Navigatione dell’Europa con Parte dell’Africa et dell’Asia che con essa confinano
Riferimento: | S39814 |
Autore | Philippe THOMASSIN |
Anno: | 1606 |
Zona: | Mediterraneo |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 743 x 485 mm |
Riferimento: | S39814 |
Autore | Philippe THOMASSIN |
Anno: | 1606 |
Zona: | Mediterraneo |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 743 x 485 mm |
Descrizione
Acquaforte e bulino, stampati su due fogli uniti per una misura complessiva di mm 485x743.
Nel cartiglio, sormontato dallo stemma dei Medici, si legge: Al Ser.mo S.re Gran Duca di Toscana E hormai invecchiato meco il desiderio che hò sempre havuto connumerato dall’A. V. Ser.ma nel n.o di quei S.ri che la servano con vero effetto di volontà; Ma la mancanza dell’ecc.ni degne di lei m’hà sin qui ritenuto di farmele conoscer tale: Hora che me capitato in disegno tutta l’Europa co[n] parte dell’Africa e dell’Asia gia lineate dall’Ecc.te Cosmografo S.r Gio. Home Portughese hò giudiccato darl’ al mo[n]do p[er] mezzo delle mie sta[m]pe sott’il glorioso nome di V. A. Ser.ma stima[n]do che no[n] sdegnarà gradirla rispetto alla qualità dell’Inventore, et alla divotione del donatore: Per ta[n]to la supp.co hum.te che col degnarsi di ricever vole[n]tieri questo picciol dono riceva anco me nella sua procen.ze, e dia animo a le mie debol forze d’inviarlene per lo innanti de maggiori, E con ciò facendole hum.a riverenza, auguro all’Altezza V[ost]ra il compimento d’ogni maggior felicità. Di Roma li x o[tto]bre 1606. D. V. A. Ser.ma Devot.o S.re Filippo Thomassino Intagliatore Franzese.
Si tratta della seconda stesura della carta portolano del Mediterraneo pubblicata da Antonio Lafreri nel 1572, modificata nel titolo e nel cartiglio, curata dal francese Philippe Thomassin nel 1606 (cfr. Bifolco-Ronca, 2018, tav. 236, II/III avanti l'indirizzo della tipografia de Rossi).
Non sono presenti modifiche cartografiche, ma la matrice viene pesantemente ritoccata: in alto è aggiunto, con caratteri più grandi, un nuovo titolo Navigatione dell’Europa con Parte dell’Africa et dell’Asia che con essa confinano; il cartiglio dell’edizione Lafreri è abraso e lascia il posto ad uno nuovo più grande e decorato che, adornato dallo stemma mediceo.
Contiene la dedicata a Ferdinando de’ Medici (1549 - 1609), secondogenito di Cosimo I, che rinunciò alla porpora cardinalizia con dispensa papale quando, l’improvvisa morte del fratello, rese necessaria la sua salita al governo del granducato, col nome di Ferdinando I. Sovrano illuminato, sostenne il progresso tecnico-scientifico e realizzò grandiose opere pubbliche come la bonifica della Val di Chiana e il potenziamento del porto e delle fortificazioni di Livorno, rendendolo uno dei più attivi porti commerciali del Mediterraneo.
Nella dedica Thomassin, che non era un cartografo di professione, afferma che "Hora che me capitato in disegno tutta l’Europa co[n] parte dell’Africa e dell’Asia gia lineate dall’Ecc.te Cosmografo S.r Gio. Home Portughese hò giudiccato darl’ al mo[n]do p[er] mezzo delle mie sta[m]pe sott’il glorioso nome di V. A. Ser.m" . Non è chiaro come Thomassin sia entrato in possesso della matrice di Lafreri; sappiamo dalla divisione ereditaria che ai nipoti Etienne (Stefano) e Claude (Claudio) Duchetti spettò a ciascuno un terzo e che il restante terzo fu suddiviso ulteriormente per poi essere ricollocato sul mercato. Sicuramente la matrice non risulta dagli inventari ereditari dei due nipoti di Lafreri; è, invece, presente nell’inventario della tipografia di Philippe Thomassin, redatto postumo nella casa dell’erede Girolama Piscina, il 10 aprile 1627 (cfr. V. Pagani, pp. 251-262).
L’unico esemplare fino ad ora conosciuto di questa edizione è conservato alla Biblioteca Universitaria di Utrecht. La tavola, di straordinaria rarità, è stampata su due fogli di carta vergata coeva (poi uniti) con filigrana "Lettera F sopra tre monti in uno scudo" (Woodward n. 332, la data al 1602).
Restauro ricostruttivo all'angolo superiore sinistro (di circa 4 cm) e al margine inferiore destro perfettamente eseguiti, nel complesso in ottimo stato di conservazione.
Opera di straordinaria rarità e bellezza, uno dei più importanti portolani a stampa mai prodotti.
Philippe Thomassin (1562 - 1622) fu un incisore ed editore di Troyes, attivo a Roma dal 1585. Nel 1589 iniziò la collaborazione con Jean Turpin; nell’atto di scioglimento del 19 gennaio 1602, la società venne descritta come devota alla “pratica della pittura e incisione, per l’acquisto e la vendita di incisioni stampate da loro o per loro ordine, per vendita all’estero al dettaglio e all’ingrosso”. Nel 1590 fu arrestato e interrogato dal Santo Ufficio per un ritratto di Enrico IV di Francia che avrebbe inciso. Nei suoi primi anni a Roma lavorò per editori come Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Marcello Clodio. Nel 1588 iniziò a pubblicare le sue opere. Comprò vecchie lastre, tra le quali, nel 1599, un gruppo dagli eredi di Aliprando Caprioli, richiedendo un privilegio di 10 anni a Papa Clemente VIII.
Bibliografia: S. Bifolco - F. Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo. Catalogo ragionato delle opere e stampa, Roma, 2018, pp. 704-705, tav. 236 II/III; cfr. M. Destombes, Une carte inedited de Diego Homem, ca. 1566, in “Rivista de Universidade de Coimbra” n. 24, p. 5-15, 1970; cfr. P. H. Meurer, The Strabo Illustratus Atlas. A unique sixteenth century composite atlas from the House of Bertelli in Venice, Bedburg-Hau 2002., n. 3; V. Pagani, Philippe Thomassin’s Engraved Plates after 1602, in “Print Quarterly” XXXIII, pp. 251-262, Londra 2016, n. 62; G. Schilder, Early Dutch Maritime Cartography. The North Holland School of Cartography (c. 1580-1620), Leida-Boston, 2017, pp. 208-211, ill. 6.14.
Bibliografia
S. Bifolco, "Mare Nostrum, Cartografia nautica a stampa del Mar Mediterraneo" (2020), pp. 40-41, tav. 9.
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Philippe THOMASSIN (Troyes 1562 - Roma 1622)
Incisore e editore di Troyes, attivo a Roma dal 1585 .
Nel 1589 iniziò la collaborazione con Jean Turpin; la loro società venne descritta nell’atto di scioglimento del 19 Gennaio 1602 come devota alla ‘pratica della pittura e incisione, per l’acquisto e la vendita di incisioni stampate da loro o per loro ordine, per vendita all’estero al dettaglio e all’ingrosso...’ Nel 1590 fu arrestato e interrogato dal Santo Ufficio per un ritratto che abrebbe incisio di Enrico IV di Francia. Nei suoi primi anni a Roma lavorò per editori come Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Marcello Clodio. Nel 1588 iniziò a pubblicare le sue opere. Comprò vecchie lastre, anche un gruppo dagli eredi di Aliprando Caprioli nel 1599 per il quale richiese un privilegio di 10 anni a Papa Clemente VIII nello stesso anno. Nel1603 pubblicò due incisioni di Villamena . Baglione disse che amava concentrarsi di più su soggetti religiosi, ma non in maniera esclusiva, come mostra l’importante collezione Antiquarum Statuarum Urbis Romae.
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Bibliografia
S. Bifolco, "Mare Nostrum, Cartografia nautica a stampa del Mar Mediterraneo" (2020), pp. 40-41, tav. 9.
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Philippe THOMASSIN (Troyes 1562 - Roma 1622)
Incisore e editore di Troyes, attivo a Roma dal 1585 .
Nel 1589 iniziò la collaborazione con Jean Turpin; la loro società venne descritta nell’atto di scioglimento del 19 Gennaio 1602 come devota alla ‘pratica della pittura e incisione, per l’acquisto e la vendita di incisioni stampate da loro o per loro ordine, per vendita all’estero al dettaglio e all’ingrosso...’ Nel 1590 fu arrestato e interrogato dal Santo Ufficio per un ritratto che abrebbe incisio di Enrico IV di Francia. Nei suoi primi anni a Roma lavorò per editori come Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Marcello Clodio. Nel 1588 iniziò a pubblicare le sue opere. Comprò vecchie lastre, anche un gruppo dagli eredi di Aliprando Caprioli nel 1599 per il quale richiese un privilegio di 10 anni a Papa Clemente VIII nello stesso anno. Nel1603 pubblicò due incisioni di Villamena . Baglione disse che amava concentrarsi di più su soggetti religiosi, ma non in maniera esclusiva, come mostra l’importante collezione Antiquarum Statuarum Urbis Romae.
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