The English pilot. Part III: Describing the Sea-coasts, Capes, Head-lands, Bays, Roads, Harbours, Rivers and Ports, together
Riferimento: | VR43EN |
Autore | MOUNT & PAGE |
Anno: | 1781 |
Zona: | Mediterraneo |
Luogo di Stampa: | Londra |
Misure: | - x - mm |
Riferimento: | VR43EN |
Autore | MOUNT & PAGE |
Anno: | 1781 |
Zona: | Mediterraneo |
Luogo di Stampa: | Londra |
Misure: | - x - mm |
Descrizione
The English pilot. Part III: Describing the Sea-coasts, Capes, Head-lands, Bays, Roads, Harbours, Rivers and Ports; together with the Soundings, Sands, Rocks and Dangers in the whole Mediterranean Sea, likewise the Courses and Distances from one Place to another. The Setting of the Tides and Currents. The Ebbing and Flowing of the Sea. The Bearing, Distance and Prospect of the Land, and how thwy shew themselves at Sea. Carefully corrected, with new Additions of several Ports, Harbours, Bays, and Prospects of Land, never before made Public, London, Printed for J. Mount, and T. Page on Tower-Hill MDCCLXXXI (1781).
Volume in-folio (480x310 mm), legatura coeva in pelle, 86+38 pp., 17 carte geografiche incise a doppioa pagina, una più volte ripiegata raffigurante l'intero Mediterraneo pubblicata per la prima volta da Charles Price nel 1730.
Il The English Pilot fu un importante atlante nautico britannico, pubblicato dal 1671 al 1803.
Ideato da John Seller, venne proseguito dltri editori tra cui Charles Price, John Thornton e la ditta Mount & Page.
La parte III copre tutto il Mar Mediterraneo, in 14 sezioni, con frontespizio, testo descrittivo e un set di diciassette mappe.
Le carte dell'Englis Pilot erano intese come carte per la navigazione, quindi ci fu uno sforzo per renderle accurate.
L'opera include la grande carta nautica del Mar Mediterraneo, arricchita da cartigli contenenti piani nautici di Civitavecchia, Livorno, Nettuno e delle baie di Tunisi e Alessandretta. La carta è firmata da William Mount e Thomas II Page, rispettivamente figlio di Richard e Thomas I. Un esemplare della tavola, con la data 1730 è conservato in una raccolta di carte - senza titolo e data - di Charles Price nella collezione della British Library (Maps C.8.b.16, cfr. Shirley p. 1270, M.PRI-1a, 19). Charles Price finì in prigione (1731) per non aver onorato i propri debiti economici; probabile quindi che la lastra passò nelle mani della tipografia Mount & Page. La troviamo inclusa nel volume III del The English Pilot, curata dagli editori John Mount e Thomas II Page tra il 1730 ed il 1771 (cfr. Shirley, p. 1260, M.M&P-8°, 6). La data “1730” viene abrasa nelle tirature successive dell’opera. Il terzo volume dell’English Pilot, è noto in 19 diverse edizioni, a partire dal 1703 e fino al 1803. Basato sulle carte del Mediterraneo stampate da John Seller nel 1677, viene in seguito aggiornato da nuove e migliori carte.
Bibliografia: cfr. National Maritime Museum, Catalogue of the Library - Vol. Three, Atlas & Cartography, Londra, 1971, pp. 460-462; R. Shirley, Maps in the Atlases of the British Library, Londra, 2004, pp. 1257, M.M&P-7c, (1, 2); p. 1260, M.M&P-8a (6); pp. 1263-1264, M.M&P-13b (11); p. 1270, M.PRI-1a (19); cfr. The Compleat Plattmaker: essays on Chart, Map and Globe Making in England in the Seventeenth and Eighteenth Centuries, Berkeley, 1978.
Bibliografia
S. Bifolco, "Mare Nostrum, Cartografia nautica a stampa del Mar Mediterraneo" (2020), pp. 218-219, tav. 100.
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La ditta Mount & Page, fondata da William Fisher (1631-1692 circa) verso il 1656, ha dominato l’editoria degli atlanti nautici inglesi per oltre un secolo. Fisher era un editore di libri sulla navigazione e, nel 1677, si unì in società con John Thornton e altri per rilevare l’attività di produzione di carte di John Seller. Anche se la partnership si rivelò di breve durata, introdusse Fisher nell’editoria dell’atlante nautico, divenuto in seguito pilastro delle attività dell’azienda. Dopo la morte di Fisher, Richard Mount (1654 - 1722) continuò la sua attività e, verso il 1701, portò in società il genero ed ex apprendista Thomas Page ed entrambi commerciarono sotto il nome di Richard Mount & Company o Richard Mount & Thomas Page. Richard fu seguito negli affari dai suoi figli e nipoti: William (1688-1769) e Fisher (circa 1689-1728), John (1725-1786) e William II (1753-1815). A Thomas Page succedettero, invece, Thomas II (1704-1762), Thomas III (1730-1781) e Thomas IV (1756-1797; in pensione nel 1785). Con il pensionamento di Thomas IV, il ruolo della famiglia Page nell’azienda terminò e l’impresa divenne presto Mount & Davidson; successivamente, dopo la morte di William II, fu diretta solo da James Davidson, proseguendo poi per altre mani.
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Bibliografia
S. Bifolco, "Mare Nostrum, Cartografia nautica a stampa del Mar Mediterraneo" (2020), pp. 218-219, tav. 100.
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La ditta Mount & Page, fondata da William Fisher (1631-1692 circa) verso il 1656, ha dominato l’editoria degli atlanti nautici inglesi per oltre un secolo. Fisher era un editore di libri sulla navigazione e, nel 1677, si unì in società con John Thornton e altri per rilevare l’attività di produzione di carte di John Seller. Anche se la partnership si rivelò di breve durata, introdusse Fisher nell’editoria dell’atlante nautico, divenuto in seguito pilastro delle attività dell’azienda. Dopo la morte di Fisher, Richard Mount (1654 - 1722) continuò la sua attività e, verso il 1701, portò in società il genero ed ex apprendista Thomas Page ed entrambi commerciarono sotto il nome di Richard Mount & Company o Richard Mount & Thomas Page. Richard fu seguito negli affari dai suoi figli e nipoti: William (1688-1769) e Fisher (circa 1689-1728), John (1725-1786) e William II (1753-1815). A Thomas Page succedettero, invece, Thomas II (1704-1762), Thomas III (1730-1781) e Thomas IV (1756-1797; in pensione nel 1785). Con il pensionamento di Thomas IV, il ruolo della famiglia Page nell’azienda terminò e l’impresa divenne presto Mount & Davidson; successivamente, dopo la morte di William II, fu diretta solo da James Davidson, proseguendo poi per altre mani.
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