Carte Reduite del la Mer Mediterranée Pour servir aux Vasseaux du Roy DressPe au Depost des Cartes et Plans de la Marine pa

Riferimento: MMS2388
Autore Dépôt des cartes et plans de la Marine
Anno: 1737 ca.
Zona: Mediterraneo
Luogo di Stampa: Parigi
Misure: 1600 x 620 mm
2.000,00 €

Riferimento: MMS2388
Autore Dépôt des cartes et plans de la Marine
Anno: 1737 ca.
Zona: Mediterraneo
Luogo di Stampa: Parigi
Misure: 1600 x 620 mm
2.000,00 €

Descrizione

Tavola tratta da: Le Neptune François ou Recueil des Cartes Marines, Levees et Gravees par Ordre du Roi. Premier Volume, Contenant les Cotes de l'Europe sur l’Ocean. […] Versailles; L’Imprimerie du Département de la Marine [s.d.]

Acquaforte, stampata su tre fogli, di dimensioni 630x540 mm ciascuno. Firmata in lastra Dheulland sculp.

Bellissimo esemplare, marginoso, con coloritura coeva dei contorni.

Carta nautica incisa da Guillaume Dheulland (Parigi 1700-1770) e stampata nel 1737 dal Dépôt des cartes et plans de la Marine. Come indicato nel titolo, la carta è realizzata per ordine di Jean-Frédéric Phélypeaux, conte de Maurepas (Versailles 1701-1781). Figlio di Jérôme Phélypeaux, conte de Pontchartrain, segretario di Stato alla marina e alla Camera del Re, Maurepas, succedette in questa carica al padre, a soli 14 anni d’età. Divenne segretario di Stato alla Marina il 16 agosto 1723, rimanendovi fino al 23 aprile 1749. Il Re comprese che per contrastare lo strapotere navale della flotta inglese era necessario fornire la Marina di carte nautiche aggiornate. Un primo tentativo fu rappresentato dalla pubblicazione de Le Neptune François ou recueil des cartes marines levées et gravées par ordre du Roi del 1693, ma solo ai primi del XVIII secolo fu avviata una grande campagna di rilievo delle coste del Mediterraneo e di altri mari, che portò alla realizzazione di numerose carte , raccolte dal Dépôt des cartes et plans de la Marine, un ufficio di servizio cartografico creato nel 1720 da Philippe d’Orléans (1674-1723) che, anticipando l’attuale servizio idrografico e oceanografico navale francese (SHOM), aveva il compito di raccogliere e conservare piani nautici, mappe, giornali e memorie relativi alla Marina.

Il Dépôt des cartes et plans de la Marine divenne rapidamente il luogo di produzione delle carte. Nel 1773 ottenne il monopolio della creazione di carte nautiche in Francia. Come si evince dagli atti del Consiglio del Re del 5 ottobre 1773: “Sua Maestà aveva ordinato nel 1720 l'istituzione di un deposito di carte, giornali e memorie marittime, osservazioni astronomiche e operazioni topografiche, dalle quali sono già state realizzate mappe migliori rispetto a quelle precedentemente utilizzate […] Sua Maestà nel suo consiglio, ha ordinato e ordina: che in futuro, tutte le carte, i portolani e le istruzioni necessarie per la condotta sia del mercantile che dei mercantili del regno, è composta, redatta e pubblicata esclusivamente presso il deposito di Sua Maestà da persone in grado di assolvere da essa […] di conseguenza, nessun particolare, scienziato, geografo, idrografo, ufficiale di marina, pilota, sarà in grado di pubblicare tali lavori senza una commissione esplicita”. Il Dépôt des cartes et plans de la Marine fu avviato nel 1720, con l’acquisizione del Neptune François, sotto la direzione del capitano Charles-Hercule d’Albert de Luynes - detto Chevalier de Luynes (1674-1734) - un aristocratico e ufficiale di marina, che diresse l’istituto fino al 1722.

Chapuis attribuisce la paternità di questa carta a Jacques-Nicolas Bellin (cfr. A la mer comme au ciel, p. 151): “Le routier général de Méditerranée publié par le Dépôt des cartes et plans de la Marine en 1737, est una carte réduite. Bellin justifie ainsi cette publication: On a fait una carte réduite parce que ce sont les soules cartes marines qui ayent un vrai rapport avec le globe. Dans le mémories accompagnante la carte, il renchérit: Les cartes réduites étant les seules sur lesquelles on peut pointer les toutes avec précision, on a cru devoir changer l’usage qui n’avoit donné jusqu’à ce jour que des cartes plates pour la mer Méditerranée”. La tavola è occasionalmente inserita nelle edizioni de Le Neptune François ou Recueil des Cartes Marines stampate sotto la direzione del Dépôt des cartes et plans de la Marine.

Bibliografia: cfr. O. Chapuis, A la mer comme au ciel: Beautemps-Beaupré & la naissance de lhydrographie, Parigi, 1999, pp. 151-2; National Maritime Museum, Catalogue of the Library - Vol. Three, Atlas & Cartography, Londra, 1971, pp. 236-238, n. 209 (56-58).

Bibliografia

S. Bifolco, "Mare Nostrum, Cartografia nautica a stampa del Mar Mediterraneo" (2020), pp. 264-265, tav. 123.

Dépôt des cartes et plans de la Marine

Per contrastare lo strapotere navale della flotta inglese re Luigi XIV comprese la necessita di dotare le sue navi di carte nautiche in grado di renderle competitive con la marina antagonista. Un primo tentativo si ebbe con il Neptune Francais del 1693, ma solo agli inizi del diciottesimo secolo iniziò una grande campagna di rilievo delle coste del Mediterraneo e di altri mari, che portò alla realizzazione di numerose mappe, raccolte nel “Dépot des Cartes et Planes” de la Marine del 1720. Tuttavia il fondatore dell’idrografia francese può essere considerato a tutti gli effetti Jacques Nicolas Bellin (1703-1772) che per oltre cinquant’anni fu al servizio della Marina quale ingegnere e cartografo, tanto che gli venne assegnato il titolo quale primo “Ingegnere Idrografo della Marina” e quindi addirittura quello di “Idrografo Reale”. Durante il suo servizio gli furono commissionati i rilievi delle coste francesi prima e successivamente quelle di praticamente tutto il mondo conosciuto. La sua produzione fu immensa e le sue carte nautiche, di grande qualità, apparvero in più edizioni fino oltre la fine del diciottesimo secolo. Questo grande fondo cartografico diede vita alla produzione ed alla vendita di carte navali, prima basate su quelle del Bellin, successivamente ampliate e migliorate da altri ingegneri di marina, sia francesi che non. Le carte nautiche venivano vendute separatamente e recavano tutte l’inconfondibile timbro con l’ancora e le corone (quando regnava la monarchia) del Depot Generale de la Marine. Raccolte delle stesse carte venivano invece pubblicate sotto il nome di Neptune Francois, monumentale opera che ebbe numerosissime ristampe fino alla metà del secolo successivo.

Bibliografia

S. Bifolco, "Mare Nostrum, Cartografia nautica a stampa del Mar Mediterraneo" (2020), pp. 264-265, tav. 123.

Dépôt des cartes et plans de la Marine

Per contrastare lo strapotere navale della flotta inglese re Luigi XIV comprese la necessita di dotare le sue navi di carte nautiche in grado di renderle competitive con la marina antagonista. Un primo tentativo si ebbe con il Neptune Francais del 1693, ma solo agli inizi del diciottesimo secolo iniziò una grande campagna di rilievo delle coste del Mediterraneo e di altri mari, che portò alla realizzazione di numerose mappe, raccolte nel “Dépot des Cartes et Planes” de la Marine del 1720. Tuttavia il fondatore dell’idrografia francese può essere considerato a tutti gli effetti Jacques Nicolas Bellin (1703-1772) che per oltre cinquant’anni fu al servizio della Marina quale ingegnere e cartografo, tanto che gli venne assegnato il titolo quale primo “Ingegnere Idrografo della Marina” e quindi addirittura quello di “Idrografo Reale”. Durante il suo servizio gli furono commissionati i rilievi delle coste francesi prima e successivamente quelle di praticamente tutto il mondo conosciuto. La sua produzione fu immensa e le sue carte nautiche, di grande qualità, apparvero in più edizioni fino oltre la fine del diciottesimo secolo. Questo grande fondo cartografico diede vita alla produzione ed alla vendita di carte navali, prima basate su quelle del Bellin, successivamente ampliate e migliorate da altri ingegneri di marina, sia francesi che non. Le carte nautiche venivano vendute separatamente e recavano tutte l’inconfondibile timbro con l’ancora e le corone (quando regnava la monarchia) del Depot Generale de la Marine. Raccolte delle stesse carte venivano invece pubblicate sotto il nome di Neptune Francois, monumentale opera che ebbe numerosissime ristampe fino alla metà del secolo successivo.