A New Chart of the Mediterranean Sea Composed from the Draughts of the Pilots of Marseilles Corrected by Astronomical Observations: By Order M. GR Le Comte de Maurepas. To which are annexed by the Editor A Draught of the Streight Mouth including the Bays of Cadism Gibraltar and Malaga: also Ports of Leghorne, Naples, Mahon, Smyrna, Salonichi, Scandaroon and Alexandria: with the Course of the Nile from the last place to Cairo.
Acquaforte, stampata su tre fogli di carta vergata e applicate su un supporto di carta blu, dimensioni totali 580x1280 mm. Firmata con imprint editoriale in alto a sinistra, sotto al titolo: Sold by William Mount & Tho.s Page Tower Hill. London.
Grande carta del Mediterraneo - su tre fogli - basata sulla carta del Dépôt des cartes et plans de la Marine, stampata a Parigi nel 1737 ed incisa da Guillaume Dheulland, o, più probabilmente, sulla replica inglese pubblicata da John Senex nel 1738. Se l’originale francese, infatti, è la fonte delle informazioni nautiche, la versione di Senex è il modello per i piani nautici dei diversi porti del Mediterraneo, perfettamente replicati in questa tavola.
La carta è firmata da William Mount e Thomas II Page, rispettivamente figlio di Richard e Thomas I, primi esponenti della tipografia che stampò il The English Pilot fino all’inizio del XIX secolo.
La carta appartiene alle cosiddette “blueback charts” che iniziarono ad apparire a Londra nella seconda metà del XVIII secolo; erano carte nautiche di grande o grandissimo formato, così denominate per il loro particolare supporto in carta blu. Il supporto - un foglio blu comunemente disponibile e usato tradizionalmente dagli editori per contenere opuscoli a stampa non rilegati - fu adottato come un modo pratico per rafforzare la carta di bassa qualità utilizzata dagli editori di carte nautiche nel tentativo di ridurre i costi. Le prime carte blueback conosciute sono quella pubblicate dalla tipografia Mount & Page intorno al 1750 e successivamente da Robert Sayer (1787).
La tradizione decollò all’inizio del XIX secolo, quando gli editori britannici come John Hamilton Moore, Robert Blachford, James Imray, William Heather, John William Norie, Charles Wilson, David Steel, RH Laurie e John Hobbs iniziarono a dominare il commercio della cartografia nautica. Le bluebacks diventarono così popolari da essere adottate dagli americani Edmund March Blunt e George Eldridge, così come da cartografi scandinavi, francesi, tedeschi, russi e spagnoli. Le carte blueback rimasero popolari fino alla fine dell’800, quando organizzazioni sovvenzionate dal governo, come la British Admiralty Hydrographic Office e la United States Coast Survey, iniziarono a pubblicare le proprie tavole nautiche su carta di alta qualità che non richiedeva rinforzi.
Bibliografia: cfr. S. Fisher, The Blueback Charts, in “The Map Collector” n. 31, Londra 1985, pp. 18-23; S. Fisher, The Makers of the Blueback Charts, History of Imray Laurie Norie & Wilson Ltd, Londra 2001; cfr. National Maritime Museum, Catalogue of the Library - Vol. Three, Atlas & Cartography, Londra, 1971, pp. 460-462; cfr. R. Shirley, Maps in the Atlases of the British Library, Londra, 2004, pp. 1236-1266; cfr. The Compleat Plattmaker: essays on Chart, Map and Globe Making in England in the Seventeenth and Eighteenth Centuries, Berkeley, 1978.