduta nella bottega “ al segno della colonna”. Opera dedicata ad Alfonso dal Corno, funzionario del duca di Ferrara. L’unica raccolta completa di tale volume è conservata nella Osterreichische Nationalbibliothek e consta di 32 vedute e piante urbane (21x29cm). Forlani non pubblicò mai la seconda parte in quanto egli consegnò i rami che furono utilizzati, nello stesso anno, da Domenico Zenoi in una raccolta senza titolo di immagini urbane , e da Bolognino Zaltieri, nel 1569, nel volume De’ disegni delle più illustri città, et fortezze del mondo, curato da Giulio Ballino. Dopo il 1574 si perdono le notizie di Paolo Forlani, il planisfero del 1581, la Germania del 1583 ed il Golfo di Venezia del 1585 sono tarde edizioni stampate da successivi proprietari dei rami. Molto probabilmente egli morì durante la pestilenza che afflisse Venezia tra il 1575 ed il 1576.

Paolo FORLANI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)

Paolo Forlani (o Furlani) fu attivo a Venezia tra il 1560 e il 1574 come mercante di stampe e incisioni, in particolare di carte geografiche, vedute e piante. Le sue incisioni, in gran parte di soggetto geografico, risultano pubblicate dai principali editori e stampatori veneziani. Importante per il Forlani è la collaborazione con Giacomo Gastaldi del quale incise ben 13 carte. Le prime opere note risalgono al 1560 circa , e tra queste: un Globo (10 cm di diametro) in cui Forlani ricorda “Giacomo gastaldo cosmografo raro” che “ questi mesi addietro me ha dato un disegno, o descrittone universale di tutta la terra”; la carta della Germania, tratta dal Gastaldi, una carta dell’ Oceano Atlantico di Niccolò de Nicolai. Esclusa la carta della Germania, nelle altre il nome di Forlani è associato con quello di Giovanni Francesco Camocio che si firma proprietario dei rami “aereis formis” . Dotato di una considerevole capacità tecnica e di una velocità nella realizzazione delle incisioni, collaborò nello stesso momento con altri tipografi e stampatori veneziani: Ferrando Bertelli, uca Bertelli, Bolognino Zaltieri per il quale incise “Il Gran Consiglio”, una delle rare immagini figurative dell’incisore nella quale viene rappresentata la riunione del gran consiglio della Repubblica di Venezia, svoltasi nel palazzo Ducale l’8 luglio 1566. Tra gli autori da cui trasse le sue incisioni è da ricordare l’olandese Jacob van Deventer (Olanda 1566)e Girolamo Bellarmato (Toscana 1563). Il Forlani intreccia una relazione commerciala anche con Claudio Duchetti, editore romano, per il quale incide alcune carte tra cui l’Europa con il Mediterraneo, un planisfero, l’isola di Creta, la Morea e Rodi. Attraverso le dediche riportate sulle sue stampe è stato possibile avere delle interessanti informazioni circa la sua attività commerciale e appurare l’esistenza di una sua bottega per lo smercio delle stampe. L’opera più importante dell’incisore è la prima raccolta organica di cartografia urbana stampata in Italia, con incisioni datate 1566 e 1567 dal titolo Il primo delle città, et fortezze principali del mondo, pubblicata nel 1567 e venduta nella bottega “ al segno della colonna”. Opera dedicata ad Alfonso dal Corno, funzionario del duca di Ferrara. L’unica raccolta completa di tale volume è conservata nella Osterreichische Nationalbibliothek e consta di 32 vedute e piante urbane (21x29cm). Forlani non pubblicò mai la seconda parte in quanto egli consegnò i rami che furono utilizzati, nello stesso anno, da Domenico Zenoi in una raccolta senza titolo di immagini urbane , e da Bolognino Zaltieri, nel 1569, nel volume De’ disegni delle più illustri città, et fortezze del mondo, curato da Giulio Ballino. Dopo il 1574 si perdono le notizie di Paolo Forlani, il planisfero del 1581, la Germania del 1583 ed il Golfo di Venezia del 1585 sono tarde edizioni stampate da successivi proprietari dei rami. Molto probabilmente egli morì durante la pestilenza che afflisse Venezia tra il 1575 ed il 1576.