Europam ab Asia & Africa segregant Mare mediterraneum, Euxinus Pontus (nunc Mare Majus) Palus Meotides, Fluminaque Tanais et Duina. Continet celeberrimas regiones, Germaniam, Italiam, Galliam, Hispaniam, Daniam, Norvegiam, Suediam, Moscoviam, velpotius Russianm, Poloniam, cum Lituania, Hungariam, Illiricum er Graeciam: Insulasque insignes, Angliam et Scotiam, Hyberniam, Sardiniam, Corsicam, Siciliam, Candiam, Euboeam et Lemnum.
Acquaforte e bulino, mm 395x545, firmata in lastra in alto a sinistra Baptista à Doetecum fecit.
Esemplare nel terzo stato, con l'indirizzo dell'editore David de Meyne aggunto nel cartiglio.
Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con piccoli margini, in eccellente stato di conservazione.
Inserita nel cartiglio in alto a destra troviamo la mappa della Novaja Zemlja. Si legge: Descriptio Novae Zemblae, ad quam penitius cognoscendam, mense Iulio proximè elapso presentis anni 1594. Certae naves expensis Illustriss. DD. Ordinum instructae è portu Texeiliae solventis, mari se commisere.
Carta nautica dell’Europa, disegnata dal cartografo e teologo Petrus Plancius, incisa da Baptista van Doetecum e pubblicata dall’editore Cornelis Claesz. La tavola è impreziosita da numerose rappresentazioni di navi e ricoperta di linee direzionali che si irradiano da rose dei venti, decorazioni tipiche delle carte nautiche manoscritte, senza dubbio fonti cartografiche per l’opera.
La mappa presenta un’importante curiosità cartografica, relativa alla rappresentazione della Nowaja Zemlja, o “Nuova Terra” isola a nord della Russia. La morfologia dell’isola che troviamo nella mappa era già superata al momento della sua pubblicazione, e deriva dalla carta del mondo che Plancius pubblicò nel 1592, dove l’isola viene disegnata separata dalla grande ipotetica massa polare.
Nel cartiglio in alto a destra il Plancius inserisce una nuova e più accurata rappresentazione dell’isola, come se fosse stata apportata una correzione all’ultimo momento. La Nowaja Zemlja è disegnata come una doppia isola, a ovest della quale sono rappresentate le nuove terre scoperte, denominate Paese di Hugo Willoughbes e Macsinof Ilands, terre di fatto inesistenti. Nel cartiglio di questa nota a margine, dal titolo Descriptio Novae Zemblae, vengono menzionate le navi che partirono per una spedizione in quest’area nel luglio del 1594 con un ordine degli Stati generali e che non erano ancora tornate al momento della stampa. Il viaggio qui indicato è quello di Cornelis Cornelisz e Willem Barentsz, intrapreso proprio per iniziativa di Petrus Plancius. Probabile quindi, che il Plancius avendo ricevuto in anteprima le notizie delle nuove scoperte nell’artico, abbia subito voluto aggiornare la carta.
Il primo stato della mappa mostra entrambe le iscrizioni stampate con caratteri tipografici, su un foglietto di carta, poi applicato sulla mappa. La seconda edizione ci mostra le iscrizioni incise in lastra, mentre nel terzo stato viene aggiunto l’indirizzo dell’editore David de Meyne nel cartiglio in alto: Amsterdam Amsterdam di Davit de meijen inde werreltCart. Sia il secondo che il terzo stato della carta si trovano, a volte, inseriti nella prima edizione della Cosmographia generalis di Paulus Merula, stampato a Leida nel 1605. La Cosmographiae generalis di Merula è un’opera completamente incentrata sulla descrizione e sulla storia dell’Europa, in particolare sulla geografia del Mediterraneo e del mondo antico.
Secondo Henk Nails, la lastra è relativa al periodo in cui la famiglia van Doetecum era attiva nella propria bottega di Haarlem (1587-1600 circa). L’opera, quindi, fu probabilmente realizzata ad Haarlem nel 1592, per essere poi pubblicata ad Amsterdam da Cornelis Claesz prima e da David de Meyne poi.
Bibliografia: H.A.M. van der Heijden, De Oudste gedrukte kaarten van Europa, Utrecht, 1992, p. 24; Mare Nostrum, a historic voyage across the Mediterranean Sea, Lussemburgo, 2003, p. 19; H. Nails, The Van Doetecum Family, in “The New Hollstein. Dutch & Flemish etchings, engravings and woodcuts 1450-1700”, Rotterdam, 1998, Vol. IV, p. 137, n. 923; G. Schilder, Monumenta Cartographica Neerlandica, Vol. III, Alphen aan den Rijn, 1990, p. 311, nota 216, fig. 3.104 e Vol. VII, 2003, pp. 80-83, n. 4.3, figg. 4.19; G. Schilder, Early Dutch Maritime Cartography. The North Holland School of Cartography (c. 1580-1620), Leida-Boston, 2017, pp. 193-196, ill. 5.21; F. C. Wieder, Monumenta Cartographica: reproductions of unique and rare maps, plans and views in the actual size of the originals, accompanied by cartographical monographs, The Haugue, 1925-33, vol. 2, p. 38, n. 19.