Universe Europe maritime eiusque navigationis descriptio
Riferimento: | S49655 |
Autore | Lucas Janszoon WAGHENAER |
Anno: | 1583 ca. |
Zona: | Europa |
Luogo di Stampa: | Leida |
Misure: | 395 x 555 mm |
Riferimento: | S49655 |
Autore | Lucas Janszoon WAGHENAER |
Anno: | 1583 ca. |
Zona: | Europa |
Luogo di Stampa: | Leida |
Misure: | 395 x 555 mm |
Descrizione
Universe Europe maritime eiusque navigationis descriptio = Generale Paschaerte van Europa, soe verre die Zeecusten ende Navigatien streckende zÿn. Gepractizeert Doer Lucas Jansz, Wagenaer va Enchusè. Met Privilegie tot 10. Iaren. 1.5.83.
Acquaforte e bulino, 395x555 mm, firmata e datata in lastra in basso a destra Joannes à Doetecum. F.
Dall'edizione tedesca dello Spieghel der Zeevaerdt.
Terza edizione della carta, con la traduzione del nome di alcuni mari in latino, inserita nello Spieghel der Zeevaerdt a partire dal 1586.
Carta nautica del Mediterraneo occidentale, estesa alle Isole Britanniche e all’Islanda, di Lucas Jansz. Waghenaer. Impreziosita da rose dei venti, mostri marini, velieri e stemmi araldici, la carta è inclusa nello Spieghel der Zeevaerdt di Waghenaer ed è caratterizzata dalla curiosa rappresentazione circolare dell’Islanda, che sarebbe stata rivista e corretta nella successiva versione. La tavola è conosciuta in tre diversi stati: il primo - avanti le aggiunte delle traduzioni in latino nel nome di alcuni dei mari e delle iscrizioni nelle barre della scala metrica - apparve solo nelle prime tre edizioni dello Spieghel der Zeevaerdt, pubblicate a Leida da Christophe Plantin nel 1583, 1584 e 1585; il secondo stato della lastra vede aggiunta l’isola di Rockall, un piccolo scoglio dell’Atlantico a ovest della Scozia, che viene rappresentato, senza il toponimo, a destra del vascello. Secondo Schilder questo stato della carta non sarebbe inserito in nessuna delle edizioni dello Spieghel der Zeevaerdt, ma sarebbe stato venduto separatamente a Leida da Van Raphelingen per la tipografia Plantin intorno al 1586. Il terzo stato della carta, pubblicato per la prima volta nella traduzione latina dello Spieghel der Zeevaerdt - stampata con il titolo di Speculum nauticum nel 1586 - vede alcuni nomi dei mari e delle scale grafiche tradotti per il mercato sud-europeo. Ad esempio, sotto al toponimo Midtlantse Zee, ad ovest della Sardegna, si legge, in piccolo, Mare Mediterraneum.
Lo Spieghel di Waghenaer fu il primo atlante nautico a stampa; di conseguenza questa carta nautica dell’Europa e dell’Atlantico occidentale è la prima carta nautica stampata della regione. La data 1583 è incisa in piccolo riquadro sotto il cartiglio con il titolo; tuttavia, è possibile che Waghenaer avesse già realizzato questo carta portolano nel 1579, per venderla separatamente come strumento di navigazione.
Incisa da Joannes van Doetecum la carta è impreziosita da numerose rappresentazioni di navi e ricoperta di linee direzionali che si irradiano da rose dei venti, decorazioni tipiche delle carte nautiche manoscritte, senza dubbio fonti cartografiche per questa mappa. I nomi dei luoghi vengono scritti continuamente verso l’interno intorno alla costa, da nord a sud, al fine di facilitarne la lettura al navigatore attraverso la rotazione della mappa. Nella parte terrestre della tavola troviamo gli stemmi dei vari Paesi europei. La raffinatezza dello stile incisorio di Joannes van Doetecum è molto evidente in questa mappa. Joannes, insieme al fratello Lucas, proveniva da una famiglia di incisori originaria di Deventer, attiva ad Anversa, Haarlem e Amsterdam nella seconda metà del XVI secolo. Oltre alle mappe dello Spieghel, i fratelli Doetecum sono autori delle più belle carte pubblicate da Hieronymus Cock, Gerard de Jode e Abraham Ortelius.
Una curiosità cartografica dell’opera è la presenza, a ovest delle coste irlandesi, della piccola isola del Brasile, o Hy Brasil, rappresentata nella consueta forma circolare con un fiume che la taglia in due. L’isola - qui denominata Brasiil – appartiene alla mitologia irlandese: coperta da un costante velo di nebbia, si dice che appaia per un giorno ogni sette anni. L’isola leggendaria apparve per la prima volta in una mappa di Angelino Dalorto del 1325, con il nome Bracile, successivamente fu riportata anche nell’Atlante Catalano del 1375 con il nome Ihla de Brazil fino ad essere rappresentata nelle carte terrestri di Abraham Ortelius e Gerard Mercator. Nel 1480, i mercanti di Bristol organizzarono due spedizioni alla ricerca del luogo, mentre gli avvistamenti continuarono fino alla metà del diciannovesimo secolo. A quel punto, tuttavia, i geografi avevano iniziato a denominarla Brasil Rock, ipotizzando che appartenesse ad un gruppo roccioso.
Magnifica prova, con piccoli restauri nei margini che interessano anche il bordo graduato, nel complesso in eccellente stato di conservazione.
Bibliografia
T. Campbell, Early Maps, New York, 1981, p. 86, tav. 39; B. Freitag, Hy Brasil: The Metamorphosis of an Island, From Cartographic Error to Celtic Elysium. Amsterdam, 2013; H.A.M. van der Heijden, De Oudste gedrukte kaarten van Europa, Utrecht, 1992, n. 12; C. Koeman, Lucas Janszoon Waghenaer: A Sixteenth Century Marine Cartographer, in “The Geographical Journal”, Vol. 131, No. 2 (June, 1965), pp. 202-212; C. Koeman, Atlantes Neerlandici: Bibliography of Terrestrial, Maritime and Celestial Atlases and Pilot Books Published in the Netherlands up to 1880 Vol. IV, Amsterdam 1970, pp. 465-516, Wag 1A; H. Nails, The Van Doetecum Family, in “The New Hollstein. Dutch & Flemish etchings, engravings and woodcuts 1450-1700”, Rotterdam, 1998, Vol. III, pp. 229-282, n. 794 I/II; National Maritime Museum, Catalogue of the Library - Vol. Three, Atlas & Cartography, Londra, 1971, p. 199, n. 183 (1); G. Schilder, Monumenta Cartographica Neerlandica, Vol. VII, Alphen aan den Rijn, 2003, pp. 80-83, n. 4.2.1, figg. 4.5; G. Schilder - M. von Egmond, Maritime Cartography in the Low Countries during the Renaissance, in “The History of Cartography”, Chicago 2007, pp. 1384-1482; G. Schilder, Early Dutch Maritime Cartography. The North Holland School of Cartography (c. 1580-1620), Leida-Boston, 2017, pp. 67-104, ill. 2.19, 2.44, 2.47; S. Bifolco, "Mare Nostrum, Cartografia nautica a stampa del Mar Mediterraneo" (2020), pp. 68-69, tav. 16.
Lucas Janszoon WAGHENAER (1533 – 1606 circa)
Lucas Jansz Waghenaer (1533 – 1606 circa) trascorse la sua prima carriera come ufficiale di marina tra il 1550 e il 1579, per poi dedicarsi al ruolo di esattore di dazi nel porto di Enkhuizen. L’esperienza maturata lo indusse a comprendere l’esigenza di realizzare un nuovo strumento utile per la navigazione, che fornisse indicazioni più precise e mappe dettagliate. I marinai, all’epoca, facevano generalmente affidamento su piccoli libri chiamati “rutters”, che erano spesso scritti a mano o presentavano semplici mappe xilografiche. Diffidavano delle guide stampate, poiché non potevano essere aggiornate o personalizzate con la stessa facilità di un manoscritto. Waghenaer per il suo lavoro scelse, piuttosto che il tradizionale formato oblungo, il più grande in-folio. Il primo volume dello Spieghel contiene istruzioni su varie tecniche di navigazione, sull’uso del manuale e mappe delle coste da Texel a Cadice, ognuna accompagnata da un profilo costiero. I navigatori portoghesi avevano aperto la strada all’uso dei profili costieri nella navigazione, ma Waghenaer è stato il primo a includerli per ogni carta su una scala coerente. Il secondo volume, pubblicato un anno dopo, conteneva grafici delle coste a nord di Texel. Le carte erano basate sulla vasta esperienza di Waghenaer, integrata da manoscritti e fonti stampate. Il testo di accompagnamento si basava su altri manuali di navigazione del XVI secolo. Fu un successo rivoluzionario e fu tradotto in tedesco, latino e francese, nonché in un’edizione inglese non autorizzata. L’opera fu pubblicata per la prima volta da Christoffel Plantin, a Leida dal 1584; successivamente da Cornelis Claesz ad Amsterdam, a partire dal 1589. Il suo lavoro fu così popolare in Inghilterra che la versione anglicizzata del suo nome, “Waggoner”, divenne un termine generico per indicare atlanti e carte nautiche. Nel 1592 fu pubblicato il suo secondo atlante nautico, il Thresoor der Zeevaert. Waghenaer tornò al tradizionale formato oblungo, rendendosi conto che lo Spieghel era troppo grande e scomodo; le mappe, pertanto, furono ri-orientate per adattarsi al nuovo formato. Il nuovo portolano contiene informazioni nuove e aggiornate; la prima pubblicazione olandese fornisce indicazioni per navigare in Scozia, sulla costa meridionale dell’Irlanda e in alcune parti del Baltico. Per la sua terza e ultima pubblicazione, Enchuyser zeecaertboeck (1598), ritornò al formato originale di ottavo, con solo due piccole mappe per accompagnare le indicazioni scritte.
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Lucas Janszoon WAGHENAER (1533 – 1606 circa)
Lucas Jansz Waghenaer (1533 – 1606 circa) trascorse la sua prima carriera come ufficiale di marina tra il 1550 e il 1579, per poi dedicarsi al ruolo di esattore di dazi nel porto di Enkhuizen. L’esperienza maturata lo indusse a comprendere l’esigenza di realizzare un nuovo strumento utile per la navigazione, che fornisse indicazioni più precise e mappe dettagliate. I marinai, all’epoca, facevano generalmente affidamento su piccoli libri chiamati “rutters”, che erano spesso scritti a mano o presentavano semplici mappe xilografiche. Diffidavano delle guide stampate, poiché non potevano essere aggiornate o personalizzate con la stessa facilità di un manoscritto. Waghenaer per il suo lavoro scelse, piuttosto che il tradizionale formato oblungo, il più grande in-folio. Il primo volume dello Spieghel contiene istruzioni su varie tecniche di navigazione, sull’uso del manuale e mappe delle coste da Texel a Cadice, ognuna accompagnata da un profilo costiero. I navigatori portoghesi avevano aperto la strada all’uso dei profili costieri nella navigazione, ma Waghenaer è stato il primo a includerli per ogni carta su una scala coerente. Il secondo volume, pubblicato un anno dopo, conteneva grafici delle coste a nord di Texel. Le carte erano basate sulla vasta esperienza di Waghenaer, integrata da manoscritti e fonti stampate. Il testo di accompagnamento si basava su altri manuali di navigazione del XVI secolo. Fu un successo rivoluzionario e fu tradotto in tedesco, latino e francese, nonché in un’edizione inglese non autorizzata. L’opera fu pubblicata per la prima volta da Christoffel Plantin, a Leida dal 1584; successivamente da Cornelis Claesz ad Amsterdam, a partire dal 1589. Il suo lavoro fu così popolare in Inghilterra che la versione anglicizzata del suo nome, “Waggoner”, divenne un termine generico per indicare atlanti e carte nautiche. Nel 1592 fu pubblicato il suo secondo atlante nautico, il Thresoor der Zeevaert. Waghenaer tornò al tradizionale formato oblungo, rendendosi conto che lo Spieghel era troppo grande e scomodo; le mappe, pertanto, furono ri-orientate per adattarsi al nuovo formato. Il nuovo portolano contiene informazioni nuove e aggiornate; la prima pubblicazione olandese fornisce indicazioni per navigare in Scozia, sulla costa meridionale dell’Irlanda e in alcune parti del Baltico. Per la sua terza e ultima pubblicazione, Enchuyser zeecaertboeck (1598), ritornò al formato originale di ottavo, con solo due piccole mappe per accompagnare le indicazioni scritte.
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